Scoprire Vilnius: la moderna e vivace capitale della Lituania
Cosa vedere in 2 giorni a Vilnius. Un itinerario che saprà sorprendervi alla scoperta della capitale della Lituania
Vilnius, capitale e più grande città della Lituania, ci accoglie con un po’ di pioggia, che sembra quasi farla luccicare. Dopo pochi minuti, il cielo si apre, mostrando l’abito più bello della città, la sua luce che al tramonto crea dei riflessi dorati sui profili degli edifici. È una città dove il cielo estivo rimane sempre blu, divenendo solo un po’ più scuro nelle ore notturne. L’anno scorso, Vilnius ha festeggiato 700 anni di storia, dal primo cenno della sua esistenza nei documenti del 1323, con un fitto programma di eventi che hanno celebrato questa importante ricorrenza.
Il periodo migliore per visitare Vilnius va da maggio a settembre, quando il clima è più mite e le ore di luce sono maggiori. Questa splendida ma ancora troppo sottovalutata città, va vissuta lentamente, passeggiando lungo i tortuosi vicoletti della Città Vecchia, che si raggiungono tramite l’acciottolata e affollata Via del Castello (Pilies gatvė). Qui, la capitale svela un mosaico di chiesette ortodosse, arcate, stradine che si intrecciano, artisti di strada e cortili nascosti.
Vilnius ha subito diverse dominazioni e influenze culturali nel corso dei secoli, tra cui quelle polacche, russe e sovietiche, che hanno lasciato segni indelebili nella sua architettura. Passeggiando per le stradine di ciottoli di Vilnius, si è immersi in un mondo dove chiese gotiche, barocche e neoclassiche si ergono accanto a eleganti palazzi antichi, creando un’atmosfera da capitale nordica. Inoltre, non manca qualche spunto brutalista risalente al socialismo reale.
Dal 1990, la Lituania è indipendente dalla Russia e Vilnius è diventata con il tempo un vibrante esempio di rinascita. Così il suo centro storico – splendido esempio di architettura barocca e intricato labirinto di edifici che raramente superano i tre o quattro piani – nel 1994 è stato dichiarato “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO.
Indice
PRIMO GIORNO
Visita alla Cattedrale di San Stanislao e San Vladislao
L’aria fresca del mattino ci avvolge mentre siamo pronti per dare inizio al primo giorno alla scoperta della capitale lituana. Ci dirigiamo nel cuore di Vilnius, dove si estende una piazza incantevole dominata dalla bianca Cattedrale dei Santi Stanislao e Ladislao. La sua facciata neoclassica, imponente e candida come la neve, è uno dei simboli di Vilnius. La cattedrale – sulla cui facciata principale si staglia l’alto campanile – ha vissuto le vicissitudini più drammatiche della storia lituana. La chiesa fu edificata sui resti di un antico tempio pagano nel XIII secolo. All’interno delle sue mura si celebravano le funzioni religiose più solenni, prima che la furia iconoclasta sovietica deprezzasse le sue sculture, alcune delle quali furono perfino fatte esplodere. Dedicata ai Santi Stanislao e Ladislao, è stata ripristinata al culto solo nel 1988 dopo la chiusura forzata durante l’occupazione sovietica.
All’interno della cattedrale, si trova la splendida Cappella di San Casimiro, un gioiello barocco del XVII secolo, ornato da marmi policromi e affreschi che raccontano la vita del santo. Mentre la sua cripta custodisce le spoglie di illustri personaggi del Granducato di Lituania, tra cui il Granduca Vytautas, la regina Anna di Polonia, il re Alessandro e altre figure di spicco, come Elisabetta d’Asburgo e Barbora Radvilaitė, considerata nel XVI secolo la donna più bella d’Europa.
La visita si conclude salendo sul campanile per una vista mozzafiato e imperdibile sulla città, ma anche per visitare l’esposizione di campane storiche.
Indirizzo: Šventaragio g., Vilnius, 01143 Vilniaus m. sav., Lituania
Orari: aperta da lunedì a sabato dalle 7:00 alle 18:00 e la domenica fino alle 19:00.
Biglietto: ingresso gratuito.
Quando si visita Vilnius è impossibile non rimanere incantati dai dettagli che arricchiscono la città, celati tra monumenti, sculture e particolari piastrelle incastonate nel lastricato cittadino. Il primo incontro avviene nella piazza della Cattedrale, dove troviamo “Stebuklas”, la ‘piastrella del miracolo’. È qui che si dice sia possibile esprimere un desiderio: basta posizionarsi sulla piastra, concentrarsi intensamente sul proprio desiderio e compiere una rotazione completa su se stessi. Ma Stebuklas è molto più di una piastra di pavimento. Nel 1989 ci fu l’inizio della “via baltica”, un evento epocale dove due milioni di persone si unirono per formare una catena umana lunga 600 chilometri, attraversando Estonia, Lettonia e Lituania per rivendicare l’indipendenza dall’Unione Sovietica.
