
Esplorando Ravenna: un viaggio di 24 ore tra arte, storia e sapori autentici
Cosa vedere in 1 giorno a Ravenna, città simbolo di storia e cultura nel cuore dell'Italia, tra mosaici mozzafiato, antiche mura e tesori artistici.
Lo scorso anno ho avuto modo di fare un breve road trip in Emilia Romagna e in quell’occasione ho realizzato uno dei miei sogni più grandi, ovvero visitare Ravenna e i magnifici mosaici custoditi tra le mura dei suoi edifici paleocristiani e bizantini.
Ho sempre avuto una grande passione per il mosaico, che insieme alla scultura altomedievale, all’architettura gotica e ai manoscritti miniati mi hanno indirizzata verso la specializzazione in Storia dell’Arte Medievale. Visitare Ravenna per me rappresentava davvero un’intima necessità più che un semplice viaggio.
Ravenna, gemma nascosta nel cuore dell’Italia, è una città ricca di storia, cultura e bellezza artistica. Trascorrervi 24 ore significa immergersi in un viaggio affascinante attraverso i secoli, tra antiche mura, mosaici splendenti e tesori culturali. In questo articolo, esploreremo brevemente la sua storia e cercando di offrire una guida dettagliata su come sfruttare al meglio una giornata fra le sue strade.


La città di Ravenna si trova a pochi km dalla costa bagnata dal Mar Adriatico e racchiude un patrimonio incredibile tra arte e storia. La sua fondazione risale all’epoca dell’Impero Romano – intorno all’89 a.C. – e nel corso dei secoli divenne anche un importante centro commerciale e portuale.
Nel corso dei secoli Ravenna è stata per tre volte capitale: la prima volta tra il 402 e il 476 quando divenne capitale dell’Impero Romano d’Occidente, poi fu ancora capitale durante il Regno dei Goti con Teodorico e infine tra il 540 e il 751 centro propulsore della dominazione Bizantina in Occidente. La città racchiude, inoltre, ben 8 siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Diamo inizio, quindi, a questo breve viaggio alla scoperta dell’affascinante città di Ravenna.
Indice
Uno degli edifici più antichi di Ravenna: il Mausoleo di Galla Placidia
La giornata ha inizio esplorando il centro storico della città con la visita al Mausoleo di Galla Placidia. Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996, il Mausoleo fu commissionato nel V secolo d.C. proprio da Galla Placidia – figlia di Teodosio e sorella dell’Imperatore Onorio. Lo scopo dell’edificio era quello di accogliere le tombe della donna, del fratello e del marito. Dalle fonti sappiamo che il mausoleo non accolse però le spoglie di Galla Placidia, che morì nel 450 d.C. a Roma, dove fu seppellita.
Il mausoleo era collegato, tramite un nartece (andato distrutto) all’antica chiesa di Santa Croce. Benché interrato di circa 1 metro e mezzo rispetto alla sua realizzazione – a causa del fenomeno di subsidenza a cui è soggetto il terreno paludoso di Ravenna – l’edificio è giunto a noi integro. L’esterno è sobrio, rivestito in mattoni e sormontato da un alto tamburo che cela la cupola. La pianta dell’edificio è a croce latina ed è visibile già dall’esterno.


