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  >  Mostre   >  Riflessioni di colore: la mostra di Mark Rothko alla Fondation Louis Vuitton di Parigi
La straordinaria mostra personale di Mark Rothko presso la Fondation Louis Vuitton a Parigi, un evento imperdibile nel mondo dell'arte e della moda, disponibile fino al 2 aprile 2024.

Nel cuore pulsante del mondo dell’arte e della moda, ha avuto inizio una straordinaria mostra personale, tra le più grandi organizzate finora, dedicata ad uno dei principali esponenti dell’Espressionismo Astratto e del movimento del “Color Field Painting”: Mark Rothko.

La mostra – curata da Suzanne Pagé – è allestita presso le sale della grande “Fondation Louis Vuitton” a Parigi e sarà visitabile fino al 2 aprile 2024. Si tratta di un invito rivolto agli spettatori ad immergersi nelle profondità delle emozioni e dell’arte astratta, benché lo stesso Rothko ebbe a dire: “La mia arte non è astratta. Vive e respira”, rigettando questo suo collegamento all’Espressionismo Astratto.

Mark Rothko, Sea Fantasy, 1946 | © Serena Annese
Mark Rothko, Portrait, 1939 | © Serena Annese

L’evocativo mondo di Rothko: dalla luce all’ombra dell’anima

Mark Rothko, di origine ebraica, si trasferì con la famiglia a New York dalla Lettonia nel 1913. Proprio lì iniziò a realizzare dipinti di stampo surrealista con forme arcaiche attinte dalla mitologia. A partire dal 1945 le forme si semplificarono ancora di più e il colore divenne il vero grande protagonista delle sue tele. 

Proprio tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’50 del Novecento, Rothko realizzò i primi campi di colore, metafore di intimità e suggestioni emotive profonde. 

Le opere consistono in campiture rettangolari semplici, aperte e quasi ripetitive sovrapposte a fondi monocromi con contorni incerti e flebili, che danno vita a vibrazioni cromatiche di grande impatto visivo. 

Osservare le sue tele mette in gioco la percezione visiva, così che i colori sembrano muoversi nello spazio, suscitando emozioni e intime riflessioni. 

Mark Rothko, The Omen of the Eagle, 1942 | © Serena Annese
Mark Rothko, Untitled, 1949 | © Serena Annese

Dalla tela alla trascendenza

Non appena si varca l’ingresso della “Fondation Louis Vuitton”, la sensazione è quella di accedere al profondo inconscio di Rothko, attraversando gli innumerevoli mondi interiori dell’artista lettone-americano e delle sue emozioni. In un percorso cronologico, evolutivo ed intimo della sua arte: una perfetta panoramica sull’intera carriera del pittore.

La personale si sviluppa attraverso 115 opere provenienti da collezioni private, ma soprattutto da importanti musei come la National Gallery of Art di Washington, il MoMA di New York e di San Francisco, fino alla Tate Modern di Londra,da cui provengono le celebri 9 tele “Seagram Murals”, commissionate nel 1958 a Rothko per il ristorante “Four Seasons” di Manhattan, ma che l’artista rifiutò di consegnare, perché considerate troppo spirituali e profonde per apparire sulle pareti di un ristorante di lusso. 

Il benvenuto viene dato da un suo autoritratto del 1936 caratterizzato da lineamenti ombrosi e sintetici e si prosegue poi con i suoi primi lavori. Si tratta di tele degli anni ’30 con forme molto semplici e che prendono ispirazione da scene di vita quotidiana e urbana, come quelle della serie “Subways, dove i protagonisti sono le persone intente ad aspettare la metropolitana sulla banchina di New York. Qui i toni sono cupi e drammatici, le figure comunicano malinconia e solitudine. 

I sentimenti di Rothko sono in continua tensione tra vita e morte e la sua risposta all’assurdità della Seconda Guerra Mondiale è resa perfettamente con opere in cui è evidente l’influenza della mitologia antica, della tragedia greca e ancora di più degli universi surrealisti e metafisici di artisti come Salvador Dalì, Giorgio De Chirico e Max Ernst. Le figure sono tormentate e sempre più mutevoli.

È attraverso le sale successive che il riconoscibile stile di Rothko viene fuori. Dal 1946 con “Multiform”, il pittore si converte alle masse cromatiche che si giustappongono in una progressiva riduzione formale. 

Mark Rothko, Untitled, 1946 | © Serena Annese
Mark Rothko, Balck on Maroon, 1958 | © Serena Annese

Il colore diviene protagonista. Sono colori fortemente pigmentati – rossi, ocra, gialli, arancioni, blu e nero – stesi più volte alternando pennelli con setole morbide a setole più dure e in genere secondo uno schema binario o ternario; colori orizzontali su superfici verticali.

I contorni delle opere sono vibranti e resi eterei dalla luce soffusa delle sale espositive, che genera una condizione di penombra. Ogni tela è in grado di suscitare sensazioni o ricordi nello sguardo del visitatore, invitando alla contemplazione. 

Tra gli anni ’50 e gli anni ’60, le tele aumentano di dimensione al punto da generare una sensazione di immersione reale dell’osservatore nelle immense campiture colorate, un viaggio sensoriale attraverso le diverse sfumature. 

Lo scopo di Rothko era proprio quello di comunicare senza utilizzare le parole, creando degli spazi sacri dove mettere in atto un processo di grande introspezione. 

Nelle sale conclusive si può ammirare la serie dei “Black on Grays, che sono alcune delle tele realizzate dall’artista poco prima della sua morte. L’esposizione concretizza un grande sogno mai realizzato da Rothko, quello di esporre accanto alle sculture di Alberto Giacometti in occasione di una commissione UNESCO. 

Questo sogno è divenuto realtà nella mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, dove le sculture di Giacometti “Uomo che cammina I” e “Grande Femme IIIsono perfettamente accostate alle tele della serie “Black on Grays”

Mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton di Parigi | © Serena Annese
Mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton di Parigi | © Serena Annese

Rothko con le sue tele ci spinge a ricordare che l’arte va oltre il visibile e che attraverso il colore si possono raggiungere degli angoli inesplorati del nostro essere.

Avete già visitato la mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton di Parigi o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

Informazioni Utili

Indirizzo: Fondation Louis Vuitton, 8 Av. du Mahatma Gandhi, 75116, Paris.
Orari: dal 18 ottobre 2023 al 2 aprile 2024, dalle 11:00 alle 20:00. 
Biglietti: 16€ l’intero / 10€ il ridotto. Per le condizioni di riduzione o gratuità del biglietto consultare il sito ufficiale.
Sito web: https://www.fondationlouisvuitton.fr/fr 

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