Nei pressi della piastrella del miracolo, si trova la “Baltic Way Footprint”, un’altra piastrella presente anche nelle capitali delle altre due repubbliche baltiche. Questa piccola impronta di granito commemora ancora una volta il 23 agosto 1989, quando le tre nazioni baltiche formarono la Via Baltica.
Se si ha tempo, si può raggiungere anche la piazzetta di S. Moniuškos per ammirare una terza piastrella, quella dell’amore: “Obuoliukai”. Creata nel 2007 dall’artista Gitenis Umbrasas, questa tessera speciale rappresenta un luogo d’incontro per gli innamorati. Due metà di una mela, che sembrano fondersi in un cuore, evocano la leggenda biblica di Adamo ed Eva, simboleggiando l’inizio dell’umanità e il potere dell’amore.
Ripercorrere la storia di Vilnius nel Palazzo dei Granduchi di Lituania
Non ci allontaniamo molto dalla Cattedrale per visitare un altro simbolo della città. Vilnius si sviluppa attorno alla collina del castello, sulla cui cima svetta l’antica Torre di Gediminas, l’unica superstite del cosiddetto “Castello Superiore”, che nel XIV secolo dominava sulla città. Alla base della collina, tra alberi secolari e viuzze acciottolate, si trova il “Castello Inferiore”, simbolo della storia granducale lituana. La sua trasformazione in residenza ufficiale avvenne grazie al granduca Alessandro Jagellone, che tra il 1492 e il 1506 fece erigere un palazzo in stile rinascimentale. Tuttavia, questo primo tentativo di creare una dimora degna dei sovrani lituani fu interrotto dal devastante incendio del 1530, che ridusse in cenere le mura del palazzo.
Il destino del Castello Inferiore cambiò ancora una volta con l’arrivo della granduchessa Bona Sforza – figlia del duca di Milano – che chiamò in Lituania due dei più importanti artisti italiani dell’epoca, Bartolomeo Berrecci da Pontassieve e Bernardino Zanobi de Gianotis. Il palazzo continuò a subire modifiche negli anni, arricchendosi di nuovi contributi, fino a divenire una sintesi perfetta tra il manierismo del Nord Europa e i tratti del barocco italiano, grazie all’architetto Costante Tencalla.
Tuttavia, la gloria del palazzo fu di breve durata. Nel 1655 l’esercito russo invase Vilnius e il castello fu trasformato in una caserma. L’edificio subì gravi danni e nei secoli successivi fu in parte abbandonato e in parte divenne un rifugio per la popolazione. Il Palazzo dei Granduchi – che per quattro secoli aveva rappresentato il centro politico, amministrativo e culturale della Confederazione polacco-lituana – cadde così in rovina.
L’annessione della Lituania all’Impero russo nel 1795 segnò l’inizio di una politica volta a cancellare ogni traccia del passato indipendente del paese. Tra il 1799 e il 1801, l’amministrazione russa demolì i resti del palazzo e nel 1831 tentò addirittura di distruggerne le fondamenta.
Fu nel 2001 che il Parlamento lituano e il governo nazionale decisero di ricostruire il Palazzo dei Granduchi di Lituania. Una decisione che suscitò non pochi dibattiti tra gli storici, alcuni dei quali sostenevano che la ricostruzione avrebbe distrutto il paesaggio urbano formatosi nei due secoli precedenti. Nonostante le controversie, nel 2009 è stato fondato il “Museo Nazionale” all’interno del nuovo palazzo, destinato a custodire i reperti legati alla storia del Granducato di Lituania.
Oggi il palazzo offre un viaggio attraverso i secoli, lungo un percorso che conduce dalle antiche rovine ancora esistenti, alle collezioni di arti decorative e reperti archeologici. Sono ancora in corso ulteriori lavori per creare nuovi percorsi museali che mostreranno la vita quotidiana e musicale del palazzo accogliendo concerti, spettacoli teatrali e mostre.
Indirizzo: Katedros a. 4, 01143 Vilnius
Orari: aperto lunedì, martedí, mercoledì e domenica dalle ore 10:00 alle 18:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 10:00 alle 20:00.
Biglietto: 11€ / per verificare le condizioni di riduzione e gratuità, consulta il sito ufficiale: www.valdovurumai.lt/lt/lankytojams
Addentrandoci di poco lungo Pilies gatvė, incontriamo il ristorante “Bernelių Užeiga” (Pilies g. 10). Fermarsi qui è d’obbligo per chi vuole vivere un’autentica esperienza lituana nel cuore del centro storico. Questo ristorante, con la sua ambientazione medievale, offre un menù ricco e variegato, con porzioni generose a prezzi più che onesti. Tra i piatti da non perdere i “pancake di patate” serviti con panna acida; un vero comfort food che riscalda il cuore.
