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Cosa vedere a Creta, in Grecia: road trip da Kissamos a Chania, da Rethymnon a Heraklion fino alla spiaggia rosa di Elafonissi sulla costa ovest dell'isola. Itinerario di viaggio alla scoperta del nord dell'isola di Creta.

È possibile immaginare l’isola di Creta come un’insieme colorato di sfumature diverse che racchiudono le molteplici dominazioni avute nel corso dei secoli tra storia e mito. Un microcosmo di contrasti che si riflettono anche nei suoi paesaggi, fatti di aspre colline nell’entroterra e di candide spiagge, bagnate da un mare blu cobalto. Contrasti visibili anche nelle sue città e nei suoi villaggi più piccoli.

Una bellezza sconfinata, quella dell’isola di Creta, che indossa abiti più brillanti durante le ore diurne – tra aree archeologiche e sentieri ideali per indimenticabili trekking – e abiti magici e incantevoli al calare del crepuscolo, quando le taverne e i caffè si animano e soavi aromi si diffondono lungo le sue strade.

La baia di Balos | © Serena Annese

Le antiche origini dell’isola di Creta

La storia di Creta ha radici antichissime, la civiltà minoica ebbe origine proprio sull’isola durante l’età del bronzo, dal 2700 a.C. al 1400 a.C. Nel corso dei secoli Creta divenne sempre più un complesso crocevia di antiche civiltà prima con i Romani poi con i Bizantini, i Veneziani e infine con gli Ottomani. Ognuna di queste dominazioni ha lasciato un’impronta profonda nel tessuto socio-culturale dell’isola. In particolare il dominio veneziano è ancora molto evidente in gran parte delle strutture architettoniche delle città più grandi tra imponenti fortezze e raffinati palazzi.

L’isola è stata anche campo di battaglia per numerosi scontri e guerre, come quella più importante – tra il 1821 al 1828 – per ottenere l’Indipendenza Cretese, che vide la popolazione locale resistere con coraggio al dominio ottomano, fino a quando nel 1913 divenne finalmente parte del Regno di Grecia.

Sono proprio i luoghi identificativi di questo passato leggendario e del coraggio della popolazione cretese che scopriremo attraverso un road trip per indagare l’identità più autentica di questo angolo di Mediterraneo.

PRIMO GIORNO

Kissamos: culla di ospitalità, storia e bellezze naturali

La prima tappa è il piccolo villaggio di Kissamos, sulla costa nord-occidentale di Creta. Kissamos – “Kastelli” com’era nota in antichità – è una cittadina piccola, ma ideale per raggiungere alcune delle spiagge più affascinanti dell’isola come quelle di Balos, Falasarna ed Elafonissi. Il panorama che contraddistingue la cittadina cretese consiste in un perfetto contrasto tra l’aspro territorio e le acque cristalline che la bagnano.

Kissamos | © Serena Annese
Spiaggia di Kissamos| © Serena Annese

Nonostante le piccole dimensioni, a Kissamos ci sono molte alternative tra alloggi e ristoranti, tra cui “The Cellar Restaurant” (Paraliaki, Kissamos) e “Castello Taverna” (Skalidi 96-124, Kissamos). Entrambi i ristoranti propongono i piatti tradizionali greci come la moussaka, l’insalata greca, il pita gyros e il dakos – una sorta di frisella con pomodorini, olive nere e un formaggio cretese molto simile al nostro caprino.

Una delle caratteristiche più belle della popolazione locale è l’incondizionata ospitalità. Sull’isola la frutta o il dolce vengono sempre offerti a fine pasto con una piccola bottiglia di ouzo o di raki, un distillato a base di mosto d’uva e anice.

Moussaka presso “The Cellar Restaurant” a Kissamos | © Serena Annese
Insalata greca presso “The Cellar Restaurant” a Kissamos | © Serena Annese

Falasarna: una delle spiagge più belle di Creta

A pochi minuti da Kissamos, sulla punta occidentale dell’isola, si trova una spiaggia paradisiaca: Falasarna Beach. La raggiungiamo nel pomeriggio così da ammirarla nel suo istante più magico.

Qui il sole s’immerge lentamente nel mare colorando il cielo di mille sfumature dai toni caldi e le colline coltivate circostanti di una luce dorata. Dopo aver superato il villaggio di Platanos – a soli 5 km da Falasarna – si arriva al magico tratto di costa che si divide in circa 6 spiagge. Quella principale è attrezzata, gode di una sabbia dorata, un fondale non molto profondo e un’estensione di oltre 1 km.

Falasarna Beach | © Serena Annese
Falasarna Beach | © Serena Annese

Le altre 5 sono principalmente delle piccole calette, ognuna con una diversa conformazione naturale. Si passa da spiagge rosa a paesaggi più rocciosi, ma più riparati dal vento rispetto la spiaggia principale. Queste differenze naturali rendono Falasarna una meta ideale adatta sia alle famiglie che agli amanti dello sport e ai più giovani.

Visitare Falasarna non vi regalerà solo un senso di pace incantevole, ma una vera esperienza indimenticabile che potrà essere arricchita – per gli amanti di arte e storia – da una visita agli scavi archeologici della città antica.

