
Tre giorni alla scoperta di Oporto: il centro creativo e vitale del Portogallo
Cosa vedere a Porto, in Portogallo. Itinerario di tre giorni alla scoperta dell'anima romantica della terza città più grande del Portogallo.
Adagiata lungo le rive del fiume Douro, Oporto si caratterizza per le pittoresche stradine in salita che si snodano attraverso quartieri storici, ricchi di case dalle facciate decorate con gli “azulejos”, le tradizionali piastrelle portoghesi.
Oporto ha un’anima romantica, le sue serpentine e ripide strade sono animate da bar, ristoranti e botteghe di artigiani che incarnano perfettamente quest’atmosfera così poetica. Oporto è fatta dei colori delle facciate delle sue case, del profumo di “pastéis de bacalhau” appena cotti, del dolce aroma del vino Porto, del soffice morso di un “pastéis de nata” e delle forme contemporanee e all’avanguardia della Fundação de Serralves.

La città di Oporto ha radici antichissime – risale all’epoca romana – e passeggiando tra i suoi quartieri si può osservare una commistione di stili diversi da architetture romaniche con arredi barocchi fino a strutture più moderne, come quella della Casa da Música.
Per apprezzarne la vera essenza – dopo averla visitata per bene – fermiamoci, respiriamo profondamente e ammiriamo il panorama lungo le sponde del fiume Douro, magari sorseggiando un bicchiere di delizioso Porto, mentre tutto intorno viene avvolto da un ritmo più leggero, in grado di accogliere la calda luce del sole che illumina la città e il suo fiume. Il centro storico di Porto – noto come “Baixa do Porto” – è stato inserito nella lista dell’UNESCO come Sito Patrimonio dell’Umanità nel 1996.


Indice
La Capela das Almás: un tripudio di azulejos a pochi passi dalla stazione di Bolhão
Dopo aver raggiunto il centro della città – prendendo la linea E, la Linha Violeta, della metro direttamente dall’aeroporto – diamo inizio al viaggio fra le strade di Oporto. La prima tappa è la Capela das Almás (“Cappella delle Anime”), uno degli edifici di Porto rivestiti esternamente dagli splendidi azulejos, le ceramiche azzurre e bianche tipiche del Portogallo.


La cappella fu edificata nel XIII secolo, per poi essere rifatta e ampliata nel 1719 per volere del monaco Domingos de Campos Soares. Della struttura originaria resta l’arcosolio sulla parete sud dell’edificio e una croce tombale nella parte orientale, mentre il resto dell’edificio si rifà allo stile barocco tipico del XVIII secolo.
La chiesa è dedicata ai santi Caterina e Francesco d’Assisi, le cui storie sono raccontate nei pannelli esterni in ceramica che ricoprono le facciate e il campanile, opera dall’artista e ceramista Eduardo Leite e realizzati dalla fabbrica di ceramica Viúva Lamego di Lisbona nel 1929. Si contano circa 15.947 mattonelle su una superficie di 360 mq, con scene della morte di San Francesco, del martirio di Santa Caterina e altri episodi agiografici.
Quest’incantevole decorazione prosegue anche all’interno della piccola chiesa con altri pannelli che si alternano alla superficie nuda del granito con cui è realizzata la struttura.
Indirizzo: R. de Santa Catarina 428, 4000-124 Porto, Portogallo
Orari: è aperta da lunedì a giovedì dalle 7:30 alle 18:00, venerdì dalle 7:30 alle 20:00, sabato e domenica dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 18:30 alle 19:30.
Biglietto: ingresso gratuito.
Igreja do Carmo: splendido esempio rococò nel cuore di Oporto
Dopo la Capela das Almás, perdiamoci tra le numerose stradine della città incorniciate da case e negozi dalle facciate rivestite di piastrelle colorate, che conducono all’Igreja do Carmo – la “Chiesa del Carmelo”. Questa affascinante e maestosa chiesa fu edificata nella seconda metà del XVIII secolo dai Fratelli del Terz’Ordine Carmelitano.

La sua struttura è il risultato di una collaborazione tra José de Figueiredo Seixas e il famoso architetto Nicolau Nasoni, di origini italiane. Proprio come la Capela das Almás, anche la parete laterale dell’Igreja do Carmo è ricoperta di azulejos. La chiesa fu rivestita tra il 1907 e il 1912 con le tipiche piastrelle dipinte a mano da Carlos Branco, su un disegno del maestro italiano Silvestro Silvestri. I pannelli rappresentano l’imposizione dello scapolare a San Simone Stock.


