3 giorni in Val d’Orcia: on the road tra le colline Patrimonio dell’Umanità UNESCO
Cosa vedere in Val d'Orcia in 3 giorni, fra borghi in pietra, antiche abbazie e colline "Patrimonio dell'Umanità UNESCO" punteggiate da cipressi. Alcuni dei borghi più belli della Val d'Orcia per un road trip in Toscana indimenticabile.
Certi luoghi sono dotati di una palette di colori naturale. La Val d’Orcia è uno di questi con i suoi cipressi che passano da un verde brillante scurendosi poi in un verde petrolio e con le sue colline – Patrimonio dell’Umanità UNESCO – che con il loro caratteristico giallo caldo presente in ogni stagione, hanno dato perfino il nome ad un colore: “tuscan sun“, che tanto ricorda le dolci sfumature del miele.
La Val d’Orcia è un tripudio di sensazioni calde che riempiono il cuore, è la vista delle colline vestite a festa dalle bassi e pregiate viti, è l’insieme di borghi medievali che puntellano il territorio qua e là, è il profumo di fiori di campo e dei piatti contadini preparati seguendo fedelmente ricette antiche.
Questa terra conquista chiunque la esplori e il modo ideale per assaporarne la bellezza è dedicargli un “on the road” di almeno tre giorni. Un viaggio di accrescimento emotivo e sensoriale.
Indice
PRIMO GIORNO
L’affascinante borgo di Castiglione d’Orcia tra le dolci colline toscane
La prima tappa del road trip in Val d’Orcia è Castiglione d’Orcia; un piccolo borgo che in passato è stato un punto nevralgico lungo la via Francigena. L’intero paese orbita intorno alla splendida Piazza il Vecchietta – dedicata al pittore del Quattrocento nato proprio a Castiglione d’Orcia – su cui si affaccia il Palazzo Comunale che custodisce un capolavoro della scuola senese, un affresco della “Madonna con Bambino e due Santi”. Al centro della piazza un pozzo in travertino del 1618 domina lo spazio.
È emozionante perdersi tra le strette viuzze apprezzandone ogni angolo e scorcio fino a risalire alla Rocca degli Aldobrandini del X secolo, di cui sopravvivono le mura difensive e una parte dell’edificio medievale, che fu anche la dimora del Conte Riardo.
Distanziata di poco dal borgo, su uno sperone di roccia calcarea svetta la Rocca di Tentennano del XIII secolo a dominare l’intera area circostante fatta di colline, calanchi e cipressi. Un capolavoro della natura. Si racconta che proprio all’interno della Rocca di Tentennano, Santa Caterina da Siena imparò a leggere e scrivere grazie ad un evento miracoloso.
Dopo aver visitato il piccolo borgo fatevi attrarre dalla bellissima posizione e dalle portate scritte su una lavagnetta all’esterno dell’ “Enoteca dell’Orcio” (Borgo Vittorio Emanuele, 30), dove non si possono gustare piatti della tradizione – come la ribollita toscana – abbinando ai piatti l’ottimo Vino DOC Orcia. La “Strada del Vino d’Orcia” attraversa proprio il grazioso borgo di Castiglione.
Proseguendo il nostro viaggio in Val d’Orcia: San Quirico
Tra Montalcino e Pienza sorge lo splendido comune medievale – fondato dagli Etruschi – di San Quirico d’Orcia, lungo l’antica via Francigena. Dopo aver parcheggiato fuori dalla cinta muraria medievale che circonda il borgo, basta proseguire lungo la via principale – via Dante Alighieri – per immergersi in una magnifica atmosfera medievale e raggiungere il primo meraviglioso edificio, la chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel XI secolo in un elegante stile romanico e con una struttura in pietre squadrate di travertino. Proprio nel portale sono visibili varie analogie stilistiche e simboliche con la più famosa e vicina Abbazia di Sant’Antimo.
Indirizzo: Via Dante Alighieri, 103, 53027 San Quirico d'Orcia SI
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.
Biglietto: ingresso gratuito.
