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  >  In giro per l'Italia   >  L’isola Bisentina: la misteriosa isola nel cuore del Lago di Bolsena
Visita all'Isola Bisentina nel cuore del Lago di Bolsena, un tesoro nascosto tra le acque placide del più grande lago vulcanico d'Europa.

Al nostro arrivo il sole era ancora alto nel cielo, la barca che ci avrebbe portato sull’isola era ormeggiata lungo una delle banchine laterali del piccolo porto del Lago di Bolsena. In poco meno di 25 minuti, abbiamo raggiunto le sponde di un’isola misteriosa e ancora poco conosciuta al centro del lago vulcanico più grande d’Europa: l’isola Bisentina.

Uno sguardo alla storia dell’Isola Bisentina

L’isola Bisentina è circondata dalle acque placide del Lago di Bolsena ed ha un’estensione di circa 17 ettari. Deve il suo nome a “Bisentium” – un antico insediamento sorto a partire dalla tarda età del Bronzo in cima al Monte Bisenzio, piccola altura di fronte l’isola.

L’isola ha una storia antica e affascinante, lo testimoniano le tracce risalenti proprio all’età del Bronzo, come nel caso della piroga” ritrovata sui fondali e datata al X secolo a.C. Antiche sono anche le rovine di un tempio romano dedicato alla dea Eileithyia – antica divinità del parto e della fecondità – e alcune cavità utilizzate dagli Etruschi come luoghi di sepoltura a fossa.

Sappiamo inoltre che gli Etruschi consideravano l’isola “l’omphalos” – il centro – del mondo. Tra i suoi sentieri scavati direttamente nel Monte Tabor si cela una particolare struttura ipogea – la cosiddetta “Malta dei Papi” – che secondo alcune teorie risalirebbe all’epoca etrusca e probabilmente era destinata a scopi rituali. 

Isola Bisentina | © Serena Annese
Cappella del “Monte Calvario” o del “Crocifisso” sull’Isola Bisentina | © Serena Annese

Ad essa si accede percorrendo un basso cunicolo che conduce ad una stanza circolare del diametro di 6 metri con al centro del soffitto un’apertura verticale che prosegue in altezza per circa 30 metri fuoriuscendo nel fitto bosco soprastante.

Dopo un periodo di abbandono, l’isola fu conquistata da papa Urbano IV nel 1261, per poi divenire alla fine del XIV secolo proprietà dei Farnese, che vi costruirono il sepolcro di famiglia.

Nel corso del Medioevo, la “Malta dei Papi” fu usata come carcere destinato agli ecclesiastici accusati di eresia e di altri crimini gravi. A partire dal XV secolo e fino al XVI l’isola divenne meta di pellegrinaggio e rifugio per eremiti e monaci. 

Nel 1431 l’isola fu infatti assegnata ai frati minori della diocesi di Montefiascone e in questo arco temporale si colloca la costruzione di 7 cappelle – ispirate alle famose 7 chiese di Roma – che venivano visitate percorrendo un cammino spirituale che aveva come scopo quello di ricevere l’indulgenza plenaria.

Dal XVIII secolo, l’isola Bisentina fu oggetto di diversi passaggi di proprietà dal conte Stefano Giraud al pittore Francesco Cochetti, fino a quando nel XIX secolo divenne parte dei beni della famiglia aristocratica del Drago, ancora oggi proprietaria dell’isola Bisentina.

L’isola è quindi privata, ma dal 2017 grazie ai lavori di restauro e all’intervento del FAI, la famiglia del Drago ha deciso di renderla visitabile attraverso visite guidate in alcuni periodi dell’anno. 

Tra natura e storia

L’isola Bisentina è un’oasi lussureggiante con ulivi secolari, boschi di leccio, giardini e sentieri escursionistici, che la rendono un paradiso per gli amanti della natura. Il microclima dell’isola garantisce una flora vivace, diversificata e quasi incontaminata – sono state individuate ben 230 specie botaniche tra piante spontanee e naturalizzate.  Qui si trovano anche due rilievi Monte Tabor e quello della Rocchina, le ultime testimonianze dell’antica cinta craterica.

