
Benvenuti a Gerberoy: il villaggio francese delle rose
Breve guida di poche ore per scoprire Gerberoy, uno dei borghi più piccoli e belli di Francia.
Gerberoy è un piccolo borgo nel dipartimento francese dell’Oise – a soli 95 km da Parigi, a 25 km da Beauvais, al confine con la Normandia – soprannominato “il villaggio delle rose” e inserito tra i “Plus Beaux Villages de France” dal 1982. Ogni anno, in primavera e in estate, il villaggio esplode in una festa di colori, tra rose rampicanti, glicini e ortensie che rivestono ogni angolo e facciata, inebriando tutti i visitatori.
Stradine lastricate, case a graticcio del XVII e XVIII secolo – dai tetti di tegole rosse e dalle facciate in legno, argilla o mattoni – antiche mura e giardini rigogliosi: Gerberoy, con i suoi 130 abitanti, sembra dipinta dal pannello di un artista. Un piccolo angolo di mondo che si può visitare in un’ora o poco più, ma che vi lascerà con il cuore pieno di meraviglia.
Indice
Cenni storici su Gerberoy
Il nome deriva in origine da Garbarium, che richiama i covoni di grano simbolo del villaggio, per poi modificarsi in Gerberroi, Gerberay e infine Gerberoy. Arroccato su una collina a 188 metri d’altezza tra le regioni della Piccardia e della Normandia, il villaggio di Gerberoy ha un passato turbolento. Nel 911 il trattato di Saint-Clair-sur-Epte stabilì il confine tra la Normandia e il regno di Francia, e già nel 923 fu eretto il primo castello fortificato, che fece del villaggio una roccaforte molto contesa. Guglielmo il Conquistatore fu il primo a desiderla, ma fu durante la Guerra dei Cent’anni che divenne simbolo di resistenza. Nel 1435 cavalieri fedeli a Carlo VII – tra cui i compagni di Giovanna d’Arco – ricostruirono le fortificazioni: l’8 maggio, con un abile stratagemma, sconfissero gli inglesi nella Valle d’Arondel, che da allora porta il nome del conte inglese caduto in battaglia.
Bruciata e saccheggiata più volte, la cittadina trovò pace solo nel 1592, quando Enrico IV ordinò lo smantellamento del castello per porre fine alle continue incursioni. Eppure, Gerberoy non si arrese mai: alla fine dell’Ottocento, il pittore post-impressionista Henri Le Sidaner si innamorò di questo angolo nascosto e ne fece il proprio rifugio. Sedotto dalla quiete e dalla luce che accarezzava le pietre antiche, invitò gli abitanti a piantare cespugli di rose davanti alle case. Il borgo divenne così un grande giardino, guadagnandosi il soprannome di “Città delle rose”.



Cosa vedere a Gerberoy
Il profumo delle rose rampicanti, delle ortensie, dei glicini e delle margherite si mescola in un’armonia di colori e fragranze che trasportano chi visita il borgo in un altro mondo. Appena varcata la porta ad arco, antico residuo delle fortificazioni del castello, si è subito immersi nel cuore del villaggio, dominato dallo storico mercato coperto, ricostruito alla fine del XVII secolo, che oggi ospita il museo civico dedicato alla storia locale.
Indirizzo: Place de La Hire et Xaintrailles, 60380 Gerberoy, Francia
Orari: è aperto da giovedì a domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00. Chiuso da lunedì a mercoledì.
Biglietto: 2€.
Da qui si diramano una serie di piccoli vicoli lastricati e case con facciate in mattoni e selce – tipiche della Piccardia – che si alternano a quelle a graticcio di tradizione normanna del XVII e XVIII secolo.
Proseguendo si può ammirare il Municipio del XVIII secolo e il pozzo cittadino profondo 70 metri. All’interno del Municipio un tempo era allestito un museo – oggi chiuso al pubblico – che custodiva archivi secolari, ceramiche di Beauvais, oggetti d’epoca e opere che celebrano l’eredità artistica di Le Sidaner.
L’antica Collégiale Saint-Pierre
Le strade acciottolate di Gerberoy conducono con calma alla Collégiale Saint-Pierre. Questa chiesa, con la sua maestosa struttura risalente all’XI secolo – ma ricostruita nel XV secolo dopo un incendio durante le guerre con gli inglesi – custodisce una cappella del XVIII secolo e una serie di bassorilievi decorati con misericordie scolpite, accanto a splendidi arazzi di Aubusson della fine del XVII secolo.
Nel transetto si aprono due cappelle: quella a nord è dedicata a Saint Nicolas, mentre quella a sud a San Giovanni Battista. Un tempo, queste cappelle erano consacrate rispettivamente a San Giacomo e al Rosario. Nell’abside si trova la cappella della Vergine, raggiungibile attraverso due stretti corridoi. L’altare maggiore – capolavoro del periodo Luigi XV – è in marmo e decorato da colonne dorate risalenti alla fine del XV secolo, provenienti dalla lontana Cattedrale di Amiens.



