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  >  In giro per l'Europa   >  Madrid in 3 giorni: itinerario imperdibile per un weekend indimenticabile
Cosa vedere a Madrid in 3 giorni. Tutte le attrazioni più importanti, luoghi insoliti e i posti più belli di Madrid, Spagna.

Madrid unisce tradizione e modernità con un patrimonio culturale ricco, aree verdi spettacolari e una vibrante vita notturna che si distribuisce tra teatri, locali di flamenco, birrerie e café.

La sua è una storia millenaria, ma il periodo di massimo splendore – noto come “Siglo de Oro”, il secolo d’oro – Madrid lo raggiunse tra il Cinquecento e il Seicento, in particolare dopo aver compiuto numerose conquiste coloniali che la resero capitale di un vastissimo impero i cui confini andavano dal Sud America fino all’Asia. 

Proprio nel corso del “Siglo de Oro”, Madrid divenne anche un importante centro culturale, accogliendo i maggiori artisti dell’epoca, le cui opere sono custodite nel famoso Museo del Prado.

Madrid conserva ancora oggi il suo antico splendore con i sontuosi palazzi rinascimentali e  le sue maestose piazze, in particolare Plaza Major. A questo fascino rinascimentale e barocco si aggiunsero tratti “tipicamente” parigini con la dinastia dei Borbone che intorno alla fine del ‘700 fece realizzare i grandi boulevard pieni di vita, come nel caso della Gran Vía

La città ospita inoltre alcuni dei musei più interessanti al mondo, oltre al già citato “Museo del Prado”, imperdibili sono il “Thyssen-Bornemisza” e il “Centro de Arte Reina Sofía”.
Partiamo alla volta di una meravigliosa Madrid da scoprire in tre giorni

L’arte moderna e contemporanea a Madrid

Il viaggio attraverso la capitale spagnola ha inizio con uno dei musei più interessanti della città: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, lungo il “Paseo de Arte”.

La sua è una ricca collezione che va dalla fine del XIX secolo ad oggi, includendo opere famose d’arte moderna e contemporanea come quelle di Salvador Dalí e Joan Miró. Allestito in un antico ospedale risalente al XVI secolo, fu poi ampliato da Carlo III nel XVIII secolo su progetto degli architetti José de Hermosilla e Francisco Sabatini.

Museo Reina Sofia a Madrid | © Serena Annese
Museo Reina Sofia a Madrid | © Serena Annese

Nel 2005 fu infine avviato un nuovo cantiere che ha portato alla realizzazione della nuova struttura, articolata in tre grandi sezioni includendo Guernica” di Picasso, una delle opere più straordinarie del XX secolo, realizzata in memoria del bombardamento dell’omonima città nel corso della Guerra Civile Spagnola.

Il Museo Reina Sofia si sviluppa anche in altre due sedi a Madrid all’interno del Parque de el RetiroPalacio de Velázquez e Palacio de Cristal – dove vengono organizzate interessanti mostre temporanee.

Il Reina Sofia si trova, inoltre, nel cuore di Lavapiés, uno dei quartieri più autentici e ancora poco turistici. Si tratta di un “barrio” (quartiere) multiculturale tra stradine medievali, ristoranti indiani e vecchie tabernas spagnole.

Indirizzo: C. de Sta. Isabel, 52, Centro, 28012 Madrid, Spagna
Orari: è aperto da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 21:00, la domenica dalle 10:00 alle 14:30. Chiuso il martedì.
Biglietto: 12€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

La stazione di Atocha: un’immersione nel verde

Nei pressi del barrio di Lavapiés si trova una stazione sui generis. Le stazioni della metro e quelle ferroviarie sono luoghi carichi di emozioni, persone che si salutano, altre che iniziano un nuovo viaggio o tornano alle proprie case, ma sono anche luoghi frenetici e sicuramente nessuno si aspetterebbe di trovarsi davanti ad un luogo progettato per creare un ambiente rilassante e immerso nel verde.

