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  >  Mostre   >  Alberto Biasi. Tuffo nell’arcobaleno al Museo dell’Ara Pacis
Il Museo dell'Ara Pacis apre le sue porte per ospitare la personale di Alberto Biasi, disponibile fino al 20 febbraio.

“Impulsi d’immagine, segni atti a determinare un comportamento ordinato costruttivo dell’immaginazione”
– Giulio Carlo Argan –

Così Giulio Carlo Argan definì le opere dei cinque componenti del Gruppo N, come si legge su uno dei pannelli della mostra. La storia del Gruppo N iniziò a Padova nel 1959 e ne fecero parte Alberto Biasi, Toni Costa, Ennio Chiggio, Manfredo Massironi e Edoardo Landi.
Il movimento si colloca nell’ambito dell’Arte Cinetica e Programmata italiana. Gli esponenti del movimento diedero vita ad oggetti cinetici, ambienti interattivi e opere realizzate con materiali poveri. Alberto Biasi fu il maggior esponente del Gruppo N – che espose anche nella mostra Arte Programmata nel 1962 – ed è a lui che è dedicata la mostra in corso al Museo dell’Ara Pacis.

Biasi nacque a Padova nel 1937. Dopo aver concluso gli studi – presso la Facoltà di Architettura di Venezia e il Corso Superiore di Disegno Industriale – a partire dal 1959 hanno inizio le sue ricerche artistiche, che gli offrono anche la possibilità di esporre le sue opere con Enrico Castellani e Piero Manzoni alla Galleria Azimut di Milano.

Serie dei Rilievi ottico-dinamici | © Serena Annese
In primo piano: Trama 2_Q, 1959, carte forate sovrapposte, 42 x 28 cm | © Serena Annese

Un anno dopo, forma il Gruppo N con cui approfondirà sempre di più i meccanismi ottico-cinetici in un rapporto tra luce e direzione dello sguardo dell’osservatore. Alla fine dell’esperienza del Gruppo N, le sue ricerche artistiche continuarono, esponendo anche in numerose mostre all’estero; infatti alcune delle sue opere sono parte delle collezioni di musei internazionali come il MoMA di New York e dell’Hermitage di San Pietroburgo.

A partire dallo scorso 13 ottobre presso il Museo dell’Ara Pacis la mostra “Alberto Biasi. Tuffo nell’arcobaleno” ripercorre il percorso artistico dell’artista dai suoi inizi attraverso 60 opere esposte in sei sezioni dedicate alla sua ricerca concettuale.

L’esposizione ha inizio con le “Trame“, una serie di opere realizzate dal 1959 costituite dalla sovrapposizione di materiali diversi, come reti metalliche e garze di cotone creando forme e strutture sempre diverse.

Nella seconda sezione, si trova la serie “Torsioni“, dove nastri di PVC di differenti colori formano su tela forme geometriche come triangoli e rombi e creano degli effetti ottici che cambiano a seconda della posizione dell’osservatore, che diviene parte dell’integrante del processo artistico.

Serie delle Torsioni | © Serena Annese
Io e Monica, 2021 rilievo e acrilico su tela | © Serena Annese

La terza sezione “Ottico-Cinetica” raggruppa le opere del periodo del Gruppo N, realizzate tra il 1974 e il 2014. Le opere di questo periodo sono delle configurazioni lineari e luminose, che sono poste su due piani distanziati tra loro da pochi centimetri creando delle illusioni ottiche particolari con cui sembrano in continuo movimento.

Dopo l’esperienza con il Gruppo N, Biasi realizzò la serie dei “Politipi” – esposti nella IV sezione della mostra – iniziata negli anni ’70 e conclusa negli anni ’90. Durante questa fase artistica, l’artista padovano giunse ad una piena consapevolezza dei meccanismi delle illusioni prospettiche ottenute giocando con la terza dimensione.

L’esposizione continua con la V sezione dedicata agli “Assemblaggi” realizzati tra fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000. Qui Alberto Biasi rielabora la tecnica della pittura acrilica in assemblaggi, appunto, di superfici monocrome giocando ancora con la tridimensionalità.

Parallele fra terra e cielo, 2006, rilievi in PVC e acrilico su tela | © Serena Annese
Red Rain, 2014, rilievo in PVC su tavola | © Serena Annese

La mostra si conclude con la VI sezione denominata “Ambienti“, opere realizzate nel corso degli anni Sessanta, in cui Biasi crea una perfetta fusione tra lo spazio dell’opera d’arte e quello dell’osservatore. Tra questi ci sono Light Prisms – una stanza azionata da un sensore di movimento in cui appena si entra ha inizio un meccanismo di luci colorate – e Proiezione luci e ombre n.1 – un cubo in lamiera forata alternata ad una seconda lamiera interna e illuminata da una fonte luminosa azionata da un pedale che crea un gioco di luci perpetuo.

Proiezione luci e ombre n.1, 1961, lamiera forata, luce ed elettromotore, cm 60 x 60 x 60 | © Serena Annese
Light Prisms (anche Tuffo nell’arcobaleno), 1962-69, dimensioni variabile da 4 x 4 m a circa 7 x 7 m | © Serena Annese

La mostra termina il prossimo 20 febbraio 2022 ed è stata organizzata da IL CIGNO GG Edizioni con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura e dell’Archivio Biasi, grazie ai curatori Giovanni Granzotto e Dmitry Ozerkov.

Conoscevate già la mostra Alberto Biasi. Tuffo nell’arcobaleno? L’avete già visitata? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

Informazioni utili

Indirizzo: Lungotevere in Augusta, 00186 Roma (RM).
Orari: Dal 13 ottobre 2021 al 20 febbraio 2022 dalle 9:30 alle 19:30 (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura). Giorni di chiusura: 1 gennaio e 25 dicembre.
Biglietto: 13€ l'intero (Biglietto comprendente dell'ingresso al Museo dell’Ara Pacis + la Mostra) e 11€ il ridotto.
Sito web: http://www.arapacis.it/it/mostra-evento/alberto-biasi-tuffo-nell-arcobaleno
Come arrivare: Prendere la linea A della metro, scendere alla fermata Spagna e poi percorrere circa 700 metri fino al Museo, oppure prendere gli autobus: 119, 628, 70, 80, 87.

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