Appena si varca l’ingresso ci si trova in un ambiente di grande bellezza, quasi interamente ricoperto di tessere musive. Le pareti sono divise in due registri, in quello inferiore trionfano lastre in marmo giallo, in quello superiore il protagonista è il mosaico che ricopre archi, lunette e cupola. Le uniche aperture sono delle strette finestre chiuse da lastre in alabastro che filtrano la luce esterna, generando una luce molto calda nell’aula interna.
La cupola è ricoperta da un cielo stellato, al centro una croce dorata che simboleggia Cristo e ai lati i simboli dei 4 Evangelisti. Nelle lunette che decorano le pareti del tamburo ci sono gli apostoli tra colombe e piccole fontane, simboli paradisiaci e del battesimo. Le lunette al vertice dei 4 bracci dell’edificio ospitano cervi che si abbeverano con l’acqua del battesimo, San Lorenzo con la graticola – simbolo del suo martirio – e Cristo nelle vesti del Buon Pastore. Un’iconografia che simboleggia nel suo complesso la vittoria della vita eterna sulla morte terrena.
Indirizzo: Via San Vitale, 17, 48121 Ravenna RA.
Orari: è aperto dal 9 marzo al 3 novembre tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:45; mentre dal 4 novembre al 7 marzo dalle 10:00 alle 16:45. È vivamente consigliata la prenotazione. Per verificare eventuali modifiche di orari, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: per la visita dei monumenti di Ravenna c'è un biglietto unico di 10,50 € che include le visite a: Basilica di San Vitale, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Museo Arcivescovile e Cappella di Sant'Andrea / il biglietto è di 12€ per aggiungere anche le visite al Mausoleo di Galla Placidia e al Battistero Neoniano. Per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
San Vitale: patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996
Accanto al Mausoleo di Galla Placidia si trova la magnifica chiesa di San Vitale, un trionfo di marmi e mosaici. La leggenda narra che la chiesa fu costruita sulla tomba di San Vitale e per questo gli fu dedicata. Dalle fonti sappiamo che fu commissionata ai tempi dall’arcivescovo Ecclesio, finanziata dal banchiere Giuliano Argentario, per poi essere conclusa e consacrata nel 547 d.C. dal vescovo Massimiano.
San Vitale si presenta fin dal primo sguardo molto distante dalle architetture delle basiliche occidentali, con una pianta centrale composta da due corpi ottagonali sovrapposti. Gli studiosi hanno individuato similitudini con le chiese orientali, in particolare con la chiesa dei Santi Sergio e Bacco a Costantinopoli. Anche qui, come per il Mausoleo di Galla Placidia, abbiamo un alto tamburo che nasconde la cupola centrale – affrescata nel XVII secolo.


La chiesa di San Vitale è preziosa nelle decorazioni e nei materiali utilizzati, le pareti sono ricoperte da pregiati marmi, assemblati – si pensa – seguendo uno schema preciso che tanto ricorda i marmi di Santa Sofia a Costantinopoli.
Non appena si giunge nella zona absidale lo stupore e la meraviglia aumentano, qui – oltre ad alcune tessere in marmo poste sul pavimento a formare un enigmatico labirinto – le pareti e la calotta absidale ospitano mosaici che rappresentano scene tratte dall’Antico e Nuovo Testamento.
I pannelli più noti sono quelli cosiddetti “Imperiali”. Da un lato abbiamo Giustiniano tra un corteo di diversi personaggi, tra cui il vescovo Massimiano – l’unico ad essere identificato con il nome – dall’altro lato, in modo perfettamente speculare, il pannello di Teodora affiancata da dame e dignitari di corte.
Indirizzo: Via San Vitale, 17, 48121 Ravenna RA.
Orari: è aperto dal 9 marzo al 3 novembre tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:45; mentre dal 4 novembre al 7 marzo dalle 10:00 alle 16:45. È vivamente consigliata la prenotazione. Per verificare eventuali modifiche di orari, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: per la visita dei monumenti di Ravenna c'è un biglietto unico di 10,50 € che include le visite a: Basilica di San Vitale, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Museo Arcivescovile e Cappella di Sant'Andrea / il biglietto è di 12€ per aggiungere anche le visite al Mausoleo di Galla Placidia e al Battistero Neoniano. Per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Battistero degli Ortodossi: un prezioso programma decorativo
A nord dell’attuale Cattedrale di Ravenna – che ha sostituito l’antica Basilica Ursiana – si trova il Battistero degli Ortodossi (o Neoniano), uno dei monumenti più antichi della città. L’edificio fu probabilmente realizzato agli inizi del V secolo per volere del vescovo Ursus, committente anche dell’antica Basilica.
Il battistero ha una pianta ottagonale, dominata da una grande cupola che si imposta sulla struttura sottostante tramite dei pennacchi triangolari. Anche questo edificio ci appare di circa 3 metri interrato a causa del fenomeno della subsidenza tipica del terreno ravennate.