Falasarna è indubbiamente una delle spiagge più popolari sull’isola di Creta, quindi arrivare presto vi consentirà di assicurarvi un posto migliore in spiaggia e soprattutto di godervi la tranquillità del luogo prima che diventi troppo affollato.

SECONDO GIORNO

Balos: una laguna paradisiaca sulla costa nord-occidentale di Creta

Il secondo giorno di buonora raggiungiamo un altro magnifico luogo nei pressi di Kissamos e Falasarna: l’incantevole spiaggia di Balos, un angolo di paradiso nella laguna omonima. Qui una sottile striscia di sabbia unisce il promontorio di Corico a Capo Tigani.

La sabbia bianchissima è composta da conchiglie e coralli ed è incredibile la sensazione del passaggio dall’acqua calda della laguna e a pochi metri, attraversando soltanto una breve striscia di sabbia, all’acqua del mare ben più fresca. In alcuni tratti la sabbia è rosa a causa della presenza di piccolissimi pezzi di corallo che si sono, nel corso di centinaia di secoli, mescolati alla sabbia chiarissima. Inoltre, i suoi fondali sono perfetti per fare snorkeling.

La baia di Balos | © Serena Annese
Caprette nella baia di Balos | © Serena Annese

A dominare l’orizzonte dalla Baia di Balos c’è la pittoresca isola di Gramvousa, coronata da una fortezza veneziana da cui si gode di una vista panoramica sulla laguna e sulla costa circostante. Una connessione profonda con la storia e la natura di questa regione!

La Laguna di Balos può essere raggiunta in due modi: tramite dei traghetti che partono dal porto di Kissamos, oppure percorrendo prima una strada panoramica e non asfaltata e poi un lungo sentiero a piedi, che lascia a bocca aperta soprattutto all’arrivo quando ci si trova – dopo aver salutato delle simpatiche caprette – davanti allo spettacolo che vi mostro in queste foto. Il sentiero è un po’ faticoso da percorrere in salita al ritorno, ma ne vale senza dubbio la pena.

La baia di Balos | © Serena Annese
La baia di Balos | © Serena Annese

Recatevi molto presto sulla spiaggia per godere della sua bellezza quasi incontaminata e arrivare prima dei grandi gruppi di turisti. Inoltre, attrezzatevi con acqua e cibo perché l’unico chiosco presente sulla spiaggia non è sempre aperto. Dopo una giornata di relax si torna a Kissamos per la cena e per un riposo rigenerante.

A Kissamos la parola d’ordine è proprio “ospitalità”. Curiosi di assaggiare i loukoumades – dei dolcetti simili alle castagnole napoletane serviti con miele, cannella e noci – dopo una lunga ricerca, individuiamo una pasticceria che li prepara per colazione. Scopriamo a malincuore che avrebbe aperto troppo tardi in vista della nostra partenza per la destinazione successiva. Ecco, però che l’ospitalità degli abitanti di Kissamos non si fa attendere e la pasticciera del “Bistrot coffee & lunch” (Pl. Tzanakaki, Kissamos) decide di farci un regalo enorme aprendo un po’ prima per prepararli. Il tutto accompagnato da un sorriso meraviglioso alla vista dei nostri occhi felici ad ogni boccone di queste soffici e dolci frittelle.

Deliziosi loukoumades presso la pasticciera del “Bistrot coffee & lunch” a Kissamos | © Serena Annese

TERZO E QUARTO GIORNO

Esplorando il cuore vibrante di Creta: Heraklion

La mattina del terzo giorno raggiungiamo la capitale, fulcro economico e culturale dell’isola di Creta: Heraklion. Si tratta di una città vivace, ricca di storia, cultura e fascino moderno.

Heraklion è stata molto danneggiata nel corso dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per questo motivo numerosi sono gli edifici moderni di recente costruzione. Nonostante questo triste capitolo storico, la città custodisce fieramente le tracce del suo glorioso passato tra musei e reperti archeologici.

“Fontana dei Leoni” ad Heraklion | © Serena Annese
La Loggia di Heraklion | © Serena Annese

Il territorio di Heraklion – cinto per 3 km da ciò che resta delle antiche mura del XVI secolo – è stato abitato fin dal Neolitico e nel XIII secolo la città fu conquistata dai Veneziani che diedero vita ad importanti costruzioni difensive come la bellissima fortezza sul mare a difesa dell’ingresso del vecchio porto cittadino. Molte sono le tracce del dominio veneziano nella capitale cretese; nella piazza principale Plateia Kallergon” – dominata da una magnifica fontana turca – si trova la Loggia del XVII secolo attualmente sede del Municipio e nel corso dei secoli luogo d’incontro della nobiltà cittadina.

Un altro importante simbolo del governo veneziano si trova in “Plateia Venizelou” che si sviluppa intorno alla splendida Fontana dei Leoni, voluta dal governatore veneziano Francesco Morosini nel 1628.

Cuore vivace della città è la Plateia Eleftherias, un’elegante zona pedonale piena di boutique, bar e ristoranti dove poter approfondire gustose pietanze della tradizione gastronomica greca come i souvlaki e i formaggi locali, ma anche degustare piatti di influenza turca come i falafel avvolti dal pane pita preparato al momento e una deliziosa fetta di baklava – il famoso dolce a base di pasta fillo, miele e noci.