La facciata è imponente e in granito su tre livelli, ricca di intrigati dettagli – tra finestre e nicchie – un magnifico esempio di architettura rococò, molto diffusa a Oporto. La pianta è a navata unica con decorazioni in legno intarsiato e arredi dorati. Al suo interno si possono visitare anche una piccola catacomba, le antiche stanze dell’Ordine e salire sul tetto da cui si gode di una magnifica vista su Praça de Gomes Teixeira, dominata dalla Fonte dos Leões – la “fontana dei leoni”.
L’Igreja do Carmo e l’adiacente Chiesa dei Carmelitani sono state classificate “Monumento Nazionale”.
Indirizzo: R. do Carmo, 4050-164 Porto, Portogallo
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:30 alle 17:00.
Biglietto: 3,50€
La “magica” Livraria Lello e Irmão di Oporto
Non molto distante dall’Igreja do Carmo, si trova quella che è considerata una delle librerie più belle al mondo (da National Geographic e Lonely Planet) e la seconda più antica del Portogallo, la Livraria Lello e Irmão in rua das Carmelitas. È una gioia per gli occhi!


La libreria è stata realizzata nel 1869 dall’architetto Xavier Esteves e inizialmente si chiamava “Livraria Internacional de Ernesto Chardron”. Quando nel 1906 passò nelle mani dei fratelli Lello, cambiò nome.
Presenta una facciata peculiare di cui possiamo ammirare l’antico splendore grazie ad un recente restauro. L’esterno dell’edificio mescola elementi liberty a quelli neogotici con colori caldi e neutri e con due figure dipinte – opera dell’artista Joseph Bielmann – che rappresentano l’arte e la scienza.
Appena si varca l’ingresso, ciò che colpisce è la copiosa presenza di libri disposti su scaffali e tavoli tondi. Si tratta di un’incredibile collezione di prime edizioni di opere famose e classici, tradotte in diverse lingue.


L’ambiente interno è dominato da scaffali in legno e dall’iconica scala con gradini dipinti di rosso cremisi. Il soffitto è decorato con gesso dipinto – per dare l’illusione di un pregiato legno intagliato – e con vetrate colorate, opera dell’artista olandese Samuel Van Krieken.
Molti sostengono che la scrittrice J.K. Rowling – solita frequentare la libreria – si sarebbe ispirata alla magnifica scalinata per ideare quelle della scuola di magia di Hogwarts e della libreria di Diagon Alley. La Livraria Lello e Irmão è molto frequentata, per questo motivo è meglio prenotare l’ingresso online, così da evitare lunghe attese all’ingresso, ma preparatevi comunque ad uno spazio molto affollato.
Indirizzo: R. das Carmelitas 144, 4050-161 Porto, Portogallo
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:30. La prenotazione è consigliata!
Biglietto: 8€ / per verificare le altre opzioni di visita e le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
L’Igreja dos Clérigos di Oporto e la sua imponente torre
Proseguiamo per raggiungere un altro importante simbolo della città di Porto, l’Igreja dos Clérigos. La chiesa – costruita tra il 1735 e il 1748 per volere della Confraternita dei Chierici Poveri nel centro storico della città – è opera sempre dell’architetto di origini italiane Nicolau Nasoni.
L’Igreja dos Clérigos sorge su una collina detta “dell’Impiccato”, chiamata così perché in passato era un luogo di sepoltura destinato ai condannati a morte.


La facciata della chiesa è dominata da una grande finestra ovale e vi si accede tramite due rampe di scale convergenti in granito. L’edificio è un trionfo d’arte barocca che si sviluppa all’interno di un isolato ovale. L’interno è in granito e marmo con decorazioni e rilievi barocchi. La Cappella Maggiore custodisce una pala d’altare policroma, opera dell’artista Manuel Porto.
L’emblema principale dell’edificio è la sua torre in granito, alta ben 76 metri e a cui si accede salendo circa 225 gradini. Una fatica che viene ripagata non appena si ammira il panorama sulla città dalla cima della torre, che racchiude 49 campane.
Nel 1917 l’imponente Torre dos Clérigos fu anche teatro di una grande impresa. La torre fu scalata da due acrobati spagnoli – padre e figlio – i coraggiosi Puertullanos, che furono acclamati dagli spettatori accorsi da ogni angolo della città.
Indirizzo: R. de São Filipe de Nery, 4050-546 Porto, Portogallo
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 23:00.
Biglietto: ingresso gratuito / 8€ per visitare la torre.
Tra una visita e l’altra, la fame inizia a farsi sentire, dirigiamoci così da “O caserinho” (R. de Afonso Martins Alho, 117), dove si ha un autentico “battesimo gastronomico” alla scoperta della cucina portoghese.