Osserviamo l’interno, dove la decorazione si sviluppa in fasce concentriche. La prima fascia dal basso si compone di 4 absidi, prive di decorazione – ormai perduta – ma con delle iscrizioni che alludono al tema della salvezza e del battesimo. La seconda fascia è in stucco con la rappresentazione di profeti in nicchie con libri aperti e alternati a finestre. La terza fascia si divide in 8 settori in cui troni, altari e giardini paradisiaci si dispongono in modo ritmato. La quarta fascia “ospita” i 12 apostoli che si stagliano su un fondo blu indaco, separati da candelabri dalle foglie dorate. Gli apostoli offrono corone al Cristo con le mani velate – simbolo di stampo orientale di rispetto e omaggio.
L’ultima sezione decorativa – il clipeo centrale nella volta – rappresenta il Battesimo di Cristo, anziano e immerso nelle acque del Giordano, personificato a destra tra i flutti azzurri. La scena è conclusa da San Giovanni Battista, raffigurato nell’istante del battesimo di Gesù.
Indirizzo: Via San Vitale, 17, 48121 Ravenna RA
Orari: è aperto dal 9 marzo al 3 novembre tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:30; mentre dal 4 novembre al 7 marzo dalle 10:00 alle 16:30. Per verificare eventuali modifiche di orari, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: per la visita dei monumenti di Ravenna c'è un biglietto unico di 10,50 € che include le visite a: Basilica di San Vitale, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Museo Arcivescovile e Cappella di Sant'Andrea / il biglietto è di 12€ per aggiungere anche le visite al Mausoleo di Galla Placidia e al Battistero Neoniano. Per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Il luogo dove nasce la luce: la Cappella Arcivescovile di Sant’Andrea
Proseguiamo il nostro viaggio a Ravenna visitando l’unico esempio di cappella arcivescovile di epoca paleocristiana giunto fino a noi: la Cappella Arcivescovile di Sant’Andrea.
La cappella si raggiunge attraverso la prima sala del Museo Arcivescovile e fu dedicata (per volere del vescovo Massimiano) a Sant’Andrea, le cui reliquie furono traslate da Costantinopoli nella cappella alla metà del VI secolo.
L’edificio – oratorio privato dei vescovi cattolici – fu costruito agli inizi del V secolo d.C. per volere di Pietro II, vescovo di Ravenna durante il regno di Teodorico.
La cappella si articola in due ambienti, si accede prima ad un vestibolo a pianta rettangolare coperto da una volta a botte completamente ricoperta di tessere musive. Il mosaico è caratterizzato da una ricchezza di effetti cromatici e da motivi che ricordano i tessuti orientali. Su un fondo dorato si stagliano splendidi fiori rossi e bianchi stilizzati.


Si crea così una luce meravigliosa che viene esaltata dall’iscrizione latina in 20 esametri, lungo le pareti ovest ed est del vestibolo; la luce è espressione della Divinità. La decorazione del vestibolo si conclude nella piccola abside dove su un fondo dorato è rappresentato il “Christus Militans” giovane, imberbe, con corazza e manto imperiale.
Attraversando il vestibolo si giunge al piccolo oratorio coperto da una volta a crociera, nelle cui vele si dispongono 4 angeli che sorreggono in volo un clipeo contenente il monogramma di Cristo. La decorazione continua con altre immagini clipeate di santi, sante e apostoli.
Tra i reperti conservati nel Museo Arcivescovile vi è la preziosa “Cattedra di Massimiano“, opera di maestranze bizantine e risalente al 556 d.C. Si tratta di una struttura in legno ricoperta da circa 27 placchette in avorio con scene dell’Antico e Nuovo Testamento.
Indirizzo: P.za Arcivescovado, 1, 48121 Ravenna RA
Orari: è aperta dal 9 marzo al 3 novembre tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:30; mentre dal 4 novembre al 7 marzo dalle 10:00 alle 16:30. Per verificare eventuali modifiche di orari, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: per la visita dei monumenti di Ravenna c'è un biglietto unico di 10,50 € che include le visite a: Basilica di San Vitale, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Museo Arcivescovile e Cappella di Sant'Andrea / il biglietto è di 12€ per aggiungere anche le visite al Mausoleo di Galla Placidia e al Battistero Neoniano. Per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
La chiesa “sommersa”: la Basilica di San Francesco a Ravenna
Nei pressi del Battistero e della Cappella Arcivescovile di Sant’Andrea si trova quella che è definita una delle chiese più belle della città di Ravenna, la Basilica di San Francesco. La chiesa risale alla metà del V secolo d.C. e in origine era dedicata prima ai SS. Apostoli e poi a San Pietro.
Purtroppo non resta molto della struttura paleocristiana, ma l’edificio è un magnifico esempio di architettura romanica con tre navate – separate da due file di 12 colonne ciascuna – e un’abside semicircolare all’interno ed eptagonale all’esterno. L’abside è interrato di circa 3 metri e mezzo e questo ha conferito una caratteristica che la rende una delle chiese più suggestive della città con la sua cripta per metà sommersa.