Dedichiamo ad Heraklion due giorni, durante i quali abbiamo modo di vivere la sua vivace atmosfera e visitare alcuni dei punti più importanti della città come la sua fortezza. L’attuale struttura del castello di Heraklion – noto come Rocca a Mare o Koules – risale al XVI secolo, quando la sua precedente struttura fu distrutta da un violento terremoto.

Fortezza di Koules ad Heraklion | © Serena Annese
Fortezza di Koules ad Heraklion | © Serena Annese

La fortezza di Koules ha rivestito un ruolo di rilievo nella storia della città cretese, soprattutto quando a partire dal 1648 divenne il principale bersaglio dell’esercito turco, per poi essere conquistata nel 1669. L’edificio è adagiato lungo le rive del vecchio porto di Heraklion ed è un perfetto esempio dell’architettura difensiva di stampo veneziana con mura merlate ad arco, un’imponente torre circolare e una struttura interna che si snoda tra numerosi e labirintici corridoi su cui si aprono angoli per la vigilanza. Percorrendo questi corridoi si possono raggiungere i camminamenti merlati da cui si gode di un panorama suggestivo su tutta la costa di Heraklion e sul Mare Egeo, ancora più incantevole al tramonto.

Una curiosità sul castello di Heraklion: quando i turchi conquistarono la maestosa fortezza decisero di trasformarla in prigione e deposito di polvere da sparo. Al suo interno sono ancora conservate numerose palle di cannone.

Indirizzo: Heraklion 712 02, Grecia
Orari: per verificare gli orari stagionali consultare il sito ufficiale.
Biglietto: 4€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Nel corso di una sosta nella capitale cretese è obbligatoria una visita al suo importante Museo Archeologico, che ospita la più vasta collezione d’arte minoica. Il museo fu realizzato nel 1883 su iniziativa dell’Associazione filantropica di Heraklion, ma l’attuale edificio fu concluso e aperto al pubblico – su progetto dell’architetto Patroklos Karatinos – solo nel 1952.

Taurocatopsia” presso il Museo Archeologico di Heraklion | © Serena Annese
Dea dei Serpenti” presso il Museo Archeologico di Heraklion | © Serena Annese

La collezione si sviluppa su due piani proponendo un affascinante viaggio nel tempo e nel patrimonio storico-artistico dell’isola più grande della Grecia. Tra i suoi reperti più famosi si possono ammirare gli splendidi affreschi provenienti dal Palazzo di Cnosso come il “Principe dei Gigli e dei Tori”, la “Taurocatopsia”, i “Delfini” e le “Dame blu”.

All’interno del Museo sono custodite anche le ceramiche di Kamares dall’inestimabile valore, il servizio da tavola proveniente dal Palazzo di Festo. Inoltre, qui sono esposti la famosa statuina della “Dea dei Serpenti” e il misterioso “Disco di Festo, l’esempio di scrittura minoica più antico giunto a noi.

La collezione del Museo Archeologico di Heraklion è ricca di numerose sculture, gioielli e oggetti d’uso quotidiano che coprono un arco cronologico di circa 7 millenni, dalla Neolitico al Periodo Romano.

La visita si conclude nel giardino dove ci sono i resti architettonici del monastero di Agios Francis, un’importante testimonianza della prosperità vissuta dalla città durante l’occupazione veneziana.

Indirizzo: Ξανθουδίδη και, Chatzidaki 1, Iraklio 712 02, Grecia
Orari: è aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 19:30, il mercoledì dalle 13:00 alle 20:00.
Biglietto: 12€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

A pochi passi dal mare e non molto distante dal centro cittadino di Heraklion, si trova lo splendido monastero dei Santi Pietro e Paolo. L’edificio fu realizzato nel XII secolo, durante il primo periodo del dominio veneziano per opera dei monaci Cistercensi, per poi essere occupato anche dall’Ordine Domenicano.

Il monastero – uno dei monumenti architettonici più antichi di Heraklion – presenta una copertura a due falde e una pianta ad un’unica navata, terminante con un presbiterio sovrastato da due volte. La struttura (una perfetta miscela tra stile bizantino e veneziano) è stata arricchita nel XV secolo da 4 cappelle laterali affrescate.

Monastero di Agios Francis ad Heraklion | © Serena Annese
Monastero di Agios Francis ad Heraklion | © Serena Annese

Durante la dominazione veneziana il monastero fu utilizzato anche come luogo di sepoltura degli esponenti della nobiltà e i recenti scavi hanno riportato alla luce – nell’area di Kastella ad est della chiesa – delle tombe risalenti al secondo periodo bizantino e delle abitazioni del periodo romano, oltre a reperti d’uso quotidiano conservati nel Museo Storico di Heraklion.

L’edificio religioso fu danneggiato più volte da violenti terremoti e fu poi convertito in una moschea – durante la conquista ottomana – dedicata al sultano Ibrahim, quando furono anche aggiunte finestre e aperture lungo la parete nord e un minareto nell’angolo sud-ovest della chiesa.