Una tavola calda, accogliente e a conduzione familiare. Dove le cameriere fin da subito fanno sentire tutti come a casa. Deliziosi i “pastéis de bacalhau” (frittelle di baccalà).
Da provare anche il “caldo verde” – una zuppa a base di patate, cipolla, cavolo riccio e salsiccia di maiale – e la tanto temuta “francesinha”. Temuta sì, perché la “francesinha” è molto buona, ma molto carica di ingredienti. Si tratta di un sandwich preparato con numerosi ingredienti tra cui diversi tipi di carne e salsine.
La stazione di São Bento: miscela di azulejos e influenze architettoniche francesi
Proseguiamo il primo giorno a Porto per ammirare un altro luogo Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la Stazione di São Bento.


La stazione ferroviaria – una delle più belle al mondo – è stata costruita dall’architetto José Marques da Silva sulle rovine di un monastero preesistente del XVI secolo distrutto da un incendio, São Bento de Avé Maria. La particolarità della Stazione di São Bento – inaugurata nel 1916 – è custodita nelle pareti del suo ampio atrio rivestito da circa 20.000 azulejos, opera del pittore Jorge Colaço, che ha impiegato circa 11 anni per terminarla.
Gli splendidi pannelli in ceramica ripercorrono la storia dei mezzi di trasporto, da quelli più “primitivi” fino all’invenzione del treno; inoltre, rappresentano episodi importanti della storia del Portogallo, come la Battaglia di Valdevez e la Conquista di Ceuta.
La Cattedrale di Sè: la “sede episcopale” e fortificata di Oporto
È arrivato il momento di raggiungere uno dei simboli della città: “Sé Catedral do Porto”. La Cattedrale del Sè è una delle chiese più belle in città.

La chiesa – dichiarata “Monumento Nazionale” – si trova nel quartiere di Batalha, nei pressi delle antiche mura cittadine. Fu edificata nel XII secolo per volere del primo vescovo della città, grazie ad una generosa donazione da parte della madre del primo re del Portogallo. L’obiettivo era quello di costruire un edificio che fosse sia un luogo religioso, che un luogo fortificato per proteggere la città da eventuali attacchi via mare – caratteristica evidente nelle due imponenti torri campanarie in granito grigio.
La Cattedrale ha subito nel corso dei secoli interventi e restauri radicali, in particolare nel tardo XVII e nel primo XVIII secolo, per questo motivo racchiude stili differenti. La maggior parte dell’edificio è in stile barocco – opera degli interventi di Nicolau Nasoni – ma la facciata e la struttura della chiesa sono romanici, mentre il chiostro e la cappella dedicata a San Giovanni Evangelista sono gotici.


La pianta è a tre navate e racchiude la cappella del “Santo Sacramento” con un magnifico altare in argento. Dalla navata destra si accede al chiostro: un autentico capolavoro!
Il chiostro del XIV secolo è un gioco di alternanze tra arcate gotiche in granito e pannelli di azulejos che rappresentano scene del “Cantico dei Cantici” di Salomone e della vita della Vergine Maria.
La piazza che la cinge dolcemente è sempre gremita di artisti e cantanti che cullano i visitatori della splendida cattedrale. Nel centro della piazza, inoltre, si trova una colonna, innalzata nel punto in cui si svolgevano le esecuzioni capitali.
Da qui potrete godere di una suggestiva vista panoramica sul fiume Douro e sulle cantine di Villa Nova de Gaia.
Indirizzo: Terreiro da Sé, 4050-573 Porto, Portogallo
Orari: è aperta da aprile a ottobre tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:30 e da novembre a marzo dalle 9:00 alle 17:30.
Biglietto: ingresso gratuito.
La prima sera a Porto regalatevi una cena gourmet, presso “A escola by the artist” (R. da Firmeza, 49). Non si tratta solo di un ristorante, ma è un vero e proprio concept in cui i sapori portoghesi vengono esaltati attraverso due percorsi di degustazione con 5 o 7 portate. L’ideale per non riempirsi è la degustazione di 5 portate ad un prezzo di 40€ a persona.