Meta di pellegrinaggio nel corso del Medioevo, l’isola ospita 7 cappelle edificate lungo un sentiero spirituale che conduce fino all’ultima dove i fedeli ricevevano l’indulgenza plenaria. Il percorso di guida ha inizio dalla “Darsena” – l’approdo privato delle famiglie aristocratiche – e ripercorre l’antico cammino, dando modo di ammirare poco a poco questi luoghi spirituali e affascinanti. 

La cappella di Santa Caterina – detta la “Rocchina” per la pianta ottagonale simile alla vicina Rocca di Capodimonte – è su un promontorio da cui si gode di una vista mozzafiato sul lago di Bolsena e sulla vicina e non accessibile isola Martana.

Di grande pregio sono le pitture all’interno della cappella del “Monte Tabor” o della “Trasfigurazione, in cui si conservano affreschi rappresentanti i Papi Pio I e Pio II, insieme ad una Trasfigurazione di Cristo e i discepoli Pietro, Giovanni, Giacomo e una rappresentazione di Mosè e Elia.

Cappella del “Monte Calvario” o del “Crocifisso” sull’Isola Bisentina | © Serena Annese
Isola Bisentina | © Serena Annese

Si continua a salire lungo il cammino per raggiungere la cappella del “Monte Calvario” o del “Crocifisso – restaurata di recente sia dal punto di vista strutturale che pittorico. Al suo interno, nella parete di fondo, si trova un affresco del XV secolo che raffigura Cristo crocifisso affiancato dai Santi Francesco e Bernardino, la Madonna e San Giovanni Evangelista. Al di sopra della porta vi è poi l’immagine di Cristo al sepolcro, sulle pareti i Dottori della Chiesa e sulla volta Cristo benedicente insieme agli Evangelisti. Le pitture sono state attribuite alla scuola di Benozzo Gozzoli.

La cappella di “San Francesco – la più antica – e quelle del “Monte Oliveto”, di “San Gregorio” e di “Santa Concordia non presentano decorazioni pittoriche e sono visibili solo all’esterno a causa del loro precario stato conservativo. 

Sull’isola Bisentina si trova anche l’imponente Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo risalente all’inizio del XVI secolo, costruita per volere dei Farnese. La maestosa cupola è opera del Vignola

Misteri e leggende del Lago

Molte sono le leggende che da secoli sembrano avvolgere l’isola. Prima fra tutte è la credenza che tra i suoi boschi ci sia uno dei passaggi per raggiungere il regno di “Agarthi”, il leggendario regno al centro della terra. Questa storia è senza dubbio alimentata dalla conformazione geologica dell’isola, attraversata da grotte e cunicoli sotterranei. 

Il lago di Bolsena, forse per la sua natura vulcanica, ha fatto sì che nel corso dei secoli divenisse un luogo misterioso e carico di atmosfere ancestrali.

Poco distante dall’isola Bisentina si trova infatti l’isola Martana – più arida e meno verdeggiante – legata in modo tragico ad Amalasunta, regina dei Goti e figlia di Teodorico, che nel 535 d.C. fu uccisa proprio sull’isola. 

Alcuni pescatori sostengono che durante le giornate di forte tramontana sia possibile udire le urla di dolore della regina, oltre a poter vedere il suo fantasma lungo le rive dell’isola nelle notti di luna piena.

La “Malta dei Papi” sull’Isola Bisentina | © Serena Annese
Isola Bisentina | © Serena Annese

Infine, le acque del lago laziale custodiscono un’altra storia collocata nel XVI secolo che narra di Pedro Gonzales, uno dei discendenti dei re aborigeni delle Canarie. 

Pedro Gonzales era affetto da ipertricosi, una malattia che provoca una crescita abbondante di peli su tutto il corpo tale da fargli assumere l’aspetto di un animale. Per questo suo particolare aspetto venne dato in “dono” al re di Francia Enrico II di Valois. Il re francese si legò molto a Pedro, permettendogli di studiare, approfondendo le discipline umanistiche e il latino. 