Indirizzo: Οδός, Mitsotaki IOANNI, Iraklio 712 02, Grecia
Orari: la chiesa è aperta solo nella festa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno).
Biglietto: ingresso gratuito.

Dopo la visita al monastero ci rechiamo alla Cattedrale di Agios Minas, la chiesa più grande dell’isola di Creta e una delle più grandi di tutta la Grecia. La storica cattedrale – dedicata al martire, taumaturgo e patrono di Heraklion – fu edificata tra il 1862 e il 1895 nei pressi di una chiesa più piccola e antica, detta la “Piccola Agios Minas”.

Secondo la leggenda, il santo sarebbe apparso nel 1826 la domenica di Pasqua per proteggere la chiesa dall’attacco della popolazione musulmana e per questo la cattedrale gli fu dedicata.

Cattedrale di Agios Minas ad Heraklion | © Serena Annese
Cattedrale di Agios Minas ad Heraklion | © Serena Annese

La pianta della chiesa – che unisce elementi dell’architettura bizantina con quella veneziana – è cruciforme con una grande cupola centrale. Gli interni sono preziosi e ricchi di affreschi, icone e manufatti religiosi di grande bellezza: una decorazione grandiosa tipica delle chiese ortodosse.
N.B. Non dimenticate di coprire spalle e gambe per accedere alle chiese e ai monasteri in segno di rispetto.

Indirizzo: Agiou Mina 25, Iraklio 712 01, Grecia
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 08:00 alle 18:00 (l'orario può variare).
Biglietto: ingresso gratuito.

Nel centro storico, a due passi dalla maestosa cattedrale di Agios Minas si trova un’altra bellissima chiesa dedicata a Santa Caterina del Sinai. L’edificio faceva parte di un monastero ortodosso edificato tra il XIII e il XIV secolo e rappresentava una seconda sede dell’omonimo e più famoso monastero in Egitto.

Dell’intero complesso monastico è sopravvissuta solo la chiesa con una pianta cruciforme che nel corso dei secoli ha subito numerosi lavori, aggiunte e modifiche. Della struttura originaria si conservano la zona est, la navata con copertura a volta e il transetto; mentre nel XVII secolo fu aggiunto un ulteriore ambiente rettangolare coperto da una cupola ottagonale costolonata più vicina a quelle rinascimentali.

Museo d’Arte Cristiana di Heraklion | © Serena Annese
Museo d’Arte Cristiana di Heraklion | © Serena Annese

Con la conquista Ottomana la chiesa fu trasformata in una moschea a cui fu aggiunto anche un minareto, demolito in seguito quando i musulmani abbandonarono l’isola e l’edificio tornò ad essere un edificio ortodosso nella metà del XX secolo.

Dal 1967 ospita il Museo d’Arte Cristiana di Heraklion, dove poter indagare l’evoluzione dell’arte cristiana sull’isola di Creta dal tardo periodo bizantino alla prima metà dell’età moderna tra influenze e dominazioni. Tra le opere più di rilievo ci sono le opere di Angelos Akotantos del XV secolo e quelle di Micheal Damaskinos del XVI secolo – contemporaneo di El Greco. Oltre alle pitture liturgiche, negli ambienti della chiesa ci sono anche sculture in pietra e in legno, monete e manoscritti.

Indirizzo: Monis Odigitrias 1, Iraklio 712 01, Grecia
Orari: è aperta da lunedì a sabato dalle 9:30 alle 18:00. Chiuso la domenica.
Biglietto: ingresso gratuito.

QUINTO GIORNO

Il Palazzo di Cnosso: tra mito, storia e ricostruzioni

Dopo aver trascorso due giorni nella capitale, la mattina del quinto giorno raggiungiamo le rovine del grande palazzo minoico di Cnosso a circa 5 km a sud da Heraklion. Il sito si estende per 75 ettari, ma è aperto al pubblico solo in parte. L’antico palazzo risaliva al 2000 a.C., ma fu distrutto da un violento terremoto intorno al 1700 a.C., per poi essere ricostruito e distrutto di nuovo nel 1380 a.C. da un incendio.

Palazzo di Cnosso sull’isola di Creta | © Serena Annese
Palazzo di Cnosso sull’isola di Creta | © Serena Annese

Il progetto iniziale era imponente con circa 1300 stanze in grado di accogliere oltre 12.000 persone. Una delle leggende più famose legate al mitico Palazzo di Cnosso è quella del Minotauro e del famoso labirinto. Il re Minosse imprigionò il Minotauro nei sotterranei del palazzo a guardia del labirinto, compiendo regolari sacrifici umani per nutrire la mostruosa creatura. Un giorno però giunse il principe ateniese Teseo, che con l’aiuto di Arianna – figlia del sovrano – uccise il Minotauro e mise fine ai terribili sacrifici.

L’attuale edificio è il risultato di anni di scavi e ricostruzioni promossi dall’archeologo inglese Sir Arthur Evans. Gli interventi furono portati avanti utilizzando materiali moderni; una ricostruzione che è ancora oggi al centro di numerose controversie. Gli ambienti presentano le repliche delle magnifiche pitture originali ritrovate nel corso degli scavi e custodite con cura nelle sale del Museo Archeologico di Heraklion.
Visitate le rovine di Cnosso nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio per evitare sia il caldo che l’eccessiva folla.