La stazione di Atocha di Madrid | © Serena Annese
La stazione di Atocha di Madrid | © Serena Annese

La stazione di Atocha di Madrid è esattamente questo, sembra di trovarsi in un’immensa serra, dove poter fermare quel ritmo frenetico che governa le nostre vite quotidianamente.

Atocha è stata inaugurata nel 1851, come seconda linea ferroviaria per unire Madrid e Aranjuez. Tra il 1865 e il 1892 è stata ampliata e oggi si compone di due diverse stazioni; la più vecchia ospita un centro commerciale e una splendida serra con circa 7.000 piante e 400 specie diverse. Le piante più esotiche sono originarie dell’India, della Cina e dell’Australia.

Da Atocha si possono prendere due treni turistici, il “Treno della Fragola” – diretto ad Aranjuez con una locomotiva a vapore della metà del XX secolo – e il “Treno di Cervantes”, che conduce ad Alcalá de Henares, paese che diede i natali allo scrittore spagnolo.

Plaza Major e Mercado de San Miguel: trionfo di profumi e sapori

Raggiungiamo Plaza Mayor, la piazza porticata principale di Madrid e luogo perfetto per immergersi nella vita madrilena. Questa elegante piazza fu realizzata sulla preesistente Plaza del Arrabal, dove veniva organizzato il mercato popolare alla fine del XV secolo. 

Nel corso dei secoli, Plaza Mayor ha ospitato corride di tori, incoronazioni e feste popolari. Su di essa affaccia la bellissima Casa de la Panadería risalente al XVI secolo con pitture murali che raffigurano personaggi mitologici e sono opera di Carlos Franco. Al centro della piazza trionfante la statua equestre di Filippo III, disegnata dal Giambologna.

Plaza Mayor di Madrid | © Serena Annese
Mercado de San Miguel di Madrid | © Serena Annese

È ora di pranzo e non c’è luogo più caratteristico del vicino Mercado de San Miguel (Pl. de San Miguel) per avvicinarsi alla gastronomia madrilena. Senza dubbio il modo più autentico di immergersi nel luoghi che si visitano è frequentare i loro mercati.

Il Mercado de San Miguel – a Madrid da oltre 100 anni – è uno dei mercati più famosi al mondo e appena si varca uno degli ingressi si capisce subito il perché. Ci si ritrova immersi in mille voci, colori e profumi e ovviamente cibo di ogni tipo e forma. Qui si ha la possibilità di assaggiare le diverse cucine spagnole. La Spagna infatti, come l’Italia, è una nazione caratterizzata da cucine regionali anche molto diverse tra loro.

Una delle più buone è sicuramente quella galiziana, in particolare delizioso è il “polbo á feira”, dove i tentacoli del polpo – dopo essere stati cotti in un calderone di rame – vengono tagliati e aromatizzati con sale grosso e paprika dolce e piccante con un’aggiunta di un filo d’olio d’oliva a crudo.

Paella al Mercado de San Miguel | © Serena Annese
San Gines” a Madrid | © Serena Annese

Se volete assaggiare questo delizioso piatto come anche il miglior prosciutto iberico o semplicemente immergervi in questo clima folcloristico e di festa non perdete l’occasione di visitare questo mercato.

Ma attenzione: lasciate un posticino nello stomaco per il dolce. A pochi passi dal Mercado de San Miguel si trova San Gines(Pasadizo de San Ginés, 5), una storica cioccolateria aperta dal 1894, dove mangiare i “churros” più buoni di Madrid, preparati al momento e ovviamente accompagnati da una golosa tazza di cioccolata calda.

Proseguiamo alla volta del Palacio Real, la residenza reale da Carlo III fino ad Alfonso XIII. Il Palazzo fu edificato a partire dal 1738 su ispirazione dei progetti del Bernini per il Louvre di Parigi. Si sviluppa attraverso più di 3.000 stanze tra cui El Salón del Trono” con il soffitto dipinto dal Tiepolo.

