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  >  In giro per l'Italia   >  Campania   >  Il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto: una suggestiva abbazia nel cuore dell’Irpinia
Alla scoperta del complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto, tra antiche origini e tesori architettonici.

Ci sono luoghi di straordinaria bellezza, avvolti da un profondo silenzio spirituale e da un’aura di eternità che attraversa i secoli, luoghi come il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto. Si tratta di un’abbazia circondata da dolci e verdi colline nel cuore di Sant’Angelo dei Lombardi, pittoresco borgo in provincia di Avellino.

Abbazia del Goleto: viaggio nel passato del complesso spirituale

Il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto fu costruito per volere di Guglielmo da Vercelli nel 1133, che aveva ricevuto il suolo per la costruzione della nuova badia da Ruggero, signore normanno di Monticchio, una località situata tra Sant’Angelo dei Lombardi e Rocca San Felice – altri splendidi borghi irpini. La costruzione ebbe inizio pochi anni dopo quella del Monastero di Montevergine.

Chiesa del Santissimo Salvatore | © Serena Annese
Frammenti lapidei reimpiegati nella Torre Febronia | © Serena Annese
Atrio inferiore del complesso monastico | © Serena Annese

Con le celebri abbadesse Febronia, Marina I e II, Agnese e Scolastica il complesso si estese, con la costruzione della torre Febronia – realizzata in stile romanico con blocchi lapidei provenienti da un antico mausoleo romano dedicato a Marco Paccio Marcello – e della cappella di San Luca, edificata nel 1255 per custodire una reliquia del santo evangelista.

Fu per diversi anni un centro religioso molto importante, grazie anche alla protezione che la nobiltà normanno-sveva ebbe sempre su di essa. A partir dal 1348 iniziò la lenta decadenza che si concluse nel 1506, quando papa Giulio II decise di chiudere il complesso alla morte dell’ultima badessa.

Nonostante una successiva e breve ripresa, il monastero fu abbandonato dal 1807 al 1973. Nel 1973 un monaco benedettino, P. Lucio Maria De Marino, decise di stabilirsi nel complesso, favorendo anche il recupero materiale e spirituale del Goleto. Con lui ebbero inizio i primi lavori di restauro che pian piano permisero il recupero funzionale. 

Un altro intervento molto importante è stato eseguito tra il 2023 e il 2024, con la ricostruzione e il restauro delle arcate sulla Chiesa del Vaccaro.

Chiesa del Santissimo Salvatore | © Serena Annese
Frammento della raffigurazione dell’abbadessa Scolastica | © Serena Annese
Torre Febronia | © Serena Annese

L’incantevole complesso monastico del Goleto

L’intero complesso monastico ruota intorno a due ambienti medievali sovrastanti. Il primo – l’atrio inferiore – è composto da due campate separate da due colonne su cui poggia una copertura ad archi a crociera. 

Il secondo è la meravigliosa chiesa superiore dedicata a San Luca, il vero fulcro del complesso, a cui si accede tramite una scala il cui corrimano raffigura un serpente che morde un pomo. Il portale di accesso della chiesa è sormontato da un arco a sesto acuto sul cui fronte compare un’iscrizione che documenta chi fu la committente della chiesa, ovvero l’abbadessa Marina II

L’elegante cappella – costruita per ospitare una reliquia di San Luca Evangelista – presenta una pianta quadrata a due navate con due colonne centrali e dieci semi-colonne inserite nei muri perimetrali che sorreggono crociere ogivali. In origine presentava splendidi affreschi del Duecento, di cui restano solo piccoli frammenti raffiguranti le abbadesse Scolastica e Marina e alcuni episodi della vita di San Guglielmo.

Fun Fact: le basi ottagonali delle colonne e i capitelli decorati di foglie ricurve della chiesa superiore presentano alcune analogie con gli elementi lapidei commissionati da Federico II Castel del Monte.

Il complesso si sviluppa tra due chiese, torri e chiostri. Altro edificio di grande interesse è la torre Febronia – dal nome dell’Abbadessa che nel 1152 la fece realizzare. Si tratta di un capolavoro d’arte romanica su due livelli, dove si conservano bassorilievi lapidei di epoca romana e medievale utilizzati come materiali di reimpiego e datati tra il II e il I secolo a.C.

All’esterno si possono percorrere gli ambienti della chiesa dedicata al Santissimo Salvatore e detta del “Vaccaro” dal nome del suo architetto, Domenico Antonio Vaccaro,. La chiesa fu quasi sicuramente ricostruita dopo la morte del santo fondatore per ospitare le sue spoglie. La struttura che oggi possiamo ammirare risale ai lavori che si svolsero tra il 1735 e il 1745, di cui restano solo le mura e 4 grandi archi, che probabilmente sostenevano una grande cupola a calotta.

Cappella di San Luca Evangelista | © Serena Annese
Gli archi della Chiesa del Santissimo Salvatore | © Serena Annese
Chiesa del Santissimo Salvatore | © Serena Annese

Informazioni utili per visitare il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto

Indirizzo: Contrada San Guglielmo, 83054 Sant'Angelo dei Lombardi (AV).
Orari: aperto tutti i giorni della settimana, dal 1 aprile al 30 settembre dalle ore 9.00 alle ore 19.00, dal 1 ottobre al 31 marzo dalle ore 10.00 alle ore 18:00.
Biglietto: gratuito.
Sito web: chi desidera una guida può contattare il rettore don Salvatore, consultando il sito ufficiale: https://www.goleto.it/

Conoscevate già il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto in Irpinia? L’avete già visitato o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

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