Tra storia e panorama: la Torre di Gediminas a Vilnius
Dopo pranzo, torniamo indietro per visitare il “Castello di Gediminas” o “Castello Superiore”, ma sarebbe più corretto dire “quello che resta dell’antica fortezza”. La torre di Gediminas si erge fiera sulla collina, sovrastando gli splendidi tetti rossi e i campanili delle chiese della città.
Costruito – prima in legno e poi in pietra – tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo dal fondatore di Vilnius, il granduca Gediminas, il castello ha subito le vicissitudini del tempo, mutando forma e funzione più volte nei secoli: da castello superiore e residenza dei granduchi, alla sua trasformazione in telegrafo nel 1838.
Questa torre – dove nel 1919 fu issata per la prima volta la bandiera lituana, simbolo di rinascita nazionale dopo secoli di dominazioni straniere – è ora uno dei punti panoramici più emozionanti di Vilnius. Da qui, si può ammirare la città che mescola sapientemente passato e presente: le strette vie della Città Vecchia che si intrecciano tra architetture medievali e rinascimentali.
Oggi la torre ospita il “Museo del Castello di Vilnius” che racconta la storia della fortezza con ricostruzioni, armamenti storici e materiale iconografico. Al secondo piano una mostra interattiva – “Visual timeline: a look through the windows of Gediminas Tower” – invita i visitatori a rivivere gli episodi salienti della storia lituana.
Si tramanda una leggenda che vede come protagonista il Granduca Gediminas. Il fondatore di Vilnius sognò un lupo di ferro che ululava in cima a questa collina e lo interpretò come una profezia della grande città che un giorno sarebbe sorta in questo posto. Proprio su quella collina fece erigere un castello di legno.
La torre si raggiunge con una funicolare (circa 1€ a tratta) oppure attraverso una scalinata che serpeggia seguendo la forma sinuosa della collina.
Indirizzo: Arsenalo g. 5, Vilnius
Orari: la torre è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:30 (nei mesi estivi anche fino alle 20:30)
Biglietto: alla collina si accede gratuitamente, mentre si paga l’ingresso alla torre. Il costo del biglietto è di: 8€ (da aprile a settembre) / 6€ (da ottobre a marzo)
Come raggiungere la torre: si può salire o utilizzando una funicolare (circa 1€ a tratta) da prendere oltrepassando l’ingresso del museo su Arsenalo gatvė o attraverso una scalinata che serpeggia seguendo la forma sinuosa della collina.
Dopo aver visitato la torre e il suo museo, ci spostiamo sulla sommità di un’altra collina vicina. Qui possiamo ammirare uno dei monumenti più significativi di Vilnius: le Tre Croci. Queste tre imponenti croci bianche – erette durante la Seconda Guerra Mondiale – sono oggi un potente simbolo della resistenza contro l’occupazione sovietica.
Le leggende che circondano questo luogo sono affascinanti e misteriose. Alcuni raccontano che le croci furono erette in memoria di martiri francescani caduti nel XIV secolo, mentre altri sostengono che siano sorte per celebrare il conferimento dei diritti di Magdeburgo alla città di Vilnius.
Il monumento – situato nel Kalnų parkas – si può raggiungere in auto, oppure a piedi con una piacevole passeggiata di 25 minuti dal centro, passando proprio per la Torre Gediminas. Inoltre, una volta in cima la vista panoramica della città è mozzafiato.
Per una cena indimenticabile, raggiungiamo Didžioji gatvė 19, dove si trova uno dei locali imperdibili di Vilnius: “Amatininkų Užeiga”. Questo ristorante offre una varietà di piatti tipici locali, che rappresentano al meglio la tradizione culinaria lituana. Tra le proposte del menù, non si possono non provare i “zemaiciu blynai” – frittelle di patate ripiene di carne – e i “bulviniai vedarai”, le salsicce di patate. Entrambi i piatti sono un’esplosione di sapori, legati indissolubilmente alla terra e alla tradizione contadina lituana.
SECONDO GIORNO
Parco Bernardino: uno dei polmoni verdi di Vilnius
Prima tappa della giornata è Parco dei Bernardini, un angolo di tranquillità e bellezza naturale che si estende lungo la sponda destra del fiume Vilnelė. Questo vasto spazio verde – che abbraccia oltre 9 ettari – è un rifugio perfetto dalla vivacità urbana, offrendo un’esperienza sensoriale unica.