Palacio Real di Madrid | © Serena Annese
“El Oso y el Madroño” a Madrid | © Serena Annese

Altro cuore pulsante di Madrid è “Puerta del Sol, la grande piazza della città circondata da negozi, caffè e teatri. Qui si trovano alcuni elementi simbolo come la placca davanti alla Casa de Correos che indica il “Kilómetro Cero” (km zero) da cui si inizia la misurazione delle strade radiali spagnole che partono da Madrid. Inoltre, Puerta del Sol ospita anche la statua di “El Oso y el Madroño” (orso e il corbezzolo), simbolo della capitale spagnola. 

Per chi ama lo shopping, la meta ideale è “Gran Vía”, trionfo di edifici neoclassici e costellata di negozi di lusso e di teatri.

Un tempio egizio a Madrid

Il sole sta tramontando e ci dirigiamo verso uno dei luoghi più suggestivi a quest’ora del giorno, il Tempio di Debod. Questo tempio è una delle cose più sorprendenti e inaspettate che vi capiterà di vedere a Madrid. Si tratta di un tempio egizio del II secolo a.C. donato alla Spagna dal governo egiziano per evitare che venisse sommerso con la costruzione della Diga di Assuan.

Fu trasportato e ricostruito nel parco del Cuartel de la Montaña – non molto distante da Plaza de España – per poi essere aperto al pubblico nel 1972. Il tempio risale al regno di Adijalamani di Meroe ed è uno degli edifici più antichi di Madrid; si compone di un vestibolo, una terrazza e alcune cappelle.

Tempio di Debod a Madrid | © Serena Annese
Tempio di Debod a Madrid | © Serena Annese

Una delle cappelle è dedicata alle divinità di Amon e Isis ed è decorata con bassorilievi e pannelli informativi sulla mitologia e sulla società egizia. L’affascinante monumento è circondato da una bellissima fontana che crea suggestivi giochi di luce al tramonto. La vasca non è sempre piena d’acqua, ma le caldi luci rosate del tramonto che poco a poco avvolgono il tempio egizio, lo rendono ugualmente mozzafiato.

Il primo giorno a Madrid sta per concludersi, non resta che cenare in uno dei ristoranti più interessanti della città, “Casa Jaguar” (C. de los Caños del Peral, 9). A tutti gli effetti il miglior ristorante di cucina latino-americana a Madrid dove provare piatti peruviani, venezuelani e messicani: il ceviche più buono della città!

Ceviche presso “Casa Jaguar” a Madrid | © Serena Annese
Casa Jaguar” a Madrid | © Serena Annese

La vasta collezione del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza

Il secondo giorno ha inizio con la visita al Museo Nazionale del Prado, che custodisce la collezione d’arte spagnola più grande al mondo con capolavori come “Las Meninas” di Velázquez e “Los fusilamientos del tres de mayodi Goya. Una pregevole collezione tra oltre 8.000 dipinti e 700 sculture con fondi dedicati anche alla scuola fiamminga e ad artisti italiani come Caravaggio, Guido Reni, Antonello da Messina, Tintoretto e Tiziano

Indirizzo: Retiro, 28014 Madrid, Spagna
Orari: è aperto da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 08:00, la domenica dalle 10:00 alle 19:00.
Biglietto: 15€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

A pochi passi dal “Paseo del Prado”, si trova anche il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza, nato da un’importante collezione d’arte appartenuta al barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza e al padre, il barone Heinrich

Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid | © Serena Annese
Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid | © Serena Annese

Quando la collezione iniziò a divenire sempre più corposa, il barone Hans Thyssen-Bornemisza decise di spostarla nel Palacio de Villahermosa, un edificio della fine del XVIII secolo, riadattato per l’allestimento da Rafael Moneo. Dopo la morte del barone, nel 1993 lo Stato Spagnolo acquistò la collezione che fu aperta al pubblico.

