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Cosa vedere a Dublino in 4 giorni, tra chiese gotiche, biblioteche storiche e scogliere eccezionali. Un viaggio di 4 giorni nella favolosa capitale della Repubblica d'Irlanda.

Dublino, la vivace capitale della Repubblica d’Irlanda, offre una ricca miscela di storia, cultura e intensa vita cittadina, una destinazione ideale a cui dedicare 4 giorni. La sua architettura gioca proprio sul contrasto tra il vecchio e il nuovo, tra facciate di mattoni rossi con insegne di legno e grattacieli con grandi vetrate.

St. Patrick’s Cathedral a Dublino: un gioiello storico nella capitale dell’Irlanda

Quando si pensa all’Irlanda, la prima cosa che viene in mente è proprio San Patrizio, quindi la prima tappa non può che essere la St. Patrick’s Cathedral.
L’imponente l’edificio religioso in stile gotico è tra i più grandi dell’Irlanda; edificato tra il 1200 e il 1270 su una preesistente chiesa in pietra, nel luogo dove – secondo la leggenda – nel 450 d.C. San Patrizio battezzò i pagani in un pozzo.

St. Patrick’s Cathedral di Dublino | © Serena Annese
St. Patrick’s Cathedral di Dublino | © Serena Annese

La Cattedrale di San Patrizio è – con i suoi 100 metri di lunghezza – tra gli edifici religiosi più lunghi dell’Irlanda medievale.

Sbalorditive le guglie svettanti, le intricate decorazioni in pietra e le bellissime vetrate colorate. L’interno è altrettanto impressionante; percorrendo la navata si raggiunge il coro intarsiato con stemmi, elmi e i cavalieri di St. Patrick. All’interno della St. Patrick’s Cathedral si trova la tomba di Jonathan Swift, il famoso scrittore del romanzo “I viaggi di Gulliver”.

Indirizzo: St Patrick's Close, Dublin, D08 H6X3, Irlanda
Orari: è aperta da lunedì a venerdì dalle 9:30 alle 17:00, sabato dalle 9:00 alle 18:00 e domenica dalle 9:00 alle 10:30, dalle 13:00 alle 14:30 e dalle 16:30 alle 18:00.
Biglietto: 10€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Dopo aver visitato rapidamente la Cattedrale, raggiungiamo uno dei pub più particolari di Dublino. Si trova in 3 Fade Street e non ha un nome, quasi per distinguersi dai numerosi pub della città con nomi altisonanti.

Il pub senza nome lo troverete perché ha solo una piccola insegna in legno che rappresenta una lumaca – alcuni lo hanno soprannominato “The Snail Bar” (Fadebrook House, 3 Fade St.) per questo motivo. Dopo aver oltrepassato il portone e salito due rampe di scale ci si ritrova in un locale molto diverso da quello dei tipici pub di Dublino.

Il pub senza nome di Dublino | © Serena Annese
Traditional Irish Stew di “Quays” | © Serena Annese

L’atmosfera è distesa e rilassata, lontana dal movimento del resto della città e dove godersi un’ottima Guinness. Il pub è composto da diversi ambienti arredati con divani in pelle o sgabelli di design e luce soffusa. La serata prosegue presso il locale e pub “Quays” (10-12 Temple Bar) con l’assaggio del delizioso Traditional Irish Stew, il tipico stufato irlandese accompagnato da patate e cipolla. Una vera leccornia!

La prima sera a Dublino sta per terminare, ma prima di tornare in albergo, ci facciamo attrarre dalla coinvolgente musica che si sentiva a Temple Bar (47-48 Temple Bar) uno dei pub più famosi della città, in cui si respira intensamente lo spirito di festa e il divertimento tipici di questo paese.

Temple Bar a Dublino | © Serena Annese
Temple Bar a Dublino | © Serena Annese

Il secondo giorno è dedicato ad esplorare l’anima culturale, letteraria e artistica di Dublino. Dopo una deliziosa colazione presso il Beanhive Coffee (26 Dawson St), un piccolo locale ideale sia per una colazione salata tradizionale che per prendere ottimi dolci e cappuccini decorati in modo molto simpatico.

Raggiungiamo la National Gallery of Ireland: tappa obbligatoria per gli amanti dell’arte. Il museo – realizzato nel 1875 – custodisce una straordinaria collezione tra dipinti, sculture, disegni e fotografie; circa 16.000 opere di artisti come Degas, Vermeer, Rembrandt, Monet e Picasso, oltre ad un’ampio fondo di artisti irlandesi.