Il Parco ha una lunga storia che risale al 1870, quando fu creato dai monaci bernardini invitati a Vilnius dal Granduca lituano Casimiro nel 1469. Questo parco ha sempre avuto le porte aperte al pubblico, insieme al Giardino Botanico e al Giardino della Cattedrale, rappresentando un luogo di incontro e di pace per gli abitanti della città. Nel corso degli anni, l’aspetto del parco è cambiato, in particolare durante il periodo sovietico, in cui era conosciuto come “Sereikiškių parkas”.
Qui, tra i sentieri ombreggiati, si possono scoprire erbe medicinali, commestibili e tè. Al centro di questo giardino, una piccola fontanella gorgoglia dolcemente, circondata da un pergolato coperto di piante rampicanti che offre un luogo ideale per sedersi e rilassarsi, immersi nel profumo delle erbe. Passeggiando lungo i viali del parco ci si imbatte in una varietà sorprendente di fiori, arbusti e alberi, ciascuno identificato da una targhetta descrittiva. Tra questi, spicca una quercia secolare considerata la più antica di Vilnius, con un tronco di ben 1,5 metri di diametro.
Al centro del parco, una fontana sonora regala spettacoli di luci, musica e movimento. Inoltre, un altro angolo del parco accoglie gli amanti dei libri con una biblioteca all’aperto, una piccola serra dalla forma di un igloo, simile a quelle che si trovano in altri parchi di Vilnius. Qui, i visitatori possono scegliere un libro, sedersi su una panchina e godere della lettura immersi nel verde.
Indirizzo: Barboros Radvilaitės g. 8A, Vilnius, 01143 Vilniaus m. sav.
Orari: sempre accessibile
La Chiesa rossa di Vilnius
Non molto distante dal Parco e immersa nel cuore dell’Old Town di Vilnius, si trova la Chiesa di Sant’Anna che si erge nella sua magnifica struttura in mattoni rossi in cotto di 33 forme diverse in un perfetto stile gotico, unendo forme dinamiche ad un incredibile slancio verticale.
La chiesa – che insieme a quella adiacente di San Francesco d’Assisi dei Bernardini rappresenta appieno il gotico in Lituania – fu eretta nel XV secolo per sostituire un precedente edificio in legno, dopo che un devastante incendio ne aveva cancellato la forma originaria nel 1419. Il suo aspetto attuale, rimasto pressoché immutato dal 1500, testimonia la maestria degli architetti che la plasmarono secoli fa.
Due degli elementi più affascinanti della Chiesa di Sant’Anna sono il suo campanile – alto 17 metri e da cui si gode di una vista mozzafiato sulla città vecchia di Vilnius, sulla Torre di Gediminas e sul monumento delle Tre Croci – e l’imponente organo del XIX secolo. Tra le sue mura custodisce anche il crocifisso ligneo più antico della Lituania, risalente al XIV secolo.
Nel corso della sua lunga storia, la chiesa ha visto molti usi diversi: da magazzino per i soldati di Napoleone a luogo di culto e punto di riferimento spirituale per la comunità francescana locale. Le sue pareti, parte integrante delle antiche mura difensive di Vilnius, portano ancora i segni del suo passato tumultuoso.
Secondo la tradizione locale, l’identità dell’architetto di questa magnifica chiesa è avvolta nel mistero. Vi sono due mattoni incisi con simboli enigmatici, forse le iniziali dei maestri di questa opera maestosa. La leggenda narra di due uomini: l’anziano Vaitiekus e il giovane apprendista Jonas. Vaitiekus, esperto e rispettato maestro, avrebbe avviato il progetto della chiesa con la sua saggezza. Tuttavia, si dice che Jonas abbia inciso nelle crepe delle fondamenta le sue idee audaci e critiche nei confronti dell’opera del maestro anziano. La tensione crebbe tra i due uomini, finché Vaitiekus – consumato dall’invidia per il talento emergente di Jonas – decise di cedere le redini del progetto al giovane. Jonas aggiunse guglie slanciate e torrette decorative. La storia però ebbe un finale tragico, perché si dice che Vaitiekus – non sopportando di essere eclissato dal suo allievo – spinse Jonas giù dall’alto delle guglie che aveva tanto ammirato.
Un’altra delle leggende più celebri riguardanti la chiesa racconta di Napoleone Bonaparte, che durante una breve sosta a Vilnius nel corso della sua campagna militare, rimase incantato dalla Chiesa di Sant’Anna al punto da esclamare: “Me la porterei a Parigi nel palmo di una mano!”
Indirizzo: Maironio g. 8, Vilnius, 01124 Vilniaus m. sav.
Orari: aperta lunedì dalle 9:00 alle 18:00, martedì dalle 7:30 alle 18:00, mercoledì e giovedì dalle 9:00 alle 19:00, venerdì dalle 7:30 alle 19:00, sabato dalle 8:30 alle 19:00 e domenica dalle 8:30 alle 18:00.