L’ambiente – a cui si accede tramite una doppia rampa di scale – presenta una struttura ad oratorio sorretta da pilastrini del X secolo e ospita le reliquie del vescovo Neone, fondatore della chiesa. Per il fenomeno della subsidenza, la cripta è costantemente sommersa dall’acqua, che lascia intravedere oltre agli splendidi frammenti musivi della chiesa originaria del V secolo d.C., anche dei pesci rossi che nuotano dolcemente nelle acque filtrate della cripta.
Esattamente di fronte alla basilica, nella cosiddetta “zona del Silenzio” – all’ombra di una grande quercia, voluta agli inizi del Novecento da Giosuè Carducci – si trova la tomba di Dante, realizzata su progetto dell’architetto Camillo Morigia. Le spoglia del Sommo Poeta hanno attraversato diverse vicissitudini fino al 1865, quando furono sistemate nell’attuale tomba. I funerali di Dante furono celebrati proprio nella basilica di San Francesco il 13 settembre 1321.
Indirizzo: Piazza S. Francesco, 3, 48121 Ravenna RA
Orari: è aperta da lunedì a venerdì dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 7:00 alle 19:00.
Biglietto: ingresso gratuito.
Sant’Apollinare Nuovo: l’antica Cappella Palatina di Teodorico
Proseguiamo il nostro tour a piedi nel centro di Ravenna per visitare la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. La basilica fu fatta innalzare da Teodorico accanto all’antico Palazzo Imperiale e probabilmente ebbe la funzione di Cappella Palatina, dedicata a Gesù.
Dopo la riconquista bizantina fu convertita al culto ortodosso e nel IX secolo fu dedicata al protovescovo Apollinare, quando le reliquie del vescovo furono traslate dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe (sobborgo di Ravenna) per difenderle dalle incursioni dei pirati.
La pianta è a tre navate separate da 12 colonne di marmo greco. La maggior parte della decorazione – l’arco trionfale, abside e facciate interna – è andata perduta, ma si conserva ancora quella che si sviluppa su tre registri orizzontali sulle pareti della navata centrale.


La fascia decorativa superiore si divide in 26 riquadri relativi al ciclo cristologico con miracoli e parabole a sinistra ed episodi della Passione a destra. La fascia mediana vede l’alternarsi tra finestre e profeti. La fascia inferiore ospita da un lato una teoria di martiri e dall’altro di santi che convergono verso Cristo e la Vergine seduti in trono.
Tra le rappresentazioni di grande interesse ci sono quelle del Palazzo di Teodorico a Ravenna e una veduta del Porto di Classe, da cui furono eliminate le immagini di Teodorico e della sua corte nel corso dell’età giustinianea – nel 561.
Indirizzo: Via di Roma, 53, 48020 Ravenna RA
Orari: è aperto dal 9 marzo al 3 novembre tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:30; mentre dal 4 novembre al 7 marzo dalle 10:00 alle 16:30. Per verificare eventuali modifiche di orari, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: per la visita dei monumenti di Ravenna c'è un biglietto unico di 10,50 € che include le visite a: Basilica di San Vitale, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Museo Arcivescovile e Cappella di Sant'Andrea / il biglietto è di 12€ per aggiungere anche le visite al Mausoleo di Galla Placidia e al Battistero Neoniano. Per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Battistero degli Ariani: emblema della corte di Teodorico
Raggiungiamo un altro sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO: il Battistero degli Ariani. Fatto edificare probabilmente da Teodorico alla fine del V secolo d.C. per poi essere – dopo la riconquista bizantina – confiscato, consacrato al culto ortodosso e intitolato alla Vergine nel 561 d.C.
Anche il Battistero degli Ariani ci appare interrato di 2 m e 31 cm. La pianta è ottagonale ma questa volta abbiamo 4 lati pieni che si alternano a 4 lati absidati nel piano inferiore del battistero. L’interno è quasi del tutto spoglio, la decorazione è andata perduta fatta eccezione della volta dorata, dove possiamo ammirare uno schema decorativo molto simile a quello del Battistero degli Ortodossi. Qui i colori dominanti sono l’oro e il bianco-grigio.