National Gallery of Ireland di Dublino | © Serena Annese
National Gallery of Ireland di Dublino | © Serena Annese

Tra le sue sale, “dimorano” anche opere di Tiziano e la splendida “Cattura di Cristo” del Caravaggio del 1602. La sua preziosa collezione racchiude anche il famoso calice di Ardagh e la spilla di Tarala. Una piacevole scoperta nel cuore di Dublino!

Indirizzo: Merrion Square W, Dublin 2, D02 K303, Irlanda
Orari: è aperto domenica e lunedì dalle 11:00 alle 17:30, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9:15 alle 17:30 e il giovedì dalle 9:15 alle 20:30.
Biglietto: ingresso gratuito.

Sulle tracce di Oscar Wilde a Dublino

Proseguiamo il tour culturale, raggiungendo Merrion Square – non molto distante dal National Gallery of Ireland. Merrion Square è una tappa imperdibile per tutti gli amanti di Oscar Wilde; qui si trova la casa dove il poeta e drammaturgo trascorse l’infanzia con la sua famiglia. La casa è attualmente proprietà dell’American College, che nel 1994 ha promosso il restauro di due piani, restituendone l’aspetto e le caratteristiche originarie.

Indirizzo: 1 Merrion Square N, Dublin 2, D02 NH98, Irlanda
Orari:
nei mesi estivi è aperta tutti i giorni dalle 11:00 alle 17:15 / nei mesi invernali è aperta solo sabato e domenica. Per verificare gli orari, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: per verificare le diverse opzioni di visita, consultare il sito ufficiale. La prenotazione è consigliata.

Il tour dedicato al drammaturgo non finisce qui: esattamente dall’altra parte della strada rispetto alla sua casa – all’interno di Merrior Square – si trova la statua iconica dedicata a Oscar Wilde. Si tratta di una statua bifronte in bronzo che lo raffigura sdraiato e sul volto due espressioni diverse. Da un lato sorride – riferimento alle sue commedie – e dall’altro ha una espressione più cupa, per ricordare le persecuzioni che subì e alla sua triste fine.

La scultura di Oscar Wilde a Merrion Square | © Serena Annese
Casa di Oscar Wilde a Merrion Square | © Serena Annese

Trinity College: il patrimonio letterario e culturale di Dublino

Raggiungiamo il Trinity College – l’università più antica di Dublino istituita nel 1592 dalla regina Elisabetta I – che racchiude un angolo di paradiso per tutti coloro che amano gli scaffali di legno pieni di libri dalle antiche rilegature, l’Old Library Building.
Nella Long Room – la sala della Biblioteca Antica edificata tra il 1712 e il 1732 – sono custoditi oltre tre milioni di volumi tra libri e manoscritti. Uno scrigno di cultura della lunghezza di 65 metri con soffitto ad arco e ai lati scaffali su due piani.

Old Library Building del Trinity College | © Serena Annese
Old Library Building del Trinity College | © Serena Annese

Tra i manoscritti più importanti c’è senza dubbio il “Book of Kells”, un manoscritto in latino del IX secolo e tra i più famosi al mondo. Il “Book of Kells” contiene i quattro Vangeli del Nuovo Testamento ed è opera dei monaci provenienti dall’isola di Iona in Scozia. Ognuna delle 680 pagine del manoscritto miniato presenta immagini di creature mitologiche, simboli celtici, ma anche quelli derivati dalla classica iconografia cristiana.

Indirizzo: College Green, South-East Inner City, Dublin, D02 VR66, Irlanda
Orari: è aperta da lunedì a sabato dalle 8:30 alle 19:00, la domenica dalle 9:30 alle 18:30.
Biglietto: 26€ / per verificare le opzioni di tour/visita e le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

St. Stephen’s Green: il parco storico di Dublino nel cuore della città

Giunta l’ora del pranzo ci fermiamo al pub O’Neill’s (2 Suffolk St) per gustare l’altra versione dello stufato irlandese – Guinness Irish Stew – questa volta cotto nella Guinness; un altro piatto molto gustoso.

Dublino è una città ricca di spazi verdi e dopo le molte ore trascorse tra dipinti, libri e angoli curiosi della città non c’è niente di meglio che passeggiare tra i viali di St. Stephen’s Green, uno dei parchi più famosi in Irlanda.

Guinness Irish Stew di “O’Neill’s” | © Serena Annese
St. Stephen’s Green a Dublino | © Serena Annese

Il Parco di St. Stephen’s Green – costruito nel 1664 – è tra i giardini pubblici più antichi della città di Dublino e si trova alla fine della via commerciale di Grafton Street.
È un rilassante parco pubblico in stile vittoriano che si estende su circa 9 ettari ricco di prati, aiuole fiorite, cascate e diverse tipologie di alberi.