Biglietto: ingresso gratuito.
La Porta dell’Aurora: simbolo di fede e storia a Vilnius
Raggiungiamo ora Rotušės aikštė, la ‘Piazza del Municipio’, per proseguire poi lungo il centro storico di Vilnius e ammirare l’elegante Porta dell’Aurora, uno degli ingressi storici e più antichi della città. Collocata sulla linea di cinta meridionale, questa porta non è solo un importante reperto architettonico, ma anche un luogo di devozione.
Originariamente costruita tra il 1503 e il 1522 come parte di un sistema difensivo più ampio, la Porta dell’Aurora – unica superstite – era una delle 5 porte che permettevano l’accesso alla città. Al piano superiore ospita una cappella – decorata con centinaia di tavolette votive che ritraggono santi e immagini sacre – dov’è collocata una rara icona della Madonna senza il Bambino, venerata da secoli. Questa icona risale al XVII secolo e da allora è considerata miracolosa, attirando pellegrini di diverse fedi religiose. Inoltre, le funzioni religiose qui sono celebrate sia in lituano che in polacco, riflettendo la ricca eredità multiculturale della città.
Oggi la cappella è accessibile a tutti, ma un tempo l’ingresso era permesso solo dal giardino del vicino monastero e i laici – soprattutto le donne – non erano ammessi. Con il tempo la cappella è stata anche modificata affinché fosse visibile anche dalla strada, permettendo a chiunque di rivolgere una preghiera alla Vergine.
Il culto dell’icona mariana sembra avere radici profonde, forse collegate ai culti pagani dell’alba e del sorgere del sole. Non sorprende infatti che nel 1799, quando l’Impero Russo distrusse gran parte delle fortificazioni cittadine, la Porta dell’Aurora venne risparmiata – secondo le fonti – per timore dell’icona sacra.
Molte sono le leggende legate alla Porta dell’Aurora. Si narra che, dopo un mancato tentativo di demolizione della cappella da parte dell’esercito russo, un bambino caduto dal secondo piano si rialzò incolume, per grazia della Madonna.
Un’altra storia racconta di un soldato russo che dopo aver deriso l’icona e aver tentato di rubare gli ex voto, fu scaraventato via da una forza invisibile, lasciando solo una macchia sul pavimento.
Profumi e prodotti autentici: alla scoperta del mercato di Halės
A pochi passi dall’incrocio tra Pylimo gatvė e Bazilijonu gatvė si trova il mercato coperto “Halės turgus”. Questo mercato non è solo il più antico e grande della città, ma è anche un testimone delle tradizioni e della gastronomia di Vilnius.
L’origine del mercato di Halės risale al XV secolo, quando l’area ospitava il mercato dei cavalli. Nel XVI secolo – con la costruzione delle mura cittadine – il mercato si trasformò nel mercato del grano, trovandosi confinato nel sobborgo esterno alla città, quando si teneva la prima fiera di Kaziukas. Fu solo nel 1906 che il mercato prese la forma che conosciamo oggi, grazie al progetto dell’architetto e ingegnere di Vilnius, Vaclovas Michnevičius. Anche se Michnevičius è noto principalmente come l’architetto di chiese, il mercato di Halės rappresenta uno dei suoi edifici più interessanti, realizzato con l’aiuto dell’imprenditore Petras Vileišis.
L’edificio del mercato è di tipo basilicale, caratterizzato da una parte centrale più alta e da parti laterali più basse. Pilastri imponenti dividono lo spazio interno in dodici parti di uguali dimensioni, mentre una solida finestra orizzontale e due lucernari illuminano naturalmente l’area centrale. Il mercato fu coperto nel 1906, acquisendo il suo aspetto moderno in linea con le costruzioni in metallo che in quell’epoca iniziavano a sorgere in tutta Europa come ponti, torri e stazioni ferroviarie.
La fiera di Kaziukas è una tradizione che continua a vivere ancora oggi. Ogni anno, il primo fine settimana di marzo, centinaia di artigiani, mercanti e turisti si radunano per partecipare a questa fiera all’aperto, trasformando la città in un caleidoscopio di colori e sapori.
All’interno del mercato di Halės, i visitatori possono trovare una varietà incredibile di prodotti: dai panifici alle macellerie, dai negozi di formaggi ai vini, passando per i bagel. Ma è il lardo affumicato a catturare l’attenzione di chiunque entri: con la sua superficie bruna e croccante, il suo aroma inebriante di affumicato, è il prodotto che rappresenta al meglio la tradizione culinaria lituana.
Indirizzo: Pylimo g., Vilnius, 01136 Vilniaus m. sav.
Orari: aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:30.