Proseguendo si raggiunge il piccolo Giardino delle rose, dove nella stagione giusta si possono ammirare splendide varietà del fiore. Oltrepassando l’arco sulla destra si accede agli Horti Leonini, un ampio e delizioso giardino rinascimentale attraversato da graziosi sentieri e meravigliose aiuole e siepi. Al centro del giardino, svetta in trionfo la statua di Cosimo III de’ Medici.
Non appena si esce dall’arco principale degli Horti Leonini, ci si trova nella piccola piazza del borgo – Piazza della Libertà – su cui si affaccia la chiesa di san Francesco della seconda metà del XIX secolo. Proseguendo ancora lungo l’asse principale di San Quirico d’Orcia si raggiunge un magnifico capolavoro, la Pieve dei Santi Quirico e Giulitta, un magnifico esempio architettonico della fine dell’XI secolo realizzato in arenaria e travertino bianco. La pianta dell’edificio è a croce latina e si sviluppa in un unica navata a cui si accede oltrepassando tre magnifici portali. Uno dei due portali laterali della Pieve dei Santi Quirico e Giulitta è stato attribuito a Giovanni Pisano, che in quegli anni era impegnato nella costruzione dello spettacolare Duomo di Siena.
Indirizzo: Via Dante Alighieri, 78, 53027 San Quirico d'Orcia SI
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.
Biglietto: ingresso gratuito.
Il Parco dei Mulini della Val d’Orcia: Bagno Vignoni
La terza tappa del road trip è Bagno Vignoni, una splendida frazione del borgo di San Quirico d’Orcia. La frazione è nota per essere una meravigliosa località termale.
Al centro della piazza principale si trova una grande vasca medievale – lunga 49 metri e larga 29 – alimentata dalla sorgente termale che crea una cornice unica, catturata in tutta la sua bellezza in ogni scatto dei turisti che vi sostano.
Dalla vasca medievale le acque si dirigono verso una vicina rupe calcarea, creando piccole cascate e alimentando il fiume sottostante, che dà origine ad una vasca dove le terme sono libere.
Seguendo il sentiero si raggiungono altri quattro mulini medievali, siamo nel famoso “Parco dei Mulini” di Bagno Vignoni. Il Mulino di Sopra e il Mulino Buca sono scavati direttamente nella roccia, mentre il Mulino di Mezzo è visibile solo in parte – metà della struttura è interrata – infine, del Mulino da Piedi restano solo pochi ruderi.
Si tratta di uno straordinario esempio di ingegneria idraulica medievale che rende la sosta a Bagno Vignoni ancora più suggestiva. Molti personaggi illustri erano soliti frequentare le terme di Bagno Vignoni tra questi Papa Pio II, Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico.
Un paesaggio unico al mondo: la Val d’Orcia
Nell’immaginario collettivo la Val d’Orcia è prima di tutto le eleganti colline puntellate da verdi cipressi e proprio nelle vicinanze del borgo di San Quirico d’Orcia, si ha l’occasione di ammirarne alcuni, che diventano ancora più magici quando vengono illuminati dagli splendidi colori del tramonto.
Ci sono diversi punti da cui poterli apprezzare, il più famoso è quello dei “Cipressi di San Quirico”, noti anche come “Cipressi”, un piccolo boschetto che può essere visto dalla strada regionale – che unisce Montalcino a San Quirico d’Orcia – da alcune piccole piazzole di sosta. Fate attenzione, però, perché è una strada molto trafficata!
Si posso raggiungere anche da sopra, ma trattandosi di una strada che attraversa una proprietà privata il punto panoramico si raggiunge solo a piedi e con grande rispetto dell’ambiente che si attraversa.
Un altro punto molto suggestivo è il grande viale di cipressi che incorniciano l’ingresso dell’antico casale “Poggio Covili”, dove concedersi anche un piacevole soggiorno circondati da un paesaggio da film. Ebbene sì, chi non ricorda il magnifico finale del film “Il Gladiatore”? La scena conclusiva del colossal statunitense è stata girata proprio tra i campi della Val d’Orcia. “Il Gladiatore” non è l’unico film girato in questo magnifico territorio ma ricordiamo anche “Romeo e Giulietta” e “Fratello sole sorella luna” di Franco Zeffirelli.