Il fondo del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza è – dopo quello del Museo del Prado  – uno dei più vasti di Madrid con oltre 1000 opere che racchiudono un arco cronologico molto ampio. Dai pittori italiani del XIV secolo come Duccio di Buoninsegna alle opere di Jan Van Eyck, Ghirlandaio, Caravaggio, Rubens e Canaletto fino ai dipinti di Kandinsky, Degas, Monet, Van Gogh e Gauguin. Un viaggio sorprendente attraverso oltre 7 secoli di pittura che include anche il Costruttivismo Russo e le opere di artisti come Hopper, Lichtenstein, Dalì e Chagall.

Indirizzo: P.º del Prado, 8, Centro, 28014 Madrid, Spagna
Orari: è aperto da martedì a domenica dalle 10:00 alle 19:00 e il lunedì dalle 12:00 alle 16:00.
Biglietto: 13€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Viaggio gastronomico nel Mercado de San Ildefonso

Raggiungiamo per la pausa pranzo un altro mercato di Madrid, meno caotico e affollato di quello de San Miguel: il Mercado de San Ildefonso (Calle de Fuencarral, 57). Si tratta del primo mercato destinato al cibo da strada ad essere stato aperto in Spagna.

Il Mercado de San Ildefonso, nel cuore di Calle Fuencarral, è stato concepito come un’estensione della strada, i pavimenti ricordano le strade pedonali con finestroni aperti verso l’esterno. Non vi ritroverete nel tradizionale mercato dove acquistare frutta e verdura, ma sarete accolti da profumi e sapori che descrivono perfettamente l’anima multietnica e culturale di Madrid.

Mercado de San Ildefonso a Madrid | © Serena Annese
Mercado de San Ildefonso a Madrid | © Serena Annese

L’interno è caratterizzato da circa 16 piccoli chioschi – che si sviluppano su tre piani e due terrazze semicoperte – dove viene presentato lo street food più vario, da quello tipicamente madrileno a quello sudamericano o asiatico. Il mercato ospita anche corsi, mostre, presentazioni di libri ed altri eventi di grande interesse.

L’oasi verde nel centro di Madrid: Parque del Retiro

Dopo aver gustato una o più delle cucine proposte nel Mercado de San Ildefonso, proseguiamo il secondo giorno a Madrid nel grande Parque del Retiro

Prima di passare nelle mani del re Filippo IV – che decise di trasformarlo nel parco privato del “Palacio del Buen Retiro”, come luogo di “otium” dei reali spagnoli – il magnifico Parque del Retiro era in origine di proprietà del duca di Olivares. Solo nel 1767 re Carlos III lo aprì alle visite, finché non divenne pubblico a tutti gli effetti nel 1868, con la gestione di “Ayuntamiento de Madrid”.

Il parco si estende per ben 125 ettari ed è caratterizzato da bellissimi viali con 15.000 alberi tra cui il più antico della città – un olivo che risale al 1396 – e l’ahuehuete, che risalirebbe al 1630 e appartiene ad una specie particolare che non perde le foglie ogni anno. Secondo alcune storie, nel corso della Guerra d’Indipendenza contro i francesi, i soldati di Napoleone installarono un cannone proprio tra i suoi rami.

Parque del Retiro di Madrid | © Serena Annese
Parque del Retiro di Madrid | © Serena Annese

Tra le numerose leggende che avvolgono l’ampio parco, ce ne è una alquanto inquietante che riguarda la “Fontana dell’angelo caduto” uno dei pochissimi monumenti al mondo dedicati al Diavolo, che secondo alcune storie si troverebbe esattamente a 666 metri sopra al livello del mare. 