Non molto distante dal mercato – all’incrocio tra le vie Šv. Stepono, Pylimo e Raugyklos – si erge una scultura che non passa inosservata: “Margutis”. Si tratta di un imponente uovo di gesso del peso di 300 kg, posizionato su una colonna di granito. Quest’opera – che doveva essere esposta solo temporaneamente – è stata realizzata nel 2003 dallo scultore Romos Vilčiauskas, per poi essere dipinta 4 anni più tardi dall’artista Lijana Turskytė.
Margutis rappresentava la fase iniziale di un progetto più ampio, destinato a culminare nella statua dell’Angelo di Užupis, simbolo della rinascita del quartiere bohémien di Vilnius. Ma questo uovo, con i suoi colori vivaci che richiamano la primavera e il risveglio della città, divenne presto un’icona amata dai cittadini, al punto da restare al suo posto, come emblema della trasformazione e rigenerazione che ha attraversato il centro storico.
Una bellissima chiesa ortodossa nel distretto di Žvėrynas
Prendendo il bus numero 11 nei pressi del mercato, in poco meno di 20 minuti, si raggiunge il distretto di Žvėrynas – ‘serraglio’. Situato lungo le rive del fiume Neris, Žvėrynas è uno dei distretti più antichi e più piccoli della capitale lituana. Originariamente utilizzato come riserva di caccia privata fino alla fine del XIX secolo, è stato successivamente trasformato in un resort. Questo passato ha lasciato una traccia indelebile nella sua architettura.
Žvėrynas è celebre per la sua architettura in legno perfettamente conservata. Passeggiando per le sue strade, si possono ammirare oltre un centinaio di cottage estivi in legno e ville cittadine, costruiti principalmente tra il 1890 e il 1910. Queste strutture furono progettate per accogliere i principali musicisti lituani. Accanto a queste costruzioni storiche, si ergono ville in mattoni risalenti al periodo tra le due guerre e moderne opere architettoniche che riflettono l’evoluzione urbanistica di Vilnius.
Un punto di riferimento imperdibile nel distretto è la Chiesa Ortodossa di “Dievo Motinos Ikonos” – ‘Nostra Signora del Segno’ – costruita nel 1903. Questo edificio, con le sue eleganti cupole antracite di ispirazione bizantina, rappresenta un esempio perfetto dello stile neo-bizantino. La chiesa appartiene alla diocesi ortodossa russa di Lituania.
Da fuori, la sua imponenza è indiscutibile, ma è l’interno che lascia i visitatori senza fiato. Un tripudio di colori pastello – dal verde acqua all’arancio e al giallo – adorna le colonne e le rifiniture, creando un ambiente visivamente spettacolare e spiritualmente evocativo. La chiesa ha vissuto momenti difficili, essendo stata derubata diverse volte prima del 1956, perdendo parte delle icone dell’iconostasi originale. Tuttavia, dopo un accurato restauro completato nel 2009, ha riacquistato il suo splendore sia all’interno che all’esterno.
Indirizzo: Vytauto g. 21, Vilnius, 08119 Vilniaus m. sav., Lituania
Orari: aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 15:30.
Viaggio a Užupis: un’eclettica contrapposizione tra architettura sovietica ed estro artistico
Dopo una rapida esplorazione al distretto di Žvėrynas, riprendiamo il bus numero 11 per raggiungere l’ultima tappa imperdibile della giornata: Užupis – ‘al di là del fiume’.
Užupis è un quartiere di Vilnius e un enclave artistica nella Capitale lituana, collegato alla Città Vecchia da sette ponti. Qui l’arte danza tra le crepe dell’architettura sovietica e la creatività scorre nelle vene di chi lo popola.
Si tratta di una Repubblica indipendente, un’utopia bohémien incastonata nel cuore della capitale lituana con un suo francobollo, un passaporto, un inno, una moneta, un esercito (circa 11 uomini), un presidente ed un parlamento con sede presso Užupio Kavinė, un bar. Užupis ha anche i suoi cittadini onorari, tra cui spicca la figura del Dalai Lama.
La storia di Užupis è stata molto travagliata. Abitato in prevalenza da ebrei fin dal XVI secolo, dopo la Seconda Guerra Mondiale rimase quasi disabitato. Le case vuote vennero presto occupate da quelli che secondo il regime socialista erano gli “scarti della società”: senzatetto, prostitute, criminali ma anche poveri artigiani. Divenne poco a poco una zona pericolosa e problematica della città, tanto che una delle arterie principali del quartiere – Užupis gatvė – era un tempo soprannominata “la via della morte”, per l’alto tasso di criminalità.
