Collonges-la-Rouge: il primo “Plus beaux village de France” della storia
Cosa vedere a Collonges-la-Rouge in un giorno. Un itinerario per ammirare gli scorci più belli del villaggio rosso in Nuova Aquitania.
Collonges-la-Rouge sorge nel cuore della Nuova Aquitania – nel Dipartimento del Correze e a circa 20 km a sud di Brive-la-Gaillarde – in una zona collinare tra castagni, vigneti ed alberi di noce. Nota per i suoi edifici costruiti interamente in arenaria rossa locale – per la presenza di ossido di ferro in quantità superiori al 2% – con meravigliosi dettagli architettonici, portoni intarsiati e finestre decorate. Collonges sembra un borgo uscito da una fiaba medievale, circondato una campagna verdissima.
È proprio questo contrasto tra il verde rigoglioso della vegetazione circostante e il rosso intenso delle pietre locali a creare un’immagine inusuale e affascinante, che le ha fatto ottenere il riconoscimento di “Plus beaux village de France” – ‘Il villaggio più bello di Francia’ – il primo villaggio francese della storia ad aver ottenuto questo titolo.
I Conti di Turenne edificarono il villaggio – creando anche un priorato alla fine dell’VIII secolo – con un senso estetico straordinario: torri e torrette si elevano tra palazzi nobiliari, un mercato coperto e manieri storici, formando un insieme unico e omogeneo.
Nei secoli anche Collonges-la-Rouge ha visto però il suo declino fino ad essere trasformata in cava di pietra nel XIX secolo, ma ha ritrovato il suo antico splendore nel XX secolo grazie al turismo.
Indice
La misteriosa Église de Saint-Pierre
Dopo aver parcheggiato all’esterno del borgo, iniziamo la giornata a Collonges-la-Rouge oltrepassando una delle due storiche porte d’accesso: Porta Plate e Porte Le Prieuré. Da subito veniamo avvolti dai colori vibranti delle case in arenaria rossa con tetti in ardesia che rendono Collonges unico al mondo.
Le sinuose stradine acciottolate, ci conducono alla Sala Henri IV, l’ex mercato del grano e del vino che ospita ancora un forno comune. Il suo passaggio coperto è stato classificato come “Monumento Storico”.
Accanto all’ex mercato, appare la Église de Saint-Pierre (37 Pl. de l’Église), una meraviglia architettonica – risalente alla fine dell’XI secolo, poi ampliata e fortificata alla fine del Medioevo – che si erge con fierezza da quasi un millennio. Classificata “Monumento Storico” dal 1905.
È difficile non rimanere affascinati da quest’edificio massiccio, con le sue due torri imponenti e il suo imponente campanile romanico a frontoni, considerato l’archetipo del campanile romanico del Limosino, di cui rimangono solo 4 esemplari nella regione.
La chiesa è stata anche una vera e propria fortezza e le sue due torri sembrano confermare questa vocazione militare. La “Torre di Guardia” – costruita nel XIV secolo da Barthelemy de Vasinhac per proteggere il borgo dagli invasori – ne è un esempio perfetto.
Ciò che colpisce fin da subito è il timpano scolpito del XII secolo, una pietra calcarea bianca di Turenne che contrasta con l’intensità del rosso circostante: una rappresentazione enigmatica. Per alcuni studiosi rappresenta una scena di Ascensione – per la presenza di undici apostoli e non dodici – per altri il “Ritorno di Cristo” per la presenza del Libro dei Sette Sigilli dell’Apocalisse nelle mani di Cristo che annuncia il Giudizio Universale e la presenza della Vergine.
Sembra quasi che l’artista – forse un mastro scalpellino di Tolosa appartenente alla scuola che si era formata nell’area che andava dai Pirenei fino ai confini del Limosino e dell’Alvernia – abbia voluto fondere sacro e profano, realizzando un’opera che da sempre suscita discussioni tra gli esperti.
Il timpano è avvolto anche da un altro mistero, una storia di rivalità religiosa che ci riporta al tempo delle guerre di religione. Durante quel periodo turbolento, i fedeli cattolici temendo che gli Ugonotti vandalizzassero la chiesa, smontarono e nascosero il timpano nella muratura della dimora di un signore protestante locale, Vassinhac. E così il timpano rimase nascosto per secoli, fino a quando nel 1924, tornò al suo posto per essere ammirato in tutta la sua bellezza.
Varcando l’ingresso ci si ritrova davanti affreschi sbiaditi che decorano le pareti, raccontando storie sacre e antichi simboli religiosi – una pianta a due navate e due statue lignee; una del Cristo giacente del XVI secolo classificata Monumento Storico e una della Vergine della Misericordia in legno dorato e dipinto del XVII secolo.