Trascorsero alcuni anni, fino a quando la moglie del re decise di combinare un matrimonio tra Pedro e una delle sue damigelle più belle, Catherine, che poco a poco non diede più peso all’aspetto esteriore dell’uomo e se ne innamorò. 

Quando la dinastia dei Valois cadde, la coppia si trasferì prima presso i Farnese di Parma e in seguito – divenuto cortigiano – Pedro ebbe in dono una casa a Capodimonte, uno dei borghi bagnati dalle acque del lago di Bolsena. Qui vissero fino alla loro morte. Ormai lo avrete capito, si dice infatti che fu proprio la loro storia ad ispirare la famosa fiaba de “La Bella e la Bestia.

Dopo aver ascoltato anche le leggende che rendono il lago di Bolsena e l’isola Bisentina un suggestivo e ancora poco esplorato angolo nel Lazio, si ritornata al piccolo molo per riprendere la barca. 

Tutt’intorno il panorama è tinto di arancione, il sole sta per tramontare donando all’isola un abito etereo e spirituale portando tutti a domandarsi se l’Isola Bisentina fosse davvero uno dei varchi per raggiungere un mondo dove regna la pace.

Consigli per una visita indimenticabile

Per godere appieno di tutto ciò che l’Isola Bisentina ha da offrire, è consigliabile pianificare una visita durante la primavera o l’autunno, quando il clima è mite e la natura si risveglia o si tinge dei colori caldi dell’autunno. 

Inoltre, essendo privata non è sempre aperta al pubblico e viene chiusa durante il periodo invernale. Vi suggerisco quindi di consultare il sito per non perdere gli aggiornamenti sulle prossime visite disponibili.

Cappella del “Monte Tabor” o della “Trasfigurazione” sull’Isola Bisentina | © Serena Annese
Cappella del “Monte Tabor” o della “Trasfigurazione” sull’Isola Bisentina | © Serena Annese

L’accesso all’isola avviene tramite un’imbarcazione dal porto di Capodimonte (circa 10-15 minuti) o da quello di Bolsena (circa 25-30 minuti). Una volta sbarcati sull’isola, si esplora a piedi, seguendo i sentieri che si snodano tra boschi, prati e spiagge tranquille.

I sentieri sono in alcuni punti semplici e in pianura, ma in altri posso risultare scoscesi e ripidi, quindi mi raccomando di indossare un abbigliamento comodo oltre a scarpe adatte al trekking.

La visita – che si svolge sempre con una guida turistica – dura circa un’ora e mezza e non essendoci bar o punti ristoro sull’isola, vi suggerisco di portate una borraccia e di mettere una protezione solare.

Non si tratta di un percorso complicato ed è per questo motivo adatto anche a chi non è pratico di trekking o cammini, ma non lo consiglio a chi ha problemi di mobilità perché in alcuni tratti i sentieri possono essere molto ripidi. Nello specifico si tratta di un itinerario ad anello con un dislivello di circa 56 metri e lungo circa 3 km.

Conoscevate già l’Isola Bisentina? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

Informazioni Utili

Orari: le visite da Capodimonte si tengono in genere dal giovedì alla domenica in orari variabili a seconda del mese, mentre da Bolsena si tengono il martedì e dal venerdì alla domenica. Per restare aggiornati sulle variazioni di orari ed eventuali modifiche ai giorni, consultate sempre il sito ufficiale o scrivete all’indirizzo info@isolabisentina.org 
Biglietto: 25€ l’intero / 15€ il ridotto. Per le condizioni di riduzione o gratuità del biglietto consultare il sito ufficiale. Il costo del biglietto non include il servizio di trasporto, che viene saldato all’imbarco (solo in contanti) ed è di circa 20€ a persona.

Per ottenere informazioni sulle prossime visite guidate disponibili consultate il sito ufficiale: www.isolabisentina.org 

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