Nel 1997 un gruppo di artisti e intellettuali stanchi delle restrizioni del passato socialista decise di dichiarare Užupis indipendente. Con una Costituzione in mano e una visione in mente, questi pionieri fondarono una nazione sulla base di ideali di libertà e creatività. Oggi quella stessa Costituzione – con i suoi 41 articoli affissi lungo Paupio gatvė – è un manifesto di pensiero libero tradotto in numerose lingue (incluso l’italiano), come tributo alla diversità culturale che caratterizza il quartiere.
Le 41 clausole della Costituzione racchiudono l’essenza degli ideali di libertà di pensiero di Užupis, con articoli come: “Tutti hanno il diritto di morire, ma questo non è un obbligo” o “Ogni persona è responsabile della propria libertà”. Perfino gli animali domestici della Repubblica hanno i loro articoli.
Per chi fosse interessato a leggerli, li riporto qui:
1. Tutti hanno diritto di vivere vicino al fiume Vilnia e il fiume ha diritto di scorrere
2. Tutti hanno il diritto all’acqua calda, al riscaldamento d’inverno e a un tetto
3. Tutti hanno il diritto di morire ma non è un obbligo
4. Tutti hanno il diritto di fare errori
5. Tutti hanno il diritto di essere unici
6. Tutti hanno il diritto di amare
7. Tutti hanno il diritto di non essere amati
8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti
9. Tutti hanno il diritto di oziare
10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui
11. Tutti hanno il diritto di badare al cane fino a quando uno dei due muore
12. Il cane ha diritto di essere un cane
13. Il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessità
14. A volte si ha il diritto di essere inconsapevoli dei propri doveri
15. Tutti hanno il diritto di avere dei dubbi, ma non è obbligatorio
16. Tutti hanno il diritto di essere felici
17. Tutti hanno il diritto di essere infelici
18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio
19. Tutti hanno il diritto di avere fede
20. Nessuno ha il diritto di usare violenza
21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza
22. Nessuno ha il diritto di avere un progetto per l’eternità
23. Tutti hanno il diritto di comprendere
24. Tutti hanno il diritto di non capire
25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalità
26. Tutti hanno il diritto di celebrare o non celebrare il proprio compleanno
27. Tutti devono ricordare il proprio nome
28. Tutti hanno il diritto di dividere ciò che posseggono
29. Nessuno può dividere ciò che non possiede
30. Tutti hanno il diritto di avere fratelli, sorelle e parenti
31. Tutti possono essere indipendenti
32. Tutti sono responsabili della propria libertà
33. Tutti devono poter piangere
34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi
35. Nessuno ha il diritto di dichiarare colpevole il prossimo
36. Tutti hanno il diritto all’individualità
37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti
38. Tutti hanno il diritto di non avere paura
39. Non deludere
40. Non combattere
41. Non cedere
Le strade di Užupis sono animate da murales vibranti che decorano le facciate grigie dei vecchi edifici. Ogni angolo racconta una storia: dalle figure mitologiche dipinte con vivide pennellate, alla scultura in bronzo di un buffo gatto, fino alla sirenetta di bronzo di Romas Vilčiauskas, custodita in una nicchia lungo la riva del fiume. Una leggenda dice che dopo averla guardata negli occhi non si vorrà più andare via da Užupis.
Il cuore pulsante di questa repubblica è la sua piazza principale, dominata dall’Arcangelo Gabriele di bronzo – altra opera di Vilčiauskas – che simboleggia l’indipendenza conquistata nel 1997.
Festival, mostre d’arte, concerti e performance si susseguono senza sosta tra le strade di Užupis offrendo agli abitanti e ai visitatori un’esperienza immersiva nella creatività dell’area. Non è difficile capire perché Užupis abbia attirato gli spiriti liberi fin dai primi giorni della sua rinascita post-sovietica.
Per la cena raggiungiamo il quartiere ebraico di Vilnius, dove nonostante il regime nazista abbia sterminato circa il 95% degli ebrei residenti in Lituania, oggi si possono ancora visitare la sinagoga, il cimitero ebraico, i resti del ghetto e la casa del rabbino Elijahu Ben Shlomo Zalman.
Tra le strette strade del quartiere sono stati realizzati numerosi locali e ristoranti, “Lokys” (Stiklių gatvė 8) è uno di questi. Questo storico locale è in grado di trasportarci indietro nel tempo fino al Quattrocento, con le sue sale caratterizzate da archi gotici e illuminazione soffusa a lume di candela.
L’atmosfera medievale è il contorno perfetto per un menù ricco di piatti tipici, le cui origini sono raccontate con passione in diverse lingue, italiano compreso. Qui il servizio è impeccabile: il personale è gentile e professionale. Un’attenzione particolare viene riservata anche a chi ha esigenze alimentari particolari, con numerose opzioni vegane, vegetariane e anche senza glutine, tutte ben indicate nel menù. Il costo è leggermente superiore alla media dei ristoranti di Vilnius – circa €25 a testa per un antipasto e un secondo – ma l’esperienza vale ogni centesimo.