Camminando nei dintorni della chiesa, si nota come il suolo si trova più in alto – a circa 90 cm al di sopra delle basi scolpite dei pilastri – rispetto a quello originale, un indizio che suggerisce la possibile presenza di una cripta. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce strati di storia perduta e strutture abitabili sotto terra, probabilmente riconducibili all’insediamento primitivo di Collonges.
Le dimore storiche e gli eleganti Château di Collonges-la-Rouge
A pochi passi dalla chiesa di Saint-Pierre, si può ammirare lo Château de Vassinhac, una struttura fortificata del XV secolo affiancato da due torri d’avvistamento ed eleganti finestre bifore. Lo Château de Vassinhac non è l’unica dimora storica del borgo, Collonges è infatti soprannominata la “Città dalle venticinque torri” – datate tutte tra il XV e il XVI secolo – e non molto distante si trovano lo Château de Benge, con la sue graziose finestre in stile rinascimentale e la Maison Boutang du Peyrat, una dimora storica con una splendida architettura rinascimentale e un giardino rigoglioso.
Di grande fascino anche l’antica corte del XVI secolo, il vecchio municipio (dove si possono leggere iscrizioni del XVI, del XVII e del XVIII secolo) e numerosi manieri che testimoniano l’antica ricchezza del borgo.
Raggiungiamo Place du Lavoir, per visitare la piccola Chapelle des Pénitents Noirs – datata tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo – in origine di proprietà del priorato del villaggio.
Nei pressi della cappella ci fermiamo per il pranzo presso la pittoresca locanda “Le Cantou” (Rue de la Barrière), con tavoli in legno, rustiche tovaglie a quadri e un pergolato di viti. Qui vengono proposti piatti della tradizione esaltati dalla cornice calorosa e conviviale delle sale.
Subito dopo aver gustato l’ottimo pranzo, ci dirigiamo verso la Maison de la Sirène – ‘Casa della Sirena’ – realizzata nel XVI secolo e oggi sede di un museo di arti e tradizioni popolari. La dimora si distingue per i raffinati bassorilievi che ritraggono una sirena e un cavaliere a cavallo di un delfino.
Percorrendo Rue de la Barrière, la via principale di Collonges, si possono scoprire le piccole botteghe artigiane e acquistare prodotti tipici come marmellate, miele e souvenir.
Concludiamo la giornata con una bellissima passeggiata tra i vigneti che circondano il borgo. La luce del tardo pomeriggio accentua i colori dell’arenaria rossa e dei filari di viti, offrendo uno scenario perfetto per godere del paesaggio. Questo sarà il modo ideale per chiudere la giornata a Collonges-la-Rouge, assaporando ogni dettaglio di un borgo che sembra uscire da un dipinto.
Cosa mangiare a Collonges-la-Rouge
Nel cuore del Dipartimento della Corrèze, la cucina è un omaggio alla terra, rustica e generosa. A Collonges-la-Rouge il profumo delle castagne e delle nocciole tostate e il sapore del foie gras artigianale si mescola a quello dei funghi freschi, raccolti nei boschi vicini.
Qui si ha la possibilità di assaggiare i piatti tradizionali della regione, come il celebre “boeuf bourguignon”, le “pommes de terre sarladaises” – patate cotte lentamente con aglio e prezzemolo – i formaggi locali, intensi e cremosi e infine i vini rossi e corposi.
Fermatevi per uno dei dolci più buoni gustati nel corso del road trip in Nuova Aquitania, la “tarte à la noisette”, che potrete gustare nel piccolo bar “Pause Gourmande“ (Rue de la Barrière). Se amate i dolci con frutta secca e caramello, vi farà impazzire!
Come raggiungere Collonges-la-Rouge dall’Italia
Collonges-la-Rouge si può raggiungere dall’Italia in auto affrontando un viaggio di poco più di mille chilometri. L’itinerario più rapido prevede di attraversare il traforo del Monte Bianco o del Frejus, in base al punto di partenza. Il biglietto di sola andata per attraversare il traforo è piuttosto costoso, quindi è consigliabile optare per uno di andata e ritorno, che però va utilizzato entro 7 giorni dall’acquisto.
Per chi preferisce l’aereo, Ryanair opera voli per Bordeaux da Bologna e Roma Ciampino fino all’inizio del mese di novembre. Giunti a Bordeaux, si può noleggiare un auto per raggiungere Collonges-la-Rouge, a circa 230km.
Collonges-la-Rouge è una destinazione molto popolare soprattutto durante i mesi estivi, quando vengono organizzati tour in costume, anche di notte e rappresentazioni teatrali nella serata di martedì, nei mesi di luglio e agosto.
Per evitare l’eccessiva presenza di turisti, è preferibile visitare il villaggio in primavera o in autunno, quando si tinge anche di caldi e magnifici colori.
Conoscevate già Collonges-la-Rouge? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!