Nella splendida cornice dell'Istituto Svizzero a Roma si tiene fino al 18 novembre la mostra "Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals”, una riflessione sul potere dei manifesti e delle parole.
Dal 20 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024 si potrà visitare un’interessante mostra presso l’Istituto Svizzero: “Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals”.
Una mostra che punta a risvegliare la nostra coscienza, generando una riflessione sul ruolo, sul potere e sulle valenze storiche che i manifesti, le immagini, le parole e le lotte socioculturali hanno avuto in particolare negli anni Sessanta e Settanta.
Indice
Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals
La mostra “Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals” è un progetto espositivo nato dalla collaborazione tra l’Istituto Svizzero di Roma con Gioia Dal Molin e il Cabaret Voltaire di Zurigo con Salome Hohl.
Cos’è il Cabaret Voltaire? Il Cabaret Voltaire è stato fondato nel 1916 a Zurigo da Hugo Ball e Emmy Hennings ed è considerato la culla del Dadaismo. Si tratta di un luogo di confronto con la contemporaneità e di sperimentazione dei nuovi linguaggi, con lo scopo di creare una comunicazione innovativa da adattare alle diverse discipline.
Lo scopo della mostra – che si sta svolgendo in contemporanea nelle due sedi coinvolte – è quello di sottolineare l’importanza storica del manifesto, come mezzo di espressione politica e artistica e come strumento per sfidare le strutture del potere dominante. I manifesti contemporanei per sensibilizzare sulla crisi ecologica, sul potere del linguaggio e sulle questioni sociopolitiche contemporanee divengono così anche forme artistiche ed espressioni di libertà.
Le testimonianze di queste coraggiose lotte sono esposte, negli ambienti di Villa Maraini, nella loro forma originale o in copie in bianco e nero, che il visitatore può prendere dall’espositore appositamente creato dall’artista Ceylan Öztrük.
Tra i manifesti, sono presenti anche documenti storici di Rivolta Femminile – influente gruppo femminista italiano, fondato dalla scrittrice e attivista Carla Lonzi negli anni Settanta – del collettivo Le Nemesiache e dell’artista Anna Oberto. Sono documenti che permettono di indagare la storia del femminismo italiano negli anni ’60 e ’70, che ha così profondamente ridefinito il ruolo e l’identità della donna in Italia e all’Estero.
La mostra è – come si può leggere nel testo curatoriale – il risultato di alcune domande principali: “qual è il significato di un manifesto oggi? quali sono le nuove forme di ribellione nell’era attuale? O ancora, quali parole o pensieri potrebbero essere oggi affissi sui muri di Roma o Zurigo?”
Tra le opere presenti, “Phantasm Manifesto” di Ceylan Öztrük realizzata per la mostra – tre colonne in carta crollate sul pavimento, che invadono lo spazio – e “Forest Mind“, una video-installazione di Ursula Biemann ambientata nelle foreste tropicali del sud della Colombia.
Insieme ai documenti e ai manifesti, la mostra accoglie anche altre opere come le sculture di Mathis Pfäffli e di Sandra Mujina, le fotografie di Shirana Shahbazi, l’opera sonora di Industria Indipendente, le video-installazioni di Bassem Saad e di Ursula Biemann e l’installazione neon di Michèle Graf e Selina Grüter, che vi accoglierà all’ingresso dell’Istituto Svizzero.
L’Istituto Svizzero a Villa Maraini
L’Istituto Svizzero è ospitato negli ambienti di una magnifica ed eclettica villa dei primi anni del Novecento, Villa Maraini. La villa è stata realizzata dall’architetto ticinese Otto Maraini per il fratello Emilio, noto per aver introdotto nella piana reatina la produzione di zucchero ottenuto dalle barbabietole. La villa si contraddistingue per le sue linee eclettiche e neobarocche, disposta su una piccola collinetta artificiale e circondata da un grande giardino con ninfeo, che restituisce la sensazione di osservare una grotta naturale.
Gli interni decorati con stucchi, affreschi e marmi preziosi sono in gran parte originali, ma il simbolo principale dell’elegante villa è la Torre Belvedere – alta 26 metri – poco più bassa della cupola di San Pietro in Vaticano. A partire dal 1947 Villa Maraini è stata sede della Confederazione Elvetica; oggi ospita l’Istituto Svizzero di Roma, che promuove la collaborazione artistica e scientifica tra Italia e Svizzera, accogliendo ogni anno giovani artisti e studiosi svizzeri nella Capitale.
La mostra “Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals” si fa promotrice di una profonda riflessione sul potere delle lotte sociali e dei manifesti, simboli di una tenace lotta verso una società, per certi aspetti, in continua involuzione.
Conoscevate già la mostra “Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals” ospitata negli spazi dell’Istituto Svizzero a Roma? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!
Informazioni utili
Indirizzo: Via Ludovisi 48, Roma
Orari: Aperta dal 20 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024. Mecoledì e Venerdì dalle 14:00 alle 18:00, Giovedì dalle 14:00 alle 20:00 e sabato e domenica dalle 11:00 alle 18:00
Biglietti: Gratuita
Sito web: https://www.istitutosvizzero.it/it/