Tra i piatti da non perdere ci sono le deliziosi zuppe che cambiano in base ai prodotti di stagione e il filetto di cervo con funghi porcini e mele grigliate, servito con patate novelle e salsa chimichurri alla menta.
Con il cielo blu oltremare che avvolge i tetti rossi delle case e la leggera brezza proveniente dal Mar Baltico che si propaga per le strade acciottolate, Vilnius si concede un ultimo sospiro di magia prima di cullarsi nella notte. È in questo incanto di sensi e sensazioni, che la capitale lituana si svela nella sua completezza: una sinfonia di storia, cultura e gusti che si fondono in un’esperienza indimenticabile.
Così, mentre salutiamo la città con un sorriso, sentiamo già il desiderio di tornare a Vilnius e assaporare ancora una volta la dolcezza di questo angolo baltico così ricco di emozioni.
Cos’altro vedere a Vilnius
Se si ha a disposizione più tempo per visitare la città, da non perdere è l’Università di Vilnius – fondata nel XVI secolo – con i suoi 13 cortili e numerosi porticati. Attraversando il Cortile Grande si giunge alla Chiesa di San Giovanni e alla biblioteca più antica della Lituania. Diretta dai gesuiti per due secoli, la biblioteca divenne il centro scientifico e culturale più importante del Granducato di Lituania. Dopo essere stata chiusa dai russi nel 1832, venne riaperta solo nel 1919; ad oggi custodisce oltre 5 milioni di opere, tra stampe e manoscritti. Salendo sul campanile della Chiesa di San Giovanni, invece, si gode di una vista mozzafiato sui tetti rossi di Vilnius.
Un altro luogo molto particolare è l’ex prigione Lukiškės, attiva come penitenziario fino al 2019 e ora centro culturale che dà spazio a 250 creatori e artisti. Qui si svolgono eventi culturali e sono state girate alcune scene della quarta stagione della serie Netflix “Stranger Things”.
Ovviamente, la bellezza di Vilnius non è solo nell’Old Town, ma anche nel “Centrs”, la ‘Città nuova’, con la sua elegante atmosfera ottocentesca, gli ampi quartieri e i verdi parchi. Tra i luoghi più belli da visitare ci sono il Palazzo del Parlamento con la sua grande piazza e il Parco del Vingis, molto amato dagli abitanti per passeggiate e giri in bicicletta. Qui ogni anno, a fine settembre, si tiene il festival di fuochi d’artificio “Fejerija”, un coinvolgente spettacolo di luci e musica.
Cosa mangiare a Vilnius: viaggio nei sapori della tradizione
La cucina locale lituana è radicata nelle tradizioni contadine e profondamente legata alla terra; rivela un’anima semplice e genuina, arricchita nel corso dei secoli da influenze polacche, tedesche e scandinave. I piatti celebrano ingredienti come patate, barbabietole, carne di maiale e una vasta gamma di zuppe.
Uno dei piatti più famosi sono i “Cepelinai” – giganteschi gnocchi di patate, ripieni di carne e conditi con panna acida – chiamati così per la loro somiglianza con il dirigibile “Zeppelin” e sono spesso accompagnati da pancetta croccante o funghi. Tra le prime portate da non perdere sono anche i “Vėdarai”, salsicce di patate avvolte da intestino di maiale, servite con verdure fresche o purè di patate, ma anche i “Koldūnai”, fagottini di pasta ripieni di carne, mirtilli, formaggio o verdure.
Molto famosa è poi la “Šaltibarščiai”, una zuppa fredda a base di barbabietole, uova e formaggio molto amata nei mesi estivi o nella sua versione invernale – “Burokėlių sriuba” – quando le temperature diventano più rigide.
Esplorando i chioschi nel mercato coperto di Halės, si può assaggiare anche lo “Skilandis”, un salume affumicato lituano di carne suina, condito con spezie e affumicato con legno di ontano o ginepro, magari accompagnandolo ad un boccale di “Alaus”, la birra locale, leggera e chiara, che completa perfettamente ogni piatto e ingrediente della tradizione lituana.
Tra i dolci c’è la “Šakotis”, una torta a strati cotta allo spiedo che evoca la forma di un albero con molti rami. La sua consistenza croccante e il suo sapore leggermente caramelizzato risale al XV secolo. Ma vi segnalo anche “l’Eklerai”, la versione lituana delle éclair francesi con la loro varietà di ripieni, dall’irresistibile cioccolato al delicato pistacchio e gli “Spurgos”, frittelle servite con marmellata o varške (un formaggio simile alla nostra ricotta) che rappresentano il comfort food perfetto per una pausa tra una visita e l’altra.
Conoscevate già la città di Vilnius? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!