Godendo del paesaggio quasi onirico dei “Cipressi di San Quirico” si attende il tramonto. Il modo ideale per concludere il primo giorno in Toscana è regalandosi una cena a San Quirico d’Orcia presso l’elegante ristorante “Fonte alla Vena” (Via Dante Alighieri, 137). Una cena deliziosa in un ambiente che sorge su un’antica osteria esistente già nel Seicento.
Ricercatezza degli ingredienti, prodotti biologici e rispetto del territorio con utilizzo di ingredienti poveri e tradizionali: presso “Fonte alla Vena” questi criteri vengono soddisfatti ed esaltati. Da provare la cinta senese, i gustosi pici all’aglione e il pecorino sapido e gustoso come pochi. Proprio per gli abbinamenti intensi e avvolgenti proposti, la “Fonte alla Vena” è stata menzionata nella guida Michelin come “Ristorante Bib Gourmand“.
SECONDO GIORNO
La Cappella della Madonna di Vitaleta che domina le colline della Val d’Orcia
Il secondo giorno, prima di salutare San Quirico d’Orcia e il suggestivo paesaggio circostante, ci fermiamo presso la piccola e famosa Cappella della Madonna di Vitaleta – nella direzione opposta ai cipressi di San Quirico – lungo la strada che conduce fino a Chianciano Terme.
La Cappella della Madonna di Vitaleta è circondata dalle dolci colline della Val d’Orcia, immersa in un paesaggio che sembra quasi il soggetto di un magnifico dipinto. Si raggiunge facilmente – dopo aver lasciato l’auto nei pressi di un cancello – percorrendo a piedi un sentiero per circa 5 minuti. La cappella – risalente al 1885 – è stata edificata in pietra di Pienza su un precedente santuario.
Il piccolo edificio presenta una facciata molto semplice con un piccolo campanile, mentre l’interno è ad aula unica e sull’altare era posta la statua della Madonna – straordinaria opera di Andrea Della Robbia – oggi conservata nella chiesa di San Francesco a San Quirico d’Orcia.
Indirizzo: Località Vitaleta, 53027 San Quirico d'Orcia SI
Orari: la cappella della Madonna di Vitaleta è di proprietà privata e non osserva orari di apertura prestabiliti. Per avere informazioni si può contattare l’ufficio del turismo del comune di San Quirico d’Orcia al numero 0577 899728 o inviare un'email all'indirizzo: ufficioturistico@comune.sanquiricodorcia.si.it.
Biglietto: ingresso gratuito.
Dopo aver raggiunto e visitato la Cappella, concediamoci una sosta al bar-ristorante sul lato destro dell’edificio religioso. Allontaniamo ogni pensiero e facciamoci rapire dalla bellezza che ci circonda, magari sorseggiando una fresca e deliziosa limonata prodotta nella zona. Un perfetto momento di sollievo e relax anche nelle giornate più calde.
L’abbazia fondata da Carlo Magno: l’Abbazia di Sant’Antimo
Per chi ama l’arte medievale la sosta all’Abbazia di Sant’Antimo è una tappa obbligatoria. Rimettiamoci in marcia per raggiungere questo capolavoro architettonico, la cui fondazione nel 781 – secondo la leggenda – si deve a Carlo Magno.
L’Imperatore Carlo Magno fece costruire la meravigliosa Abbazia di Sant’Antimo come ringraziamento per l’intervento divino di un angelo, che gli suggerì la preparazione di un infuso con un’erba del luogo per salvare la vita dei suoi soldati, colpiti da una grave epidemia. Dell’edificio d’epoca carolingia sono visibili solo la cappella e i resti del chiostro e della Sala Capitolare.