Qui è possibile vedere scoiattoli e moltissimi uccelli, tra cui cigni e gallinelle d’acqua. Inoltre, a sud del parco si possono ammirare gli antichi edifici dell’University College, dove studiarono Daniel O’Connell e James Joyce.

St. Stephen’s Green a Dublino | © Serena Annese
St. Stephen’s Green a Dublino | © Serena Annese

Il patrimonio artistico di Dublino: le sculture che definiscono l’anima della città

Dublino cela molte storie e leggende e non è raro, passeggiando lungo le sue strade, imbattersi in coinvolgenti racconti. Come le sue numerose statue che decorano gli angoli della città celebrando storie di personaggi importanti per la tradizione di Dublino. Nel corso del pomeriggio del secondo giorno lo dedichiamo a scoprire questi racconti.

La più nota è senza dubbio la statua di Molly Malone – ormai icona della città – la cui storia è raccontata nella canzone “Cockles and Mussels”, benché non si sappia se sia vissuta realmente o sia solo un personaggio di fantasia. Si racconta che la donna fosse una pescivendola che per vivere faceva anche la prostituta e che con la sua voce riempiva le strade, spingendo il carretto di legno per vendere vongole e cozze. Molti credono che toccare il suo seno porti fortuna – un po’ come con la statua di Giulietta a Verona.

Statua di Molly Malone a Dublino | © Serena Annese
L’angolo tra Golden Lane e Bride Street a Dublino | © Serena Annese

Un altro angolo pittoresco di Dublino è all’angolo tra Golden Lane e Bride Street, dove si trova un edificio sulla cui facciata in mattoni rossi sono state realizzate otto formelle in bassorilievo che raccontano alcuni degli episodi più significativi de “I Viaggi di Gulliver”. Un modo per ripercorrere il bellissimo romanzo dello scrittore irlandese Jonathan Swift.

Il sole è ormai tramontato, dirigiamoci per la cena da “Gallagher’s Boxty House” (20-21, Temple Bar), nominato nella divertente serie Netflix “Somebody Feed Phil“. Per “boxty” s’intende una frittella di patate, una ricetta diffusasi dopo la grande carestia che l’Irlanda attraversò tra il 1845 e il 1846. Da “Gallagher’s Boxty House” si può assaggiare il Boxty Tasting Platter e il Corned Beef Boxty: tutto delizioso!

Prima di tornare in hotel, facciamo una breve sosta al “The Stag’s Head” (1 Dame Ct), tra i pochi pub vittoriani ben conservati di Dublino. Il “The Stag’s Head” è stato aperto nel 1890 all’interno di un edificio che già nel 1780 ospitava una taverna. Si tratta di un pub ricercato con ottime pinte e coinvolgente musica dal vivo.

Boxty Tasting Platter di “Gallagher’s Boxty House” | © Serena Annese
The Stag’s Head” | © Serena Annese

Fuga a Howth: scoprire il fascino del villaggio costiero nei pressi di Dublino

Il terzo giorno è dedicato ad una piccola gita fuori Dublino, esplorando un piccolo villaggio di pescatori e le sue scogliere su cui veglia un pittoresco faro. Restando solo 3 giorni a Dublino non era facile raggiungere le scogliere irlandesi più famose, ma Howth regala la vista di quei paesaggi così sbalorditivi senza dover percorrere molti chilometri dal centro della città.

Howth è un bellissimo sobborgo di Dublino, raggiungibile con un treno urbano – la DART – in circa 20 minuti. Qui seguendo un percorso – la Howth Cliff Walk Loop – che tratteggia la costa per circa 6 km, si raggiunge il Baily Lighthouse, un faro realizzato in origine nel 1667, custode e simbolo della penisola . Secondo la leggenda, fu proprio a Howth che Tristano costruì un castello per la sua amata Isotta.

Baily Lighthouse a Howth | © Serena Annese
Howth | © Serena Annese

Per il pranzo si può optare per “Aqua Restaurant” (1 W Pier, Howth), un bellissimo locale con ampie vetrate sul romantico scorcio del porto e del suo faro. Tra i piatti proposti, di grande qualità sono la frittura di calamari, le cozze e una gustosa zuppa di pesce con eglefino, salmone e merluzzo. Un pasto equilibrato e gustoso.

Nel tardo pomeriggio torniamo a Dublino, raggiungendo l’ultima destinazione della giornata nella zona del porto per ammirare un altro faro, il Poolbeg Lighthouse. Il faro di Dublino è meno conosciuto rispetto a quello di Howth ed essendo un po’ fuori mano non sempre viene inserito negli itinerari di pochi giorni della città, ma merita di essere visto.