Il locale è raffinato e intimo e il menù è il prodotto di un’equilibrata e creativa collaborazione di un team giovane e dinamico. Una delle migliori esperienze gastronomiche da fare a Porto!
Una sosta al Café Majestic: uno dei caffè più belli al mondo
La mattina del secondo giorno raggiungiamo un angolo d’art nouveau per la colazione, ovvero il bar più storico e rinomato di Porto: il Café Majestic (R. de Santa Catarina, 112). Il locale è un manifesto della Belle Epoque con linee sinuose, boiserie dorate, specchi, cherubini e un bellissimo pianoforte al centro della sala.
Il Cafè fu realizzato su progetto dell’architetto João Queiroz e inaugurato il 17 dicembre 1921 con il nome di Elite Cafè.

Con il passare degli anni accolse sempre più intellettuali, poeti e membri dell’alta società non solo portoghese ma anche parigina; questo portò alla decisione di cambiare il nome in “Café Majestic”.
Nel 1925 fu realizzato il patio interno e due anni dopo fu ampliato con una terrazza esterna.
In seguito alle guerre e alle lotte politiche degli anni ’60 del Novecento, il Café fu poco a poco abbandonato e solo quando la città di Porto – nel 1983 – ne riconobbe l’importanza storica e artistica dichiarandolo “Bene d’Interesse Pubblico”, il locale fu riqualificato e nel 1994 fu inaugurata la sua rinascita.


Negli anni ’90, J.K. Rowling visse a Porto e molti sostengono che la scrittrice inglese trascorresse molto tempo a sorseggiare tè, seduta alle panche in legno del Café Majestic. C’è chi pensa che il primo volume della fortunata saga di “Harry Potter”, sia nato dall’incantevole atmosfera liberty del locale, da cui sembrerebbe prendere spunto la magica Sala Grande di Hogwarts.
Gli influssi visigoti sulla città di Oporto: l’Igreja de Santo Ildefonso
A pochi passi dal Café Majestic si può visitare un’altra splendida chiesa, l’Igreja de Santo Ildefonso. L’edificio – costruito tra il 1709 e il 1739 – colpisce fin da subito per la sua meravigliosa facciata incorniciata da due campanili e sopratutto per i magnifici pannelli di azulejos, dipinti a mano da Jorge Colaço dando origine ad un mosaico di forme vibranti. L’Igreja de Santo Ildefonso è stata dichiarata “Bene di Interesse Pubblico” nel 1977.
Le scene rappresentano scene della vita di San Ildefonso e allegorie dell’Eucarestia. Chi era il santo a cui è stato dedicato questo capolavoro barocco? San Ildefonso era un vescovo visigoto che prestò servizio nella città di Toledo dal 657 fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 667. L’edificio è infatti un’importante testimonianza delle influenze e dell’eredità che il popolo dei Visigoti lasciò nella regione.


Varcando la soglia della chiesa – a pianta poligonale e con soffitto ligneo – l’elemento che più cattura lo sguardo è la grande pala d’altare ricca di dettagli minuziosi, opera ancora una volta dell’artista Nicolau Nasoni e risalente alla prima metà del XVIII secolo.
Indirizzo: Praça da Batalha s/n, 4000-101 Porto, Portogallo
Orari: è aperta lunedì dalle 15:00 alle 17:15, martedì e giovedì dalle 9:00 alle 12:15 e dalle 15:00 alle 18:30, mercoledì e venerdì dalle 9:00 alle 12:15 e dalle 15:00 alle 17:15, sabato dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00, domenica dalle 9:00 alle 11:00.
Biglietto: ingresso gratuito.
L’Igreja de Santo Ildefonso si trova nei pressi dello storico Cinema Batalha, un edificio in stile art noveau opera dell’architetto Artur Trindade realizzato nel 1947. Anche il Cinema Batalha è stato dichiarato “Bene di Interesse Pubblico”.
Subito dopo aver visitato l’Igreja de Santo Ildefonso, passeggiamo tra le bellezze storiche e architettoniche della città in attesa che arrivi il momento del pranzo. Tra i numerosi angoli suggestivi, concediamoci anche un po’ di shopping, come nel piccolo negozio chiamato “Typographia” (R. de Mouzinho da Silveira, 253). Si tratta di un interessante progetto – nato nel 2010 tra Lisbona e Porto – promosso da un gruppo di creativi che realizzano t-shirt con stampe divertenti e originali.