L’attuale chiesa – che risale al XII secolo ed è circondata da vigneti, colline verdi e ulivi secolari – presenta una navata centrale separata da due serie di quattro archi sorretti da colonne intervallati da pilastri cruciformi. I capitelli figurati e le sculture che decorano i portali sono tra gli esempi di scultura romanica più belli in Toscana. Tutta la struttura è in travertino, che colpito dalla luce sembra avvolgere l’edificio in una dimensione ultraterrena.
Sull’antico chiostro si affaccia la Farmacia Monastica, dov’è possibile acquistare prodotti naturali realizzati con erbe officinali, lavanda e olio d’oliva provenienti dal terreno circostante e dal delizioso Orto di Santa Ildegarda. I prodotti vengono preparati secondo le ricette tradizionali, incluso il famoso infuso – un amaro – che salvò la vita ai soldati di Carlo Magno.
Indirizzo: Localita' San Antimo, 222, 53024 Castelnuovo dell'Abate SI
Orari: per verificare gli orari stagionali consultare il sito ufficiale.
Biglietto: ingresso gratuito.
La splendida frazione di Pienza: Monticchiello
Dall’Abbazia di Sant’Antimo, Monticchiello – frazione di Pienza – dista circa 40 minuti, percorrendo strade che si adattano al profilo sinuoso delle colline in Val d’Orcia. Appena arrivati, il piccolo borgo di Monticchiello era illuminato dalla candida luce del sole che gli conferiva uno splendido aspetto fiabesco.
Il borgo è nel cuore della Val d’Orcia, circondato da una cinta muraria e dalla Torre del Cassero che svetta sulla collina. L’attuale aspetto risale al XIII secolo ed è rimasto pressoché invariato nel corso dei secoli. Varcando la porta d’accesso si raggiunge – proseguendo lungo le graziose stradine acciottolate – la chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo con la facciata in arenaria e al cui interno sono custoditi affreschi della scuola senese risalenti al XIV e al XV secolo.
Continuando a percorrere gli stretti vicoli in salita di Monticchiello si raggiunge la Torre del Cassero, dove si possono ammirare altre sezioni della cinta muraria che racchiude il borgo fortificato.
Una breve sosta a Montalcino
Abbiamo proseguito facendo un’altra importante sosta a Montalcino, che ci ha fatto immergere in una magica atmosfera medievale. Passeggiando lungo le strade del meraviglioso borgo toscano – edificato in cima ad una collina per dominare e sorvegliare il paesaggio circostante ricco di vigneti – sembra di fare un viaggio nel tempo e rivivere quei secoli.
Appena si giunge a Montalcino si ammira la sua Fortezza, un edificio del 1361 con una particolare struttura pentagonale, al cui interno sono incorporati una serie di antichi edifici, tra cui un’antica basilica. Qui si ha la possibilità di percorrere gli antichi camminamenti da cui avere una vista quasi a 360° sul paesaggio che circonda il borgo.
Proseguendo lungo l’asse principale di Montalcino si raggiunge piazza del Popolo, su cui domina Palazzo dei Priori, costruito alla fine del XIII secolo e decorato con numerosi stemmi araldici dei podestà che dominarono nel borgo. Il Palazzo è affiancato da un campanile sormontato dal “Capannone”.
Tutt’intorno ci sono numerosi negozi dove poter acquistare prodotti gastronomici e d’artigianato locale, oltre alle numerose enoteche dove poter degustare il prodotto d’eccellenza, il Brunello di Montalcino.
La breve sosta a Montalcino si conclude con un pasto delizioso presso il “Ristorante il Giardino” (Piazza Cavour, 1), piacevolmente seduti nello spazio esterno del locale da cui si ha la possibilità di ammirare la bellezza delle antiche e intricate strade del borgo. Non si può non riprendere i pici – qui chiamati “pinci” – preparati con un saporito ragù di Cinta Senese, per poi proseguire con un tenerissimo brasato di Chianina al “Rosso di Montalcino D.O.C.”.