Indirizzo: Knossos 714 09, Grecia
Orari: per verificare gli orari stagionali consultare il sito ufficiale.
Biglietto: 15€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Agia Pelagia: un tesoro costiero lungo la costa settentrionale di Creta

Concediamoci un pomeriggio di relax lungo la costa settentrionale di Creta, dove si trova un villaggio ideale per chi ama la tranquillità e le spiagge incontaminate bagnate da acque cristalline: Agia Pelagia.

Il villaggio di Agia Pelagia è una destinazione perfetta per le famiglie e per chi ama fare snorkeling; i suoi fondali non sono molto profondi e sono caratterizzati da una vivace vita sottomarina. Ogni angolo del piccolo centro incarna l’identità e l’atmosfera tipica della Grecia con edifici bassi e dipinti di bianco e numerose taverne dove gustare la cucina locale.

Agia Pelagia sull’isola di Creta | © Serena Annese
Cena presso la “Taverna Vasilis” sull’isola di Creta | © Serena Annese

Oltre alla spiaggia principale perfettamente attrezzata, ci sono anche alcune calette più appartate per trascorrere ore di profonda pace, facendosi cullare solo dal suono delle onde che s’infrangono sulla battigia.

Per la cena scegliamo la “Taverna Vasilis” (Beach, Mononaftis, Ag. Pelagia), un piccolo locale sulla spiaggia al centro di una delle insenature lungo la costa. Qui si possono gustare ottimi piatti a base di pesce freschissimo, mentre si ammira il cielo tingersi delle sfumature del tramonto.

SESTO GIORNO

Melidoni Cave: tra storia e meraviglie sotterranee sull’isola di Creta

Il sesto giorno ci inoltriamo nel profondo e aspro paesaggio di Creta per visitare la Grotta di Melidoni, testimonianza della forza geologica che ha plasmato l’isola e scenario di tristi eventi storici.

La grotta – nella parte meridionale del Monte Kouloukonas – è in realtà chiamata Gerontospilios (“Old Cave“), ma è diventata famosa come Grotta di Melidoni dal nome del vicino e omonimo villaggio, che a sua volta deriva dal nome del noto combattente della resistenza cretese Antonios Melidonis, nato proprio qui.

Melidoni Cave sull’isola di Creta | © Serena Annese
Panorama da Melidoni Cave sull’isola di Creta | © Serena Annese

Era nota già ai tempi dei Minoici e nella mitologia greca è più volte citata come il luogo dove dimorava Talos, protettore delle coste dell’isola. Qui durante alcuni scavi eseguiti nel 1954 furono scoperte delle ceramiche datate ai periodi tardo minoico e romano.

La grotta – alta più di 30 metri – è ricoperta da enormi stalagmiti e stalattiti illuminati da riflettori colorati, che rendono ancora più suggestivo l’ambiente. Vicino l’ingresso sono state ritrovate delle iscrizioni che fanno riferimento al dio Mercurio.

La grotta è legata purtroppo ad un evento tragico avvenuto nel gennaio del 1824, quando al suo interno morirono 370 abitanti del villaggio di Melidoni – tra cui donne e bambini – morti per soffocamento a causa dei fuochi accesi dai turchi all’ingresso della grotta. Al centro si trova un sacrario contenente i resti degli abitanti cretesi che qui persero la vita.

Indirizzo: Melidoni, 740 52, Grecia
Orari: per verificare gli orari stagionali consultare il sito ufficiale.
Biglietto: 4€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Il Monastero di Arkadi: un simbolo di coraggio e resistenza sull’isola di Creta

Rimettiamoci in marcia per raggiungere il Monastero di Arkadi arroccato sulla cima di una sinuosa collina, tra vigneti e uliveti e a lungo importante luogo di culto del territorio.

Sulla fondazione del monastero ci sono diverse ipotesi, una delle quali ricondurrebbe la sua realizzazione all’XI secolo d.C. da parte di un monaco di nome Arkadios.

I lavori di realizzazione dell’attuale struttura furono conclusi nel XVI secolo. La chiesa principale è dedicata alla “Trasfigurazione di Cristo” e presenta una magnifica architettura in cui lo stile bizantino si fonde perfettamente in quello rinascimentale. Oltre alla chiesa, il complesso si articola tra un cortile, un museo e una biblioteca dove sono custoditi preziosi manoscritti e manufatti religiosi.

Monastero di Arkadi sull’isola di Creta | © Serena Annese
Gatto nel Monastero di Arkadi | © Serena Annese

Come per la Grotta di Melidoni, anche il Monastero di Arkadi è uno dei simboli della resistenza e della lotta per l’indipendenza del popolo cretese. Nel 1866, nel corso della Guerra d’Indipendenza Cretese, le truppe ottomane assediarono il monastero per contrastare la rivolta mossa da parte di 964 rivoluzionari cretesi, che decisero di dare fuoco al deposito di polvere da sparo piuttosto che arrendersi al nemico.

Varcare l’ingresso del monastero è un’esperienza spirituale e storica molto profonda, si è avvolti da un rispettoso silenzio che invade l’edificio color ocra circondato da fiori colorati e gatti sornioni.