Proprio accanto a questa piccola e creativa boutique, si trova un edificio dalla facciata nera vintage, “Meia.dúzia” in rua de Santa Caterina. Questo negozio si trova all’interno dell’ex Ourivesaria Reis, Filhos fondata nel 1880 da António Alves dos Reis. L’edificio è uno splendido esempio di architettura art nouveau con due vetrate in ghisa che donano un accenno dello splendido ambiente interno. Meia.dúzia invita tutti a compiere un viaggio nel tempo – con una sala ricca di dipinti e stucchi – e nella gastronomia delle diverse regioni portoghesi.
Qui si possono acquistare confetture, cioccolato e altri sapori tipici inseriti in piccoli tubetti che alludono ai tubetti dei colori utilizzati dai pittori. Sapori unici e anche inaspettati come la confettura di pera Rocha con Moscatel del Douro o la pasta di olive Negrinha del Douro con erbe aromatiche. Un negozio dover poter acquistare gustosi ricordi di questa magica terra.
Una gustosa sosta al Mercato di Bolhão


Dopo aver fatto shopping, raggiungiamo un altra tappa, dove farsi avvolgere da colori, profumi e prodotti tradizionali. Proseguiamo così verso lo storico Mercado di Bolhão di Porto che – benché forse sia un po’ troppo turistico – è un ottimo esempio di come l’anima di un paese possa esprimersi attraverso stand che propongono ingredienti locali. La struttura che ospita il mercato è stata realizzata nel 1914.


Pulito, ricco di stand con prelibatezze a km 0 o provenienti da altre regioni del Portogallo, il mercado di Bolhão è una gioia per cuore, occhi e ovviamente per il palato!
Trascorriamo qui il pranzo del secondo giorno gustando ostriche, tapas e crostini con formaggi e peperoni verdi e gli immancabili “pastéis de bacalhau“.
Qui si possono assaggiare anche i famosi “percebes“, dei crostacei che ricordano quasi gli artigli di un drago, diffusi nella regione spagnola della Galizia, dove l’oceano Atlantico si infrange sulle scogliere frastagliate. Vengono serviti conditi con del limone o con della salsa all’aglio e per mangiarli occorre solo separare con le dita il carapace dalla chela. Il sapore ricorda quello delle cozze, ma dalla consistenza più dura.


Accompagniamo queste delizie gastronomiche con vini di grande qualità e struttura e concludiamo con un dolce all’arancia buonissimo e che si scioglie in bocca, la “queijada de laranja“.
Immersione nell’arte contemporanea a Oporto
Subito dopo aver pranzato con i deliziosi prodotti regionali portoghesi venduti al mercado di Bolhão, ci dirigiamo verso una zona più esterna e distante dal centro di Oporto – la zona di Fox – per raggiungere un luogo molto interessante: la Fundação de Serralves.
Questo enorme complesso si compone di più spazi ed edifici e ad oggi ha come obiettivo principale la promozione dell’arte contemporanea.

L’ambiente principale della Fundação è la sua splendida villa, un edificio rosa che incarna gli ideali dell’art déco. La villa è il prodotto di un’interessante cooperazione tra artisti, architetti e designer che diedero vita all’edificio a partire dal 1935, quando il conte di Vizela – Carlos Alberto Cabral – commissionò questo grande progetto come sua residenza privata. Quando Cabral attraversò una crisi finanziaria fu costretto a venderla e successivamente passò nelle mani dello Stato, per poi essere destinata a museo pubblico insieme all’altro grande edificio, il “Museu de Arte Contemporânea de Serralves”.