Una decorazione a fasce concentriche, una con i 12 apostoli che ancora una volta sono divisi da un elemento vegetale – qui sono palme – mentre indossano tuniche e pallio e porgono offerte verso un trono gemmato, personificazione della grandezza di Cristo.
Al centro di nuovo un clipeo con la scena del Battesimo di Cristo, questa volta rappresentato giovane e imberbe e immerso a metà busto nelle acque del Giordano, che appare a sinistra nelle vesti di un anziano. A destra Giovanni Battista coperto da pelle di cammello.
Pur conservando la stessa iconografia dell’altro Battistero, il mosaico del Battistero degli Ariani è una testimonianza del culto della corte di Teodorico, fondato sulla figura di Cristo che è al contempo uomo e divinità.
Indirizzo: Piazzetta degli Ariani, 48121 Ravenna RA
Orari: per verificare gli orari stagionali, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: 2€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
La mattinata è volata tra mosaici e basiliche paleocristiane, quindi facciamo un salto al Mercato Coperto – in Piazza Andrea Costa – dove abbiamo avuto modo di vedere le “sfogline” all’opera. Una gioia per gli occhi e ovviamente per il palato!


La fame si fa sentire, quindi fermiamoci per il pranzo a “La Gardèla” (Via Ponte Marino, 3), – ristorante storico dove la tradizione viene custodita perfettamente – provando l’antipasto del Buongustaio con prodotti locali e i cappelletti ravennati al ragù. Il tutto accompagnato da un ottimo Sangiovese DOP.
La tomba ostrogota più imponente: il Mausoleo di Teodorico
Dopo l’abbondante e delizioso pranzo, raggiungiamo il Mausoleo di Teodorico – Patrimonio dell’Umanità UNESCO – immerso in un parco che si estende per circa 14 ettari fuori dal centro storico. Il Mausoleo fu edificato per volere dello stesso Teodorico nel 520 d.C. – sei anni prima della sua morte. Nella sua struttura si può individuare come l’antica tecnica di costruzione romana si fonda perfettamente con elementi più tipicamente ostrogoti.
L’imponente tomba fu realizzata in blocchi di pietra d’Aurisina. La struttura a pianta centrale si sviluppa su due piani e ordini sovrapposti e decagonali. Il mausoleo è poi sormontato da un’imponente cupola monolitica di 11 metri di diametro – che rimanda alla volta celeste – con 12 anse su cui sono incisi i nomi di 8 Apostoli e dei 4 Evangelisti. Il piano inferiore è ritmato da una serie di nicchie che si aprono su 9 lati ed ha una copertura a volta a crociera. Sulla funzione del piano inferiore ci sono diverse teorie: alcuni studiosi ritengono dovesse essere solo un luogo di culto, altri che dovesse accogliere le spoglie dei membri della famiglia di Teodorico.


Proseguiamo verso l’alto: l’aula superiore è a pianta centrale e conserva al centro un “labrum” – una vasca in porfido – che secondo la tradizione conteneva in origine la salma di Teodorico. Le spoglie del sovrano ostrogoto furono rimosse e disperse quando durante il dominio bizantino, il potere passò nelle mani di Giustiniano, che fu imperatore tra il 527 e il 565, anno della sua morte. Il mausoleo fu trasformato prima in un oratorio e poi venne consacrato al culto ortodosso.
Indirizzo: Via delle Industrie, 14, 48122 Ravenna RA
Orari: per verificare gli orari stagionali, consultare il sito ufficiale.
Biglietto: 4€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Sant’Apollinare in Classe: la basilica nel sobborgo ravennate
Raggiungiamo infine l’ultima tappa: la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, raggiungibile partendo da Ravenna in treno – con un viaggio di circa 8 minuti – o in 15 minuti con la linea 176 dell’autobus.
La Basilica di Sant’Apollinare – a circa 8 km dal centro di Ravenna nel sobborgo di Classe – fu probabilmente voluta ancora una volta dal vescovo Ursicino e finanziata dal banchiere Giuliano Argentario. La chiesa è dedicata al protovescovo Apollinare che fu perseguitato e ucciso dai pagani proprio a Classe. In origine l’edificio religioso era molto più imponente e preceduto da un quadriportico. Oggi possiamo ammirarne la struttura superstite con una pianta a tre navate separate da due file di 12 colonne e una magnifica decorazione musiva nella zona absidale risalente all’età giustinianea.