L’orologio, originariamente custodito nel campanile, è opera di Monsieur Vérité, artigiano della Maison du Roi di Beauvais. Dopo il restauro a opera dell’ex sindaco Louis Vallois, il suo meccanismo è stato ripulito e collocato nel fondo della navata sinistra.
Al di sotto della Collégiale si trovava una necropoli antica, dove i canonici e i nobili trovavano riposo eterno. Oggi, sono sopravvissute solo due lapidi, ricordando Pierre M.A. e Nicolas Pouplin, cappellani del capitolo nei secoli XVII e XVIII.
Indirizzo: Rue du Château, 60380 Gerberoy, Francia
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.
Les Jardins Henri Le Sidaner: l’artista che ha reso immortale Gerberoy
Henri-Eugène Le Sidaner, pittore post-impressionista francese, è l’artista che ha ridato vita a Gerberoy, il piccolo borgo che oggi profuma di arte e storia. La sua passione per questo luogo è nata dal desiderio di trovare una casa in campagna, un rifugio dove potersi dedicare alla sua arte e alla sua famiglia. Fu così che, all’inizio del XX secolo, acquistò qui una dimora, un angolo di paradiso che presto sarebbe diventato il suo giardino, il suo studio a cielo aperto.
Con il suo amore per la natura, Le Sidaner ha trasformato il paesaggio del borgo francese in un’opera vivente. Ancora oggi – il borgo più piccolo di Francia, con i suoi appena 130 abitanti – porta con sé l’eredità del pittore e la magia del suo “giardino sospeso nel tempo”. L’artista, che condivideva con il celebre Claude Monet una passione per i giardini, ricevette consigli dal suo amico scultore Auguste Rodin per creare quello che sarebbe diventato il suo giardino ideale. Fu la sua passione per i fiori a segnare la vera rivoluzione: glicini, ortensie, clematidi, margherite e – naturalmente – rose, che circondano ogni angolo del borgo come un delicato abbraccio di colori e profumi.
Su un terreno di 4.000 m², Le Sidaner immaginò un giardino – disposto su tre livelli – che si intrecciasse con la casa, una dimora che si ergeva maestosamente sotto la Collégiale, con una vista mozzafiato sulla valle circostante. Il giardino divenne il suo palcoscenico, dove si mescolano roseti, sentieri di ronda, pergolati e statue. Il pittore trasformò le rovine di un castello ottocentesco in giardini all’italiana che ancora oggi si ammirano dai bastioni. Da qui, il cammino di ronda – monumento storico dal 1913 – offre una vista panoramica sul villaggio, passando anche davanti agli alloggi che accolsero il re Enrico IV nel 1592, dopo la sua ferita durante la battaglia di Aumale.
Questo è il luogo dove Le Sidaner realizzò alcune delle sue opere più celebri, come “Pacific Dream” e “Snow Fairy”, circondato dal profumo delle ortensie e dai colori vivi dei suoi fiori.
Oggi, il giardino di Le Sidaner è riconosciuto come “Jardin Remarquable” – ‘giardino straordinario’ – con oltre 25 varietà di rose che fioriscono dalle tonalità di bianco, giallo e blu.
Indirizzo: 7 Rue Henri le Sidaner, 60380 Gerberoy, Francia
Orari: sono aperti dal 30 aprile al 30 settembre da lunedì alla domenica dalle 11:00 alle 18:00 e chiusi il mercoledì. Dall’1 ottobre al 29 aprile solo sabato e domenica dalle 11:00 alle 18:00 e dalle 14:00 alle 17:00. Chiusi da lunedì a mercoledì.
Biglietto: 6€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Le Jardin des Ifs: eleganza e storia a ogni passo
Le Jardin des Ifs– ‘giardino dei tassi’ – fonde eleganza classica e natura incontaminata. Ispirato da Olivier de Serres, pioniere dei giardini francesi, questo giardino accoglie tutti con i suoi sentieri simmetrici.
Parte della storica residenza del Vidame – antico governatore del borgo – questo giardino secolare è un capolavoro di arte topiaria. Bossi e tassi, scolpiti con cura meticolosa, si ergono in forme geometriche e figurative, raccontando la passione rinascimentale per la natura domata e plasmata dall’uomo.
Classificato anch’esso come “Jardin Remarquable”, questo giardino secolare ospita tassi giganti, alcuni dei quali hanno più di 400 anni. Il vero tesoro del giardino è l’igloo di tasso secolare, un monumento della natura che offre una panchina integrata per godersi la tranquillità del luogo.