Entrambi gli ambienti accolgono interessanti mostre temporanee, oltre a custodire una parte della collezione Serralves. Noi abbiamo visto una mostra magnifica che evidenziava il legame tra due grandi artisti come Joan Miró e Alexander Calder.
Il punto forte della Fundação è il Parque, che circonda i due edifici principali e si estende per circa 18 ettari con giardini, boschi, roseti, un laghetto e un insieme di sculture site specific d’arte contemporanea. Tra gli artisti di queste bellissime opere ci sono Claes Oldenburg, Coosje Van Bruggen, Anish Kapoor e lo stesso Calder.
Indirizzo: R. Dom João de Castro 210, 4150-417 Porto, Portogallo
Orari: è aperto da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00.
Biglietto: 24€ per visitare tutti gli spazi del museo / per verificare le altre opzioni di visita e le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Al termine della visita raggiungiamo il Jardim do Morro per ammirare il tramonto. Qui una calda luce ha avvolto il profilo colorato e brillante di case e locali lungo le sponde del Douro nei due punti forse più caratteristici della città, il quartiere della Ribeira e Vila Nova de Gaia, il piccolo e industriale paese che sorge sulla sponda sinistra del fiume.


Un mezzo suggestivo da prendere per salire al Jardim do Morro è la teleferica che si prende nella zona bassa di Vila Nova de Gaia al costo di 7€. Questo punto panoramico e l’intera cittadina di Oporto vengono avvolti al tramonto da un’intensa luce dorata, che sa conquistare chiunque e imprimersi nei ricordi: non si può perdere!
La seconda e ultima sera la concludiamo con una cena tradizionale presso il “Restaurante Maria Rita” (Rua da Alegria, 16), una trattoria portoghese a conduzione familiare carica di un piacevole clima conviviale. Qui da provare sono il “polvo à Lagareiro” – polpo cotto al forno con patate e olive – le tipiche sardine grigliate portoghesi e il “bacalhau assado”, anche questo cotto al forno e accompagnato da patate e olive.


Uno dei simboli della città di Oporto: il ponte Dom Luís I
Il terzo e ultimo giorno lo lasciamo libero – o per visitare la maestosa Igreja de Sao Francisco e l’elegante Palacio da Bolsa del XIX secolo – per assaporare la vera essenza della città di Oporto e per farci cullare dalla calda e rilassata atmosfera che si respira lungo le rive del fiume Duero.

La cittadina di Oporto è collegata a Vila Nova de Gaia e all’altra sponda del fiume Douro da sei ponti, di cui due sono quelli più famosi. Il primo è il “Ponte de Dona Maria Pia” – ad arcata a doppia articolazione – realizzato da Gustave Eiffel e inaugurato nel 1877. Questo ponte è rimasto in funzione fino al 1991, quando il traffico ferroviario fu deviato verso il Ponte de São João.
Il secondo ponte principale di Porto è quello di Dom Luís I, opera della società belga Willebroeck di Bruxelles e dell’ingegnere Théophile Seyrig, allievo ed ex collaboratore di Eiffel. Il ponte fu realizzato nel 1886 proprio su modello di quello realizzato dall’ingegnere francese e fu dedicato a Luigi di Braganza, re del Portogallo e delle Algarve dal 1861 al 1889.


Il ponte Dom Luís I è percorribile sia nella parte alta che su quella inferiore grazie a due marciapiedi laterali.
Oltre ad essere un magnifico punto da cui godere dall’alto di uno degli angoli più suggestivi di Oporto, il ponte Dom Luís I ha unito le due sponde del fiume Douro che fino al 1809 erano collegate da un “ponte” improvvisato creato con vecchie barche legate tra loro. Proprio nel 1809 – quando Napoleone invase la città – la fuga della popolazione causò il crollo di quella struttura precaria.
Vila Nova de Gaia: tra cantine e degustazioni di Porto
Dirigiamoci proprio verso la zona vivace e dinamica di Vila Nova de Gaia. Il sobborgo è ricco di cantine di vinificazione del Porto e di locali dove potersi godere la golden hour, degustando le diverse varietà del vino liquoroso sapientemente abbinate ai formaggi locali.
Tra i principiali simboli di Vila Nova de Gaia ci sono i “rabelos” – ormeggiati lungo la riva – ovvero le imbarcazioni in legno, utilizzate in passato per il trasporto del vino di Porto.