Prima di decidere di visitare il faro di Dublino dovete sapere che non è facile raggiungerlo, il percorso è lungo e dovrete prendere prima il bus numero 1 in direzione Sandymount – pittoresco quartiere con pub e pescherie – e poi proseguire a piedi lungo il sentiero che attraversa la riserva naturale dell’Irishtown Natural Park. Fate attenzione ad evitare il sentiero che si snoda nella zona dei docks, che purtroppo è abbandonata e sommersa dai rifiuti. Considerate che, andata e ritorno, impiegherete circa 4 ore per raggiungere il Poolbeg Lighthouse.

Poolbeg Lighthouse di Dublino | © Serena Annese
Zuppa di pesce con eglefino, salmone e merluzzo di “Aqua Restaurant” | © Serena Annese

In realtà, c’è anche un’altra opzione “più rapida” ma al tempo stesso molto meno economica: scendendo alla fermata “Clontarf Road” si può prendere un taxi per raggiungere il faro e chiedere di attendere qualche minuto, il tempo di ammirare il faro e immortalarlo in qualche scatto. Non è sicuramente una decisione economica, ma se desiderate vederlo con poco tempo a disposizione, è una soluzione adatta. Il panorama è suggestivo e il Poolbeg Lighthouse – con mattoni dipinti di un rosso intenso – avvolto da una leggera nebbiolina appare molto affascinante. Un’esperienza incantevole!

Raggiungiamo il pub “The Landmark”, dove godere di musica dal vivo, ottimi hamburger e un delizioso soda bread con salmone affumicato.

Hamburger di Landmark | © Serena Annese
Soda bread con salmone affumicato di Landmark | © Serena Annese

Scoprire il paradiso della fauna selvatica di Dublino: le meraviglie naturali del Phoenix Park

Il quarto ed ultimo giorno a Dublino è arrivato, ma prima di tornare in aeroporto e salutare l’Irlanda regaliamoci un’ultima sosta.

Prendendo due linee di tram dal centro si raggiunge il parco più grande di Dublino, il Phoenix Park. Il Parco fu realizzato nel XVII secolo come parco reale di caccia. Oltre ad essere un’occasione per immergersi in un angolo verde senza allontanarsi troppo dal centro della città, Phoenix Park ha un’altra meravigliosa caratteristica, al suo interno è possibile ammirare una colonia di daini.

I daini girovagano sui prati verdi del parco ed essendo ormai abituati alla presenza delle persone, non sono mai spaventati. Evitate però di dare loro da mangiare!

Phoenix Park di Dublino | © Serena Annese
Phoenix Park di Dublino | © Serena Annese

Il Phoenix Park è davvero enorme, con oltre 700 ettari è grande il doppio del Central Park di New York. Inoltre, all’interno del parco si trova il “Phoenix Park Tea Rooms” (Chesterfield Ave, Saint James), una graziosa sala da tè dove poter gustare qualcosa di caldo, rigenerandosi dalle rigide temperature dell’inverno irlandese.

Cosa mangiare a Dublino

Tra i piatti e gli ingredienti tradizionali della gastronomia irlandese ci sono il burro irlandese – gustoso, salato e dal color giallo vivo – e il pane, il soda bread, preparato con bicarbonato di sodio, perfetto per accompagnare zuppe calde. Gustosi sono anche gli stufati di carne, sia quello tradizionale che quello preparato proprio con la birra Guinness. Anche il pesce è delizioso da mangiare nelle zuppe o con il classico fish&chips. Imperdibili poi i frutti di mare e il salmone, soprattutto lungo la costa.

Un altro motivo per scegliere Dublino sono le birre e in modo particolare le stout. A Dublino la Guinness è indiscutibilmente più cremosa, aromatica e spillata alla perfezione e con i giusti tempi di attesa in quasi tutti i pub.

Guinness Stout | © Serena Annese
Beanhive Coffee | © Serena Annese

Le strade della città sono disseminate di numerosi locali e pub, dai più storici a quelli più moderni in uno straordinario clima di convivialità tra musica dal vivo e una rinnovata gastronomia. In effetti non è solo il gusto della Guinness, ma sono proprio i pub di Dublino che affascinano con la loro magnifica atmosfera. Inoltre, Dublino non è solo birra: non sottovalutate il sidro, l’altra bevanda tipica del paese.

Il breve viaggio a Dublino si conclude ammirando i dolci musetti dei daini nel Phoenix Park, ma la città ha davvero molto altro da offrire, come la Cattedrale di Christ Church e il Castello di Dublino, ma in 4 giorni riuscirete a vedere molti luoghi iconici, ma anche a scoprire le diverse meraviglie culturali, storiche e culinarie di Dublino.

Conoscevate già Dublino? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

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