La decorazione del catino absidale prevede la rappresentazione della “Trasfigurazione” su un fondo aureo e con una croce dorata e gemmata. Nel punto di intersezione dei due bracci della croce appare in un piccolo clipeo il volto di Cristo e tutt’intorno 99 stelle brillanti. Ai lati della croce ci sono i busti di Mosè ed Elia e nel registro inferiore 3 agnelli che simboleggiano Pietro, Giacomo e Giovanni.
Continuando a scendere nel registro sottostante abbiamo una scena bucolica in cui Apollinare in posizione di preghiera domina la scena, circondato da 12 agnelli/apostoli.
Ancora più in basso tra le finestre abbiamo i 4 vescovi di Ravenna entro nicchie conchigliate e ai lati dei pannelli musivi che risalgono al VII secolo e che rappresentano scene di sacrifici. Infine, l’arco trionfale è dominato dalla figura di Cristo benedicente tra i simboli dei 4 Evangelisti e da 12 agnelli/apostoli che escono dalle porte delle città di Gerusalemme e Betlemme.
Indirizzo: Via Romea Sud, 224, 48124 Classe RA
Orari: è aperta da lunedì a sabato dalle 8:30 alle 19:00, domenica e giorni festivi dalle 13:30 alle 19:00.
Biglietto: 5€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Con la visita alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, si conclude la giornata alla scoperta di Ravenna. Ritorniamo in centro per rilassarci e immergerci nell’atmosfera serale di Piazza del Popolo, cuore pulsante della città.


Seduti ad uno dei tanti tavolini dei locali, non manca che regalarsi un gustoso aperitivo presso la “Piadineria La Tonda” (P.za del Popolo, 18), un piccolo locale “mordi e fuggi” dove poter gustare ottime piadine e crescioni. Tra le opzioni c’è la classica piadina con crudo, squacquerone e rucola e anche un crescione con erbette e formaggio: tutto delizioso e preparato al momento!
Dopo aver fatto un’ultima passeggiata lungo le strade illuminate della città – respirando ancora un po’ l’aria intrisa di storia e cultura – salutiamo Ravenna con un grande desiderio di rivederla quanto prima.
Cosa mangiare a Ravenna
Ravenna incanta con i suoi mosaici e la sua storia, ma anche con la sua tradizione gastronomica. Molti sono i piatti che non potrete non assaggiare nel corso di una sosta in città, a partire dalla piada – specialità dello street food romagnolo – una sottile focaccia di pane, farcita in modi diversi e con ingredienti genuini della zona. Il crescione è molto simile alla piadina ma viene chiuso a mezzaluna e spesso farcito con le erbette.
Nessun viaggio gastronomico a Ravenna potrebbe dirsi completo senza assaporare la pasta fresca, alla base della cucina locale. In particolare, gustate i cappelletti molto piccoli e preparati rigorosamente a mano. Questi deliziosi bocconi di felicità vengono serviti con il ragù, in brodo o con la panna.
Un altro piatto imperdibile è il passatello, una sorta di pasta preparata con uova, formaggio e pangrattato, che viene creata utilizzando uno strumento simile allo schiacciapatate, ma a fori più larghi, e immersa direttamente in brodo di carne bollente.


Non dobbiamo dimenticare la vicinanza di Ravenna al mare, una posizione che influenza anche la gastronomia. Sono molti i piatti di mare tipici della città come le ricette che vedono l’anguilla protagonista o ancora piatti a base di crostacei e triglie.
Infine, anche i palati dei più golosi verranno soddisfatti con alcuni dolci tradizionali come i ciambellini, piccoli anelli di pasta fritta e ricoperta di zucchero, ideali da accompagnare ad un bicchiere di Albana Passito, un vino dolce locale. Da non dimenticare la lunga e pregiata tradizione vitivinicola della zona con vini come il Sangiovese di Romagna DOC, il Trebbiano di Romagna DOC e il Rubicone IGT. La cucina ravennate si basa su passione e tradizione, perfettamente custodita in ogni suo piatto.
Ravenna saprà farvi innamorare, quindi buon viaggio tra arte, storia e gastronomia!
Conoscevate già Ravenna? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!