Indirizzo: Arkadi 741 50, Grecia
Orari: è aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.
Biglietto: 4€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Rethymnon: trionfo dell’eredità veneziana a Creta

Al termine della visita al monastero ripercorriamo le strade di Creta per raggiungere la terza città per grandezza dell’isola, Rethymnon.

Centro culturale e cuore del fervore studentesco, la città di Rethymnon – lungo la costa settentrionale – si presenta elegante e ricca di ristoranti e negozietti. L’area era abitata già in epoca minoica, ma le testimonianze giunte a noi risalgono all’epoca greco-romana e sono custodite nel piccolo Museo Archeologico.

Rethymnon visse un periodo di massimo sviluppo nel corso nel XVI secolo, durante il dominio veneziano da cui derivano la maggior parte dei suoi antichi edifici che si mescolano con quelli di stampo turco successivi.

Rethymnon sull’isola di Creta | © Serena Annese
Faro di Rethymnon sull’isola di Creta | © Serena Annese

Il simbolo della cittadina è la sua fortezza, una roccaforte con grandi bastioni edificata alla fine del XVI secolo dai Veneziani per difendere la costa dalle incursioni dei pirati e per tenere sotto controllo anche la crescente minaccia turca. La fortezza fu però conquistata proprio dal popolo turco nel 1645 dopo un attacco durato 23 giorni.

Non appena si varca l’ingresso, il castello di Rethymnon si presenta fin da subito di dimensioni imponenti tanto da accogliere resti di edifici amministrativi, una caserma, una serie di cisterne, la chiesa intitolata a Santa Caterina e la moschea del sultano Ibrahim, che presenta un soffitto decorato con tessere musive.

Inoltre, all’interno della fortezza – arroccata sulla costa settentrionale di Creta – si trova anche un piccolo teatro che nel corso dei mesi estivi ospita spettacoli ed eventi culturali. Proprio dalle alte mura dei suoi bastioni si può godere di una delle viste panoramiche più affascinanti sul Mar Egeo!

Indirizzo: Ioannou Melissinou 18, Rethymno 741 31, Grecia
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:30.
Biglietto: 4€

Fortezza di Rethymnon sull’isola di Creta | © Serena Annese
Fortezza di Rethymnon sull’isola di Creta | © Serena Annese

Non molto distante dalla roccaforte si trova la piccola chiesa di San Francesco – anche questa di stampo veneziano – che ospita attualmente il Museo Archeologico.

Le strade di Rethymnon sono un vortice serpentino lastricato di ciottoli e incorniciato da bellissimi fiori pendenti. Esplorando questi angoli pittoreschi si giunge alla Fontana Rimondi realizzata nel 1626 per volere del governatore veneziano Alvise Rimondi – secondo alcune voci – invidioso della Fontana Morosini di Heraklion.

Un altro antico edificio della città è la Loggia del XVI secolo che ospitava in origine il mercato ed oggi una biblioteca. Nei pressi della Loggia si trova il piccolo porticciolo e il faro anche questi di stampo veneziano.

SETTIMO GIORNO

Chania: la seconda città di Creta

Il settimo giorno è dedicato a Chania – “La Canea” in italiano – la seconda città di Creta e capitale dell’isola dal 1847 al 1972. Percorrere i suoi pittoreschi vicoli regala una sensazione di calma e bellezza in un’alternanza di stili ed epoche che riflettono le vicende storiche e le numerose dominazioni che la città ha vissuto nel corso dei secoli. La città fu un importante centro per la civiltà minoica e in seguito divenne prima una colonia romana poi dominio di Veneziani, Genovesi e infine Ottomani.

Nel suo elegante centro storico di stampo veneziano convivono antiche moschee e luoghi di culto ortodossi. I vicoli sinuosi che l’attraversano – costeggiati da facciate colorate da vasi di fiori – conducono all’antico porto, realizzato dai veneziani tra il 1320 e il 1356.
La visita del porto di Chania è particolarmente suggestiva, qui ormeggiano graziosi e piccoli pescherecci. Il vecchio faro, tra i più antichi al mondo, sorveglia silenzioso il porticciolo della città che regala scorci incantevoli al tramonto.

Il porticciolo di Chania | © Serena Annese
La fortezza di Firkas sull’isola di Creta | © Serena Annese

Imperdibile è anche la visita alla fortezza di Firkas, che in una delle sue torri ospita il Museo Marittimo di Creta con modellini di navi e testimonianze delle numerose battaglie combattute lungo la costa.

Nel mare blu intenso si riflette anche il profilo dell’edificio ottomano più antico di Creta, la moschea Kucjk Hassan – nota anche come moschea dei Giannizzeri – edificata nel 1645. La moschea fu danneggiata nel corso della Seconda Guerra Mondiale; fu poi restaurata ed ora è utilizzata come spazio espositivo per eventi e mostre temporanee nel corso dei mesi estivi.