Tra le fioriture che arricchiscono questo giardino, il viburno Tinus e le rose Château de Bertangles e Jules Verne offrono uno spettacolo visivo e olfattivo indimenticabile. Non mancate di esplorare gli orti coltivati con la permacultura, un vivaio che nutre tanto i fiori quanto la cucina del ristorante locale.
Infine, c’è il Clos Gerberoy, una giovane vigna giovane fondata nel 2004, emblema dell’amore per la tradizione della comunità locale.
Indirizzo: 3 Imp. du Vidame, 60380 Gerberoy, Francia
Orari: sono aperti dall’1 maggio al 31 agosto mercoledì alla domenica dalle 10:30 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 18:00. Chiusi lunedì e martedì.
Biglietto: 6€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.
Cosa mangiare a Gerberoy
Siamo nel cuore dell’Oise, dove la gastronomia si crea tra dolci leggende e gustose curiosità. Tra le pietanze che riscaldano il cuore, la ficelle picarde si distingue per la sua semplicità generosa: una crêpe ripiena di funghi, prosciutto e scalogno, gratinata fino a diventare irresistibilmente dorata. Accanto a lei, c’è il neufchâtel, formaggio DOP dalla romantica forma a cuore, che sprigiona tutto il carattere della terra che lo produce. Da non dimenticare la Tomme au foin, affinata sotto il fieno, che sprigiona sentori di erba e noci, regalando un assaggio autentico della campagna dell’Oise.
Siamo nella zona di Chantilly, proprio dove la leggenda vuole che nel 1671, durante un sontuoso banchetto per Luigi XIV, il maestro di cerimonie François Vatel, preso dalla disperazione per la mancanza di crema, la montò per darle più volume. Un gesto d’emergenza che avrebbe dato vita a una delle golosità più celebri di Francia.
Un altro prodotto d’eccellenza, con oltre 600 anni di storia, è la senape artigianale dell’Oise, che ancora oggi viene macinata a pietra e arricchita con sidro o birra. A Ribécourt, il mastro senapaio Philippe Guillony produce ben 55 varietà diverse: dall’aglio al cioccolato, dall’anice al cocco, ogni vasetto è un invito a lasciarsi sorprendere.
Prima che arrivassero le ferrovie, l’Oise già profumava di mele spremute. Ancora oggi, le fattorie seguono metodi tradizionali, raccogliendo con cura i frutti per ottenere un sidro autentico, vivo, che sa di autunno.
Come raggiungere Gerberoy
In aereo: l’aeroporto più vicino a Gerberoy con voli diretti dall’Italia è l’Aéroport Paris-Beauvais. Le compagnie che operano i voli diretti sono Ryanair e Wizz Air.
In auto: se si parte da Parigi, basta percorrere l’autostrada A16 in direzione di Amiense, uscire a Beauvais, per poi seguire le indicazioni che portano a Gerberoy, distante circa 22 km.
Se invece si parte da Rouen, occorre percorrere la N31 – E46, seguendo il percorso che conduce fino a Gournay-en-Bray. Da lì, prendere la D930 e seguire le indicazioni per Gerberoy.



Gerberoy è un villaggio pedonale – per preservarne l’autenticità e la quiete -ma poco lontano dal cuore del borgo si trova un grande parcheggio gratuito su prato. Per chi viaggia in camper, c’è a disposizione l’area sosta a Songeons, a soli 3 km dal centro del villaggio, che offre una comoda sosta per la notte.
In treno: per arrivare a Gerberoy da Parigi, basta prendere un treno per Beauvais, e proseguire con un autobus – il numero 43, che passa una volta al giorno – fino alla fermata di Brière, a meno di 5 minuti a piedi dal villaggio.
Piccolissimo ma ricco di fascino, il villaggio può essere esplorato in poche ore, tra scorci sorprendenti e fiori che sbocciano ovunque. Un’ora potrebbe bastare per una leggera passeggiata tra le stradine, ma se si desidera scoprire con maggiore attenzione ogni angolo, visitando il museo e i giardini, consiglio di dedicare almeno mezza giornata per assaporare appieno la magia del borgo.
Quando andare a Gerberoy
Il periodo ideale per scoprire il villaggio di Gerberoy è sicuramente la primavera, o da maggio a settembre, quando si trasforma in un vero e proprio giardino a cielo aperto, ricco di colori e profumi.
Frutto della visione del pittore Henri Le Sidaner, che all’inizio del Novecento invitò ogni abitante a piantare due cespugli di rose davanti alla propria casa, creando così una sinfonia di fiori di ogni colore: dal bianco al rosso, dal rosa al giallo, dal salmone al viola. Dal 1928 Gerberoy celebra questa tradizione con la sua Fête de la Rose, un evento imperdibile che raggiunge il suo apice durante il periodo di fioritura e che si svolge ogni anno la prima domenica di giugno.
Conoscevate già il piccolo villaggio di Gerberoy? L’avete già visitato o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!