Tra le cantine più famose dove fare degustazioni e visite ci sono Sandeman, Cálem e Burmester.
Il vino Porto è un vino dolce e liquoroso da dessert, prodotto nella Valle del Douro e rigidamente controllato dal governo portoghese nella sua qualità. Nel corso della sua produzione, quando metà dello zucchero dell’uva si trasforma in alcol, viene spesso aggiunto del brandy ad alta gradazione che interrompe il processo di fermentazione producendo un sapore dolce e corposo.


Ci sono diverse tipologie di vino Porto: il “Ruby” è fruttato e leggero, il “Tawny” – il cui nome deriva dal colore bruno leggermente sbiadito – ha un aroma morbido e viene prodotto da vini più concentrati e in alcuni casi viene fatto invecchiare fino a 40 anni, il “White” dal sapore più secco, spesso servito fresco e perfetto come base di alcuni cocktail ideali per aperitivo. Infine, c’è il vino Porto “Vintage” prodotto unendo l’uva di un’annata superiore con altre uve pregiate e tenute in botti in legno per due anni; questo vino viene poi imbottigliato e lasciato invecchiare per alcuni decenni.
La storica Cantina Burmester a Vila Nova de Gaia
Visitando Porto non si può non fare una delle degustazioni di vino Porto proposte a Vila Nova de Gaia, tra queste c’è la Cantina Burmester, forse meno famosa rispetto a Sandeman e Cálem, ma in una posizione invidiabile e con una lunga storia alle spalle.


La storia di Burmester ebbe inizio nel 1750 a Londra, quando Henry Burmester e John Nash crearono la società Burmester, Nash & Co. L’azienda esportava il vino di Porto da Vila Nova de Gaia in tutta Europa e nel corso degli anni crebbe sempre di più, passando di generazione in generazione fino al 1834, quando uno dei discendenti dei Burmester si stabilì a Porto creando un piccolo impero.
Al termine di un’interessante visita guidata nella cantina, si svolge un’ottima degustazione tra botti in legno pregiato e vecchie più di un secolo, all’ombra dell’iconico ponte Dom Luís I.
Indirizzo: Largo Dom Luís I, 4400-111 Vila Nova de Gaia, Portogallo
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 19:00.
Biglietto: 16€ per la visita classica con degustazione di 2 vini porto / per verificare le altre tipologie di visita, consultare il sito ufficiale.


La Ribeira: il cuore vivace di Oporto
Tra le degustazioni di vino Porto e l’atmosfera unica di Vila Nova de Gaia è giunta l’ora del pranzo e resta solo un’ultima tappa: la Ribeira, una delle zone più importanti del centro storico di Porto.
Sulle sponde del fiume Douro, sono adagiate case e ristoranti con facciate decorate e colorate e da cui di diramano vicoli che proseguono salendo nei punti più alti della città, disegnando idealmente il profilo del rilievo su cui Oporto è stata costruita.

Il quartiere della Ribeira è animato da artisti di strada e cantanti che con la loro musica accompagnano dolcemente i turisti nella scelta del ristorante; perché sì, la Ribeira è senza dubbio carica di locali turistici, ma vale la pensa fermarsi per un pranzo o meglio ancora per cena. È proprio al calare del sole che il quartiere diviene più movimentato e indossa un abito più vivace.
Per l’ultimo pranzo a Oporto, tra i tanti ristorantini nel quartiere della Ribeira c’è la “Taberna Rio” (Cais da Ribeira, 24). Il piccolo ma accogliente locale è sicuramente il locale più turistico tra quelli provati, ma il “polvo à lagareiro” è molto tenero e saporito e i “pastéis de bacalhau” sono squisiti.