A pochi passi dal pittoresco porto e nel cuore della Città Vecchia di Chania, si trova l’incantevole chiesa veneziana di San Francesco, parte di un antico monastero dell’Ordine Francescano trasformato dai Turchi in una moschea di cui si conserva ancora traccia di un minareto. L’edificio, dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato utilizzato come magazzino per attrezzature militari e ha ospitato il Museo Archeologico dal 1963 fino al 2022, anno in cui la ricca collezione è stata trasferita nella nuova e moderna sede.
 

Museo Archeologico di Chania | © Serena Annese
Museo Archeologico di Chania | © Serena Annese

Il Museo Archeologico di Chania ospita una straordinaria collezione di manufatti in ceramica e in pietra scolpita, sigilli, statuette in terracotta, gioielli d’oro e monete.
Percorrendo le sale in cui è suddiviso il museo si compie un vero e proprio viaggio attraverso i secoli.
Qui ci sono le testimonianze più antiche degli insediamenti preistorici dell’area, come i manufatti provenienti dagli scavi archeologici della città di Kydonia, l’antica città minoica di Chania. Si possono ammirare poi i reperti pertinenti alla fondazione delle città-stato nell’area occidentale di Creta, come monete e ceramiche; mentre tra gli oggetti votivi e gli altri magnifici reperti spiccano i frammenti di mosaico pavimentale risalenti al II-III secolo d.C. con scene del ciclo dionisiaco e scene del mito di Poseidone e della ninfa Amymome.

Indirizzo: Skra 15, Chania 731 33, Grecia 
Orari: è aperto da lunedì a domenica dalle 08:00 alle 20:00. Chiuso il martedì.
Biglietto: 6€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Non resta che attendere che il sole tramonti, seduti lungo la banchina del delizioso porto di Chania, puntellato da numerosi locali, tra questi c’è “Ta Chalkina” (Akti Tompazi 29-30) una pittoresca taverna cretese. Qui vengono proposti gustosi involtini di melanzane ripieni di feta, fettine di maiale glassate al miele con un contorno di patate al forno e deliziosi funghi ripieni.

OTTAVO GIORNO

La grotta di Agia Sofia: un luogo di straordinaria bellezza

Ha inizio l’ultimo giorno sull’isola di Creta, che viene dedicato ad altre tre tappe imperdibili. La prima sosta è la maestosa grotta di Agia Sofia. Torniamo nel distretto di Kissamos, nella parte occidentale dell’isola. Dopo aver superato il villaggio di Topolia e aver attraversato un tunnel, occorre parcheggiare l’auto lungo la strada e poi percorrere un breve sentiero che si inerpica lungo il profilo della montagna. Si giunge così all’ingresso della grotta di Agia Sofia – Santa Sofia, “Saggezza” in greco.

Grotta di Agia Sofia sull’isola di Creta | © Serena Annese
Grotta di Agia Sofia sull’isola di Creta | © Serena Annese

La grotta di Agia Sofia è molto grande; si trova ad un’altitudine di 285 metri, possiede una cupola alta 20 metri con circa 70 metri di diametro. Secondo alcuni recenti studi, le sue dimensioni potrebbero essere molto più estese, sviluppandosi in altre numerose sale e piccole aperture. Caratterizzata da stalattiti e stalagmiti di grandi dimensioni che raggiungono altezze tra i 5 e i 6 metri. Al suo interno sono state ritrovate anche tracce di conchiglie risalenti al Neolitico e una statuina fittile risalente al IV secolo a.C.

La grotta fu scoperta negli anni ’30 dallo speleologo greco Ioannis Petrohilos e dalla moglie Anna. Grazie ai ritrovamenti è stato possibile stabilire che fu un luogo di culto durante l’epoca bizantina, di cui restano icone, iscrizioni e affreschi. In una delle sue sale, si trova una piccola e semplice cappella dedicata a Santa Sofia.

Molte sono le leggende legate a questo luogo, una fra tutte la considera il luogo dell’uccisione del drago da parte di San Giorgio. Qui si conserva, infatti, una roccia che riporterebbe l’impronta dello zoccolo del cavallo del santo.

Dopo la visita alla grotta concediamoci una breve sosta presso il punto ristoro più in basso, dove gustare piccoli dolci o piatti salati, come il Kalitsounia, un delizioso fagottino ripieno di erbe aromatiche e formaggio myzuthra, tipicamente utilizzato anche per arricchire i dakos.

Indirizzo: Minoa Pediada 734 00, Grecia
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 8:00 alle 20:00.
Biglietto: ingresso gratuito.

Il Monastero di Chrysoskalitissa: un rifugio tranquillo lungo la costa cretese

Proseguendo lungo le strade montuose e aspre dell’entroterra cretese, ci fermiamo presso il Monastero di Chrysoskalitissa – “scala d’oro” in greco – dedicato alla Santa Trinità e alla Dormizione della Vergine (l’Assunzione al cielo). L’edificio – sulla cui data di fondazione non si hanno notizie – si trova su una collina da cui si gode di un panorama mozzafiato sulla costa frastagliata, sulle spiagge incontaminate e sul mare nord-occidentale di Creta.