Passeggiata nel centro storico “Patrimonio dell’Umanità UNESCO” di Pienza
Accarezzati dal dolce e rilassante sole di fine agosto, raggiungiamo un altro bellissimo borgo toscano. Una sosta irrinunciabile quella da fare a Pienza e alla sua splendida Piazza Pio II realizzata – tra il 1459 e il 1462 – su progetto dell’architetto Bernardo Rossellino, sotto la guida di Leon Battista Alberti.
Questo progetto fu voluto da Enea Silvio Piccolomini – eletto papa con il nome di Pio II – con lo scopo di trasformare il borgo medievale di Corsignano in una città rinascimentale, che incarnasse i principi dell’età classica e di quella rinascimentale.
La piazza Pio II di Pienza è un esempio di urbanistica rinascimentale tra i più belli in Italia, una piazza trapezoidale con pavimentazione in mattoni a spina di pesce. Rossellino ebbe il compito di realizzare anche gli altri edifici che si affacciano sulla piazza come la Cattedrale dell’Assunta con la sua meravigliosa facciata tripartita in travertino sul cui il timpano domina un clipeo che racchiude lo stemma dei Piccolomini, una croce blu in campo bianco con cinque crescenti di luna.
L’intero borgo si snoda tra vicoli puntellati da vasi colorati che sembrano dipingere le facciate delle case e dei negozietti. Immancabile è una sosta in una delle tante norcinerie per degustare l’ottimo pecorino stagionato in barriques, dalle origini antiche e dal gusto prelibato con sentori di vinacce.
Una gustosa cena nella cittadina delle terme
Raggiungiamo Chianciano Terme – tra la Val d’Orcia e la Valdichiana – per cenare presso il ristorante “La Torretta Chianciano“ (Viale Dante, 2).
L’ambiente è riservato, ma al tempo stesso conviviale e i camerieri sono professionali e simpatici, guidati dal responsabile del locale, Davide, un napoletano trapiantato in Toscana. “La Torretta Chianciano” si trova nei pressi di Porta Rivellini – all’entrata dell’antico borgo – incastonata in uno dei piccoli torrioni medievali di avvistamento. La Torretta offre una perfetta sintesi tra l’esaltazione della materia prima locale e una lettura più moderna. Iniziamo con una selezione di prodotti locali di grande qualità serviti su un tagliere e dei Fusilloni con tartufo estivo (tra i più profumati che mi sia mai capitato di assaggiare durante i mesi estivi). Concludiamo poi la cena con degli ottimi cantucci preparati direttamente da loro, accompagnati ad un profumatissimo vin santo.
TERZO GIORNO
Tra degustazioni di vino e splendidi scorci medievali a Montepulciano
Ha inizio il terzo e ultimo giorno e si prova subito una sensazione di malinconia al pensiero di dover salutare a breve questa magnifica terra. Non è ancora però il momento di pensare al nostro “arrivederci”, quindi ci dirigiamo verso altri due luoghi magnifici nell’entroterra toscano.
Ci siamo diretti così a Montepulciano, borgo di cui ci si innamora al primo sguardo. Cittadina medievale, arroccata, con strade acciottolate che conducono alla scoperta di scorci unici, il tutto circondato da un paesaggio da sogno con favolosi vigneti: Montepulciano è tutto questo.
Il borgo toscano si sviluppa intorno alla Piazza Grande su cui si affaccia la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che nella sua struttura architettonica ricorda Palazzo della Signoria a Firenze. Percorrendo i caratteristici vicoli di Montepulciano si raggiunge la torre della chiesa di Sant’Agostino, detta di “Pulcinella” per la presenza della tradizionale maschera napoletana sulla cima. La leggenda vuole che sia stato proprio un vescovo di origini napoletane a portare questo simbolo nel borgo. Secondo un’altra versione, Pulcinella sarebbe invece un omaggio al Teatro.
Il momento migliore per visitare Montepulciano?! Ad Agosto! Ogni anno ad Agosto nel borgo si tiene il Bravìo delle Botti, una bizzarra corsa in cui si fanno rotolare delle grandi botti. Un simpatico evento che riunisce tra le strade di Montepulciano anche gli abitanti degli altri paesi.