Dopo questo delizioso pranzo, trascorriamo qualche minuto lungo la banchina della Ribeira per assaporare un altro po’ il tepore che ci avvolge, salutando con malinconia una città particolarmente speciale. Non è un addio, ma un arrivederci!
Viaggio gastronomico a Oporto
Il Portogallo ha un rapporto molto stretto con il mare e la pesca, legame messo in luce dalle ricette tipiche come le “sardinhas assadas” – le sardine condite con sale grosso e cotte sulla griglia. La cucina di Oporto e del resto del Portogallo si basano principalmente quindi su ricette di pesce e il baccalà è sicuramente il grande protagonista nonché piatto nazionale. I portoghesi sostengono di avere una ricetta diversa a base di baccalà per ogni giorno dell’anno.
Squisiti sono ad esempio i “bolinhos” o “pastéis de bacalhau“, ovvero delle polpette di baccalà, preparate con patate cipolle, uova e prezzemolo e fritte fino a doratura. Un’altra ricetta molto diffusa a base di baccalà è il “bacalhao assado”, cotto al forno e accompagnato da patate e olive.
Non solo baccalà! La cucina di Porto è sicuramente creativa e per certi aspetti speziata. La città è bagnata dal corso del fiume Douro ed è racchiusa tra la costa Atlantica e le montagne, questo ha fatto sì che la proposta gastronomica fosse particolarmente variegata.
Anche i piatti a base di carne sono molto diffusi come il maialino da latte arrosto, l’agnello e la “tripas à moda do Porto” – un piatto preparato con diversi tagli di carne e accompagnato da legumi, carote e in alcuni casi dal riso.
Le zuppe sono un’altra specialità portoghese molto consumata. La zuppa più preparata è il “caldo verde”: una zuppa di cavolo sminuzzato con patate e chouriço (salsiccia speziata).
Visitando il Mercado di Bolhão potrete gustare alcune di queste specialità, ma anche i numerosi formaggi di pecora e di capra – quelli più stagionati sono particolarmente degni di nota – e tapas dagli abbinamenti studiati alla perfezione.

Vetrine lungo le vie di Oporto | © Serena Annese

Bolo de arroz | © Serena Annese
Piatto simbolo della città di Oporto è la “Francesinha“, un sandwich preparato con fette di pane in cassetta farcite con diversi tipi di carne e delle fette di prosciutto cotto, poi ricoperte di formaggio fuso e un uovo fritto. Non finisce qui però, perché questa ricca torre di ingredienti viene imbevuta con una salsa a base di brodo di carne, polpa di pomodoro, farina, burro e vino Porto.
Questo piatto fu inventato intorno alla prima metà del Novecento da un ristoratore portoghese, Daniel David da Silva, dopo aver trascorso un periodo lavorativo in Francia ed essere stato ispirato dal famoso piatto francese “croque monsieur“.
Altra prelibatezza, più tipica di Lisbona e del sud del Portogallo, ma che potrete gustare anche a Oporto sono i “pastéis de nata“, dei fragranti pasticcini di pasta sfoglia ripieni di crema a base di uova, panna e zucchero. Caldi e appena sfornati sono una gustosa coccola per il palato.
Visitando Oporto non potrete non degustare il vino liquoroso prodotto lungo le sponde del fiume Douro, come anche il “vinho verde do Minho” – un vino portoghese originario della provincia del Minho a nord-ovest del Portogallo. Il “vinho verde” è un vino “bianco” molto vivace al palato dai sapori floreali e agrumati che può ricordare proprio il “nostro” Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Raggiungere il centro di Oporto dall’aeroporto
L’aeroporto si trova a soli 11 km dal centro ed è quindi ben collegato. Ci sono diversi modi per raggiungere il centro urbano, quello più comodo è indubbiamente utilizzare la linea E – Linha Violeta – della metropolitana (quella che unisce Aeroporto a Estádio do Dragão , per intenderci). La tratta dura solo 30 minuti e il biglietto valido solo per un viaggio costa 1,20€. Al momento dell’acquisto potete selezionare, caricando lo stesso biglietto, il numero di viaggi da acquistare.
Il mio consiglio è quello di acquistare la Porto Card se pensate di utilizzare spesso la metro per spostarvi in città, che comprende anche alcuni ingressi gratuiti alle principali attrazioni. Noi abbiamo preferito evitare perché – benché dopo un po’ il sali e scendi della città possa stancare – il centro storico non è così grande e le principali attrazioni sono molto vicine tra loro.
In alternativa alla metro, per raggiungere il centro della città potrete anche optare per gli autobus. Le linee da utilizzare sono: la 601, la 602 e la 604. La durata del viaggio varia tra i 25 minuti e i 30 minuti e il biglietto costa circa 1,90€.
Conoscevate già la città di Oporto? Avete già visitato o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!
Silvy
Riesci sempre a farmi sognare. Grande Serena, al più presto sarà tra le mie future mete da nn perdere assolutamente. Grazie!!!
Orme d'Arte
Tesoro ❤️ grazie di cuore! Non vedo l’ora di sapere la tua opinione sulla città di Oporto. Sono sicura che te ne innamorerai. ❤️