Al centro del Parque del Retiro si trova un lago artificiale dove poter noleggiare una barca a remi e trascorrere attimi davvero romantici. Nelle sue acque crescono i “cipressi calvi delle paludi”, degli alberi particolari che perdono gli aghi dei rami nel corso dei mesi invernali ed hanno le radici al di sotto della superficie dell’acqua. 

All’interno dell’area si trova anche il “Palacio de Cristal”, un edificio in vetro e metallo  – che si ispira al Crystal Palace di Londra – progettato per accogliere piante tropicali, ma che è attualmente utilizzato per ospitare mostre temporanee del Centro de Arte Reina Sofía, insieme al Palazzo di Velázquez, che per la sua struttura offre un’eccezionale illuminazione naturale ideale per l’allestimento di mostre. Dal 2021 Parque del Retiro è stato riconosciuto come “Paesaggio Culturale Patrimonio dell’Umanità UNESCO”.

Vega Alamo” a Madrid | © Serena Annese
Vega Alamo” a Madrid | © Serena Annese

È arrivata l’ora di cena e ci dirigiamo verso “Vega Alamo” per provare una cucina diversa e vegana in un ambiente accogliente con tavoli in legno e un’ottima proposta gastronomica.

La stazione fantasma di Chamberì

Il terzo e ultimo giorno è all’insegna di luoghi insoliti e letterari di Madrid. Tra i luoghi speciali da scoprire ci sono quelli abbandonati, che sembrano delle foto sbiadite dal tempo ma custodi dell’autenticità di un posto. È il caso della stazione fantasma di Chamberì. Chi ha viaggiato sulla linea 1 della metro di Madrid avrà probabilmente notato una vecchia stazione esattamente tra quelle di Bilbao e di Iglesia

Chamberì faceva parte delle 8 stazioni della prima metro di Madrid inaugurata nel 1919. Durante gli anni della guerra civile spagnola fu usata come riparo dai bombardamenti delle forze nazionalistiche dai madrileni. 

La stazione fantasma di Chamberì di Madrid | © Serena Annese
La stazione fantasma di Chamberì di Madrid | © Serena Annese

A partire dagli anni ’60 vennero utilizzati treni più lunghi e moderni, questo portò alla chiusura definitiva – il 22 maggio 1966 – della fermata di Chamberì, fino al 2008 quando è stato promosso un progetto per recuperarla. Chamberì è stata trasformata in un museo dove poter ancora ammirare la vecchia biglietteria, i cancelli girevoli, le mappe e le pubblicità degli anni ’60.

Indirizzo: Plaza de Chamberí, s/n, Chamberí, 28010 Madrid, Spagna
Orari: è aperta il venerdì dalle 16:00 alle 20:00, il sabato dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 20:00, la domenica dalle 10:00 alle 14:00.
Biglietto: ingresso gratuito.

Parque de Berlin a Madrid, un luogo di memoria

Riprendiamo la linea della metro per raggiungere il Parque de Berlin. Il parco si sviluppa attraverso incantevoli laghetti d’acqua, aree picnic e percorsi pedonali dove fare jogging o noleggiare una bicicletta, circondati da alberi rigogliosi e aiuole fiorite.

Il 9 Novembre 1989 il Governo della Germania Est annunciò l’apertura dei confini tra la parte Est ed Ovest di Berlino e conosciamo tutti benissimo l’importanza di ciò che accadde. Nelle settimane successive al Crollo del Muro alcuni dei suoi frammenti furono inviati a titolo commemorativo in altre nazioni.

Parque de Berlin a Madrid | © Serena Annese
Parque de Berlin a Madrid | © Serena Annese

Tre pezzi del Muro di Berlino sono proprio a Madrid, precisamente al centro di una fontana nel Parque de Berlìn. Questi frammenti furono donati alla Spagna e inaugurati il 9 novembre 1990, come commemora la targa.

Altri frammenti del muro sono conservati a Bruxelles davanti al Parlamento, a New York davanti alle Nazioni Unite, ma anche in Guatemala, Indonesia e in Oceania.