Monastero di Chrysoskalitissa sull’isola di Creta | © Serena Annese
Monastero di Chrysoskalitissa sull’isola di Creta | © Serena Annese

Proprio nelle insenature della costa sono state rilevate tracce di insediamenti risalenti al Neolitico e all’epoca Minoica. Il Monastero di Chrysoskalitissa – a circa 70 km da Chania e abitato da una piccola comunità di suore – presenta una struttura architettonica molto semplice con una piccola chiesa a navata unica che custodisce, però, un vero tesoro. All’interno della chiesa si trova una preziosa icona della “Dormizione della Madonna” risalente a più di 1.000 anni fa.

Il monastero è legato a numerose leggende. Secondo la tradizione locale quando gli Ottomani conquistarono l’isola, le suore nascosero i tesori del monastero al di sotto di uno dei 90 gradini della scala d’ingresso e secondo un’altra versione questo gradino apparirebbe completamente in oro, solo a chi è privo di peccati.

Inoltre, il Monastero di Chrysoskalitissa è stato anche scenario di alcuni eventi storici come il naufragio della nave austriaca “Imperatrix” avvenuto nel 1907. Furono proprio i monaci che vivevano all’epoca tra le mura del monastero a salvare molti uomini dalla morte.

Indirizzo: Moni Chrisoskalitissis 730 12, Grecia
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:30.
Biglietto: 2€

La spiaggia rosa di Elafonissi

Prima di salutare quest’isola affascinante, selvaggia e dalle antiche origini raggiungiamo un’altra delle sue spiagge mozzafiato: Elafonissi Beach. In un primo momento il cielo completamente coperto, non permetteva di ammirare le sfumature magiche del mare e della sabbia; ma subito dopo è arrivato il sole rivelando il vero spettacolo della costa cretese.

Elafonissi Beach sull’isola di Creta | © Serena Annese
La spiaggia rosa di Elafonissi Beach sull’isola di Creta| © Serena Annese

La spiaggia di Elafonissi – sulla costa sud-occidentale dell’isola a circa 92 km da Chania – è famosa per il mare blu cobalto e per la sua sabbia bianca con sfumature rosa. Queste sfumature sono dovute alla presenza di microrganismi i cui resti e frammenti nel corso dei secoli si sono depositati sulla spiaggia generando questo colorato fenomeno.

Di fronte alla spiaggia si trova la piccola isola di Elafonissi raggiungibile a piedi nelle giornate di bassa marea tramite una sottile striscia di sabbia. L’area, inoltre, è protetta; qui crescono circa 110 varietà diverse di piante endemiche ed è anche un luogo dove le tartarughe caretta caretta depongono le loro uova.

Questa spiaggia non è solo un angolo cretese dove prendere il sole e rilassarsi. I suoi fondali sono ideali per fare snorkeling; pochi metri dalla riva potrete vedere dei fondali di roccia vulcanica che vi lasceranno senza parole. Anche gli appassionati di trekking non resteranno delusi grazie ad una visita alla piccola chiesa di Agia Irini, edificata su un promontorio e raggiungibile percorrendo un sentiero non molto impegnativo.

Elafonissi Beach sull’isola di Creta | © Serena Annese
Lungo le strade dell’isola di Creta | © Serena Annese

Salutare Creta è stato difficile; qui è facile sentirsi accolti sia nelle città più grandi che nei villaggi più piccoli, mentre questa affascinante isola si mostra nelle sue infinite sfumature.

Είναι απλά ένα αντίο, Κρήτη!
(È solo un arrivederci, Creta!)

Cosa mangiare sull’isola di Creta

La cultura gastronomica dell’isola di Creta è il risultato delle molteplici dominazioni succedutesi nel corso dei secoli; ogni piatto racchiude un frammento di storia di questa particolare isola greca. Una tradizione culinaria che esalta la semplicità, l’eccellenza e l’autenticità dei sapori del Mediterraneo.

Indubbiamente, il protagonista assoluto delle ricette cretesi è l’olio d’oliva, “l’oro liquido” della macchia mediterranea. In tutta l’isola sono presenti uliveti, molti dei quali sono secolari. Ogni pasto cretese ha inizio con una serie di piccoli e gustosi antipasti – “meze” – si va dalle salse come lo tzatziki (a base di yogurt, cetriolo e aglio), alle polpette di zucchine o melanzane fino ai gustosi e freschi dakos, una bruschetta simile alla nostra frisella condita con pomodori, olive nere e un formaggio locale sapido e ideale per questo piatto, il myzuthra.

Kalitsounia | © Serena Annese
Dakos | © Serena Annese

La particolarità di Creta è che grazie alla sua conformazione territoriale è ricca sia di ricette a base di pesce – come polpo alla griglia e calamari ripieni – ma anche di prodotti legati alle sue tradizioni dell’entroterra con piatti a base di carne e prodotti caseari. Ingrediente fondamentale, dopo l’olio d’oliva, è senza dubbio il formaggio feta.

L’abbondanza di questi ingredienti ha fatto sì che fossero impiegati in diverse preparazioni dagli antipasti ai dolci. I dessert cretesi spesso vengono creati utilizzando miele, noci e pasta fillo, come nel caso dell’iconica baklava e della deliziosa kalitsounia, servita anche in versione salata. Un viaggio gastronomico quello sull’isola di Creta dai sapori autentici, antichi e indimenticabili!

Conoscevate già l’isola di Creta? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

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