Galleria Spada: alla scoperta dei tesori artistici in una gemma nascosta a Roma
Visita in una delle gallerie storiche di Roma. Galleria Spada tra capolavori barocchi e la galleria prospettica di Borromini.
Roma è una città che incanta con la sua bellezza unica, fatta di scorci spettacolari e angoli magici, alcuni noti e altri segreti. Uno di questi luoghi incantevoli è la Galleria Spada, un gioiello barocco situato nel Rione Regola, che offre ai visitatori una magnifica immersione nell’arte.
Indice
La storia della Galleria Spada: un palazzo tra arte e potere
La Galleria Spada è stata realizzata all’interno di un bellissimo edificio barocco, che si trova nel Rione Regola a Roma ed ospita il Consiglio di Stato oltre che la splendida galleria omonima. Il Palazzo fu costruito su edifici preesistenti nel 1540 dall’architetto Bartolomeo Baronino di Casale Monferrato, per volere del cardinale Girolamo Capodiferro, per poi essere acquistato nel 1632 dal cardinale Bernardino Spada – da cui deriva il nome – per 3200 scudi.
Il cardinale Spada si preoccupò fin da subito di far realizzare dei lavori all’interno dell’edificio, rendendolo più sfarzoso. Fu aggiunta al corpo cinquecentesco una lunga ala che si estende verso via Giulia, per conservare le raccolte artistiche del cardinale. Inoltre, nel 1653 ci furono ulteriori lavori per rinnovare il giardino segreto dei melangoli e fu aggiunta la famosa Prospettiva del Borromini.
I Principi Spada decisero di proteggere la collezione col fidecommesso, così da impedirne la dispersione. Questo ha permesso di poter ammirare una raccolta meravigliosa d’arte barocca nella sua interezza. Nel 1927 il Palazzo Spada fu acquistato dallo Stato Italiano e attualmente ospita il Consiglio di Stato.
Una collezione da sogno: le opere della Galleria Spada
La maggior parte delle opere esposte nella Galleria Spada sono parte della collezione di Bernardino Spada, che nel corso del tempo si è arricchita con nuove acquisizioni grazie al contributo del suo pronipote Fabrizio Spada. Inoltre, numerose opere sia antiche che moderne entrarono a far parte della collezione dopo il matrimonio di Orazio Spada con l’ereditiera Maria Veralli nel 1636.
La Galleria ospita – al primo piano dell’edificio – numerose opere disposte secondo il gusto delle collezioni seicentesche, con i quadri più piccoli in alto e quelli più grandi in basso o ancora con opere archeologiche disposte su tavoli tardo barocchi finemente intagliati e dorati. Tutto conferisce a questo luogo un fascino unico. Tra le altre si possono ammirare opere come il ritratto di Bernardino Spada eseguito da Guido Reni, il ritratto di musico di Tiziano e molti altri artisti. Una manifestazione del gusto del cardinale Spada si può individuare nell’allestimento del proprio studiolo, dove fece collocare un fregio sul sotto-soffitto, modello per un arazzo mai eseguito che Perin del Vaga – allievo di Raffaello – aveva realizzato per la Cappella Sistina.
La sala più ampia è la Galleria del Cardinale; un tripudio di decorazione dove ammirare capolavori come “La morte di Didone” del Guercino, la copia della testa del “Laocoonte” di un giovane Bernini e opere di Orazio e Artemisia Gentileschi.
La galleria – ospitata all’interno di 4 splendide sale nel piano nobile del palazzo – custodisce anche mobili d’epoca, oltre ad un bozzetto dell’affresco eseguito dal Baciccio per la volta della navata della chiesa del Gesù, non molto distante dalla Galleria.
La magia della prospettiva: il genio di Borromini
Il binomio Palazzo Spada-Borromini è ricordato soprattutto per la straordinaria falsa prospettiva dell’androne creata dal Borromini e che dà l’accesso al cortile. Si tratta di un colonnato realizzato in uno spazio molto piccolo ma che grazie a degli accorgimenti architettonici viene percepito come uno spazio profondo. Tutto è stato realizzato seguendo dei calcoli scientifico-matematici del padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto.
Il colonnato misura solo 8,82 metri e la statuetta del guerriero romano che si trova davanti al muro di fondo del colonnato – in origine era dipinta una finta vegetazione poi sostituita dalla statuetta nel 1861 – è alta solo 60 cm, ma grazie al gioco prospettico sembrerebbe di dimensioni decisamente maggiori. Questa prospettiva – chiamata “solida accelerata” – si ottiene sollevando il pavimento, abbassando il soffitto e facendo convergere le pareti poco a poco.
Un’illusione che deve essere letta in chiave simbolica, come parallelismo tra un mondo terreno basato solo sull’apparenza e la vita religiosa, l’unica in grado di condurre alla salvezza.
Informazioni utili per la visita
Indirizzo: Piazza Capo di Ferro, 13, 00186 Roma (RM)
Orari: aperta da lunedì a domenica dalle 8:30 alle 19:30. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. Chiusa il martedì.
Biglietto: 6€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Come arrivare: Prendendo gli autobus: 64, 62, 40, 44, 46, 8, 628, 87, 81, 70, 492, 280 e 271.