Quando si parla di Montepulciano, si pensa subito al vino, prodotto d’eccellenza della cittadina. Molte sono le cantine che propongono degustazioni del famoso vino Nobile di Montepulciano. Tra le numerose opzioni, scegliamo la “Cantina Gattavecchi” (Via di Collazzi, 72), dove si può fare una breve visita alla storica cantina, tra grandi e antiche botti, avvolti dalla dolce fragranza del vino. Al termine della visita l’ideale è sedersi ad uno dei tavoli della terrazza, da cui si gode di un magnifico panorama sulle colline circostanti.
Presso il ristorante della “Cantina Gattavecchi” ci sono diverse tipologie di degustazioni di vini abbinati a prodotti locali. Una delle opzioni prevede una selezione d’eccellenze tra salumi e formaggi accompagnati da confetture e miele, a cui abbinare un tagliere di bruschette “Fantasia di Lilian“ tra cui una con il pecorino locale e un’altra con il “Nero Toscano“ (il tradizionale fegatino di pollo). Ogni ingrediente è perfettamente abbinato a tre calici di vino: un Rosso di Montepulciano, un Nobile di Montepulciano e un Nobile Riserva. La degustazione si può concludere con un dolce delizioso: un budino di pecorino e topping al caramello accompagnato da un buonissimo Vin Santo di Montepulciano DOC.
Immersione a Bagni San Filippo
Il viaggio in Val d’Orcia si conclude con una sosta a Bagni San Filippo per un momento di relax nelle sorgenti termali di acqua calda. Le terme di San Filippo, immerse in un rigoglioso bosco, sono caratterizzate da formazioni calcaree, cascate e piccole piscine naturali bianchissime. Il punto più grande dove potersi immergere è quello detto “Balena Bianca”; qui una cascata ha modellato la roccia calcarea creando un paesaggio quasi surreale.
Lasciamoci cullare da questo tepore, cullati dal cinguettio degli uccelli e dal rumore del vento che fa ondeggiare le foglie degli alberi che custodiscono questo angolo paradisiaco.
Un piccolo avvertimento: mi raccomando evitate di camminare sopra la formazione calcarea della Balena Bianca perché è molto delicata!
Il road trip di tre giorni in Val d’Orcia si conclude così tra degustazioni e acque termali.
Un soggiorno indimenticabile
Per immergersi completamente nel paesaggio della Val d’Orcia l’alloggio ideale è il “Nido sull’Albero”. Non si tratta della “classica” casa sull’albero, perché la struttura è completamente aperta creando un connubio ideale con l’ambiente circostante. Per chi lo desidera i lati possono essere chiusi utilizzando tende e verande in legno – oltre alla possibilità di avvolgere il letto con una zanzariera – ma l’esperienza più autentica la vivrete facendovi cullare dalla natura, dai suoi suoni e dall’incanto delle luci dell’alba che dolcemente vi desteranno la mattina successiva. La doccia è all’aperto e il bagno (chimico) è ricavato all’interno di una piccola casetta in legno poco distante.
Un alloggio destinato quindi a chi desidera fare un’esperienza unica e immersiva nella natura. Un soggiorno molto speciale grazie anche alla gentilezza, alla simpatia e all’ospitalità degli host – Claudio, Luca e Susanna – e ai loro tre meravigliosi cani, che fanno sentire tutti a casa e coccolati. Inoltre, accolgono sempre i loro ospiti con un aperitivo di benvenuto con una selezione di prodotti locali molto gustosi e una bottiglia di prosecco.
Nel magico “Nido sull’Albero” la notte trascorre cullati solo dal verso dei grilli, avvolti dagli splendidi colori dell’alba e dal profumo dei dolci preparati in casa dalla bravissima Susanna con confetture “home made“. Il “Nido sull’albero” è anche in un’ottima posizione per raggiungere i borghi vicini – Castiglione d’Orcia, San Quirico d’Orcia e Pienza – in pochissimi minuti, ma soprattutto per godere di un tramonto indimenticabile.
Conoscevate già la Val d’Orcia? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!