Per il pranzo raggiungiamo una delle sedi di “Grama Lounge” dove provare piatti tradizionali venezuelani come le “arepas” – focaccine a base di farina di mais con diversi ripieni – e i “tequeños” – deliziosi bastoncini ripieni di formaggio – in un ambiente rilassante e “invaso” da sabbia bianca.

Grama Lounge” a Madrid | © Serena Annese
Grama Lounge” a Madrid | © Serena Annese

Huertas: il quartiere letterario madrileno

Dopo esserci fermati per il pranzo, proseguiamo verso Huertas”, una delle zone più antiche del centro di Madrid, nota come “Barrio de las letras, ovvero il “quartiere letterario”. Il soprannome deriva dal fatto che tra le sue strade hanno vissuto scrittori come Miguel de Cervantes, Francisco de Quevedo e il drammaturgo Lope de Vega

La sua vocazione letteraria è sopravvissuta nei secoli e ad oggi ospita teatri, circoli di belle arti e università. La zona della Huertas – in gran parte pedonale – diventa anche più viva di notte, quando le sue strade si animano con folle di giovani nei numerosi locali e “bar de copas”. 

Huertas a Madrid | © Serena Annese
Paella presso “Taberna el Sur de Huertas” a Madrid | © Serena Annese

Tra i punti più affascinanti c’è “Plaza Santa Ana” con le statue di Garcia Lorca e Calderòn de la Barca. Inoltre, Calle Huertas – che attraversa il quartiere – ha incisi sul selciato acciottolato alcuni estratti dai capolavori di letteratura spagnola.

A sorvegliare dall’alto la zona c’è l’Hotel ME Madrid Reina Victoria, che ospita il “Penthouse”, uno dei locali più frequentati della città con un’accogliente terrazza contemporanea da cui si può godere di una vista spettacolare su Madrid. Lungo Calle Cervantes – all’angolo con Calle Leò – si trova la casa dove Cervantes visse e morì.

Il nostro viaggio a Madrid non può che concludersi proprio nel quartiere letterario alla “Taberna el Sur de Huertas” (C. de las Huertas, 24), dove gustare i sapori tipici della cucina spagnola con ottime “tapas” e “raciones” in un ambiente carico di atmosfera madrilena. 

Cosa mangiare a Madrid

Madrid è un paradiso gastronomico, una fusione di tradizione e innovazione, un mix culturale e di sapori. Un viaggio gastronomico nella capitale spagnola passa attraverso mercati, bar e ristoranti ideali per scoprire le sfumatura di Madrid: ¡Buen provecho!

Non appena si parla di cucina spagnola, si pensa immediatamente alle “tapas”, dei piccoli assaggi di cibo che vengono serviti in tutti i bar della città, i più classici sono le “patatas bravas” – delle patate fritte e aromatizzata alla paprika – e il “jamón ibérico”, il pregiato prosciutto iberico. 

Jamón ibérico | © Serena Annese
“La Violeta” a Madrid | © Serena Annese

Molto amati sono il “bocadillos de calamares” – panini ripieni di anelli di calamari fritti – e “bocadillos di jamón”, con il prosciutto iberico o serrano. Vi segnalo, poi, in Plaza de Canalejas lo storico negozio “La Violeta”, fondato nel 1915 da Mariano Gil e Pilar Temiño e specializzato in prodotti alla violetta. I più famosi sono le caramelle, ma troverete anche tè e altri prodotti in un ambiente dall’arredamento vintage con mobili in legno. Ha avuto come clienti anche Alfonso XIII, la regina Vittoria Eugenia e Juan Carlos I.

Infine, tra i dolci non potrete non provare i “churros, lunghi dolcetti di pasta fritta, accompagnati spesso da una tazza di cioccolata calda per intingerli.

Avete già visitato Madrid o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

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