Top
  >  In giro per l'Europa   >  Francia   >  Saint-Cirq-Lapopie: il villaggio surrealista sospeso tra cielo e arte
Cosa vedere a Saint-Cirq-Lapopie, uno dei “Les Plus Beaux Villages de France”.

Scorrendo verso Cahors, il fiume Lot serpeggia tra le causses, gli altipiani calcarei. Lungo le sue rive, scogliere dalle sfumature crema e rosa si ergono imponenti, punteggiate da castelli fortificati e pittoreschi villaggi, tra cui Saint-Cirq-Lapopie, uno dei villaggi più belli di Francia.

Un tempo centro di produzione artigianale, famoso per i suoi tornitori di legno, oggi Saint-Cirq-Lapopie è classificato come Monumento Storico e inserito nella lista dei “Les Plus Beaux Villages de France”. 

Le sue stradine acciottolate, le case dai tetti in terracotta realizzate tra il XV e il XVI secolo e gli edifici medievali – molti dei quali trasformati in atelier di artisti e botteghe di ceramisti – lo rendono un borgo da cartolina. 

Il villaggio di Saint-Cirq-Lapopie si presenta arroccato su un alto sperone roccioso a picco sul fiume Lot, dando vita ad uno scenario idilliaco. 

Cenni storici su Saint-Cirq-Lapopie

Il nome del villaggio, secondo alcuni, deriverebbe dal santo patrono, Saint-Cirq – ‘San Cirico’ – e da “lapopie”, che potrebbe essere l’unione di “la popie”, un termine antico occitano usato per indicare uno sperone roccioso. La leggenda narra che il villaggio fosse protetto da San Cirico, che scelse questa collina per la sua chiesa. Il borgo, abitato fin dall’epoca gallo-romana, fu un importante centro fortificato nel Medioevo, con castelli appartenenti a quattro potenti dinastie: Cardaillac, Castelnau, Gourdon e Lapopie. La sua posizione strategica lo rese oggetto di numerosi assedi nel corso dei secoli. Dall’inizio del XX secolo, artisti e intellettuali hanno trovato qui rifugio e ispirazione. Le sue origini sarebbero dunque una fusione tra sacro e natura, che descrive perfettamente l’essenza di questo magnifico villaggio francese.

Saint-Cirq-Lapopie | © Serena Annese 
Saint-Cirq-Lapopie | © Serena Annese 
Saint-Cirq-Lapopie | © Serena Annese 

Cosa vedere a Saint-Cirq-Lapopie

Saint-Cirq-Lapopie è un piccolo villaggio pedonale che si può visitare in poche ore. Dopo aver lasciato l’auto in uno dei parcheggi a pagamento poco fuori dall’ingresso al villaggio, si parte varcando Porte de Rocamadour, la porta d’ingresso medievale. Si percorre Rue de la Pelissaria e poi Rue Droite per arrivare a Place du Sombral, la piazza principale. Tornando indietro, percorrendo gli stretti e sinuosi vicoli, incorniciati da graziose botteghe e laboratori di artigiani, si raggiunge l’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte.

L’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte

L’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte si erge arroccata sullo sperone roccioso che domina il fiume Lot. Le sue origini risalgono a prima dell’XI secolo, quando fu sede di un arciprete, menzionato nei documenti già a partire dal 1231. L’abside – unico frammento rimasto della prima chiesa – potrebbe risalire alla seconda metà del XII secolo. Nel 1416, l’arcipretura fu unita al collegio Pélegri di Cahors e da quel momento il sindaco di quest’ultima divenne anche arciprete della chiesa.

Durante la prima metà del XVI secolo, l’edificio subì una trasformazione radicale: nel 1522, l’arciprete Ramon Fizamen ottenne dai consoli un contributo per finanziare l’ampliamento della chiesa. I lavori furono affidati al capomastro Guillaume Capelle, ma l’opera rimase incompiuta a causa della morte dell’arciprete, avvenuta nel 1538. Furono i consoli a portare a termine il cantiere, completando l’imponente struttura. Nel 1548 fu necessaria la riparazione del campanile e tra il 1583 e il 1595 furono eseguiti ulteriori interventi di restauro.

La chiesa – dedicata a Saint Cirq e a sua madre Sainte-Julitte – occupa una piattaforma stretta e leggermente inferiore rispetto ai resti del castello medievale che la sovrasta. In origine l’edificio era orientato ad est-ovest ed era di dimensioni modeste, con pietra accuratamente lavorata. L’antica abside – oggi inglobata nella struttura cinquecentesca – funge da cappella laterale. A causa dello spazio limitato sulla roccia, parte della costruzione poggia su una base sopraelevata, accessibile attraverso un arco gotico.

Il portale d’ingresso, pur conservando elementi gotici, rivela dettagli decorativi ispirati al primo Rinascimento, come la nicchia del timpano. All’interno la chiesa si presenta come un vasto edificio a navata unica, fiancheggiato da cappelle laterali disposte tra contrafforti. L’abside poligonale e la navata sono coperte da volte a crociera, mentre il campanile quadrato, che sovrasta la prima campata, si raggiunge tramite una scala a chiocciola.

L’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte | © Serena Annese 
L’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte | © Serena Annese 
L’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte | © Serena Annese 

Tra gli elementi decorativi, spiccano le colonne dell’antica abside, ornate con fregi di palmette e foglie d’acanto. Un capitello raffigura la storia di Giuditta, simbolo di forza e determinazione, mentre le mensole della navata assumono forme antropomorfe. Una delle cappelle laterali è dedicata a Santa Caterina, patrona dei tornitori del legno, una delle principali attività artigianali del villaggio.

Infine, sulla nicchia della seconda cappella occidentale si trova uno stemma araldico non identificato, che potrebbe appartenere alla famiglia Rodorel de Conduché. Nel coro, invece, si conservano tracce di decorazioni pittoriche del XVII secolo, raffiguranti mazzi di fiori.

Orari: è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00.
Biglietto: ingresso gratuito.

Saint-Cirq-Lapopie: una dimora per il Surrealismo

Tra il XIX e il XX secolo, Saint-Cirq-Lapopie divenne la dimora di molti artisti e intellettuali dell’epoca, come testimoniano le numerose maisons, che popolano il pittoresco villaggio. La Maison Daura (Le Bourg, 46330 Saint-Cirq-Lapopie) apparteneva all’artista Pierre Daura, vissuto qui prima della Seconda Guerra Mondiale. Oggi è una residenza internazionale per artisti, gestita da La Maison des Arts Georges et Claude Pompidou e Claude Cajarc. Tra queste mura, talenti da tutto il mondo trovano ispirazione nella quiete e nell’atmosfera sospesa del borgo. La dimora è una casa medievale del XV secolo con piccole finestre con colonne e archi a trifoglio, che si aprono all’angolo sulla Grand Rue. Ampliata nel XVI o nel XVIII secolo, lungo la Ruelle de la Fourdonne, presenta una serie di travi scolpite da Pierre Daura con la croce di Saint-André.

Poco distante, si trova la Maison Rignault, che porta il nome di un altro amante del borgo, il collezionista e pittore Émile Joseph-Rignault, amico di Chaïm Soutine, Armand Guillaumin e Maurice Utrillo, ed ex allievo di Gustave Moreau. La maison, un’antica dimora signorile – nota anche con il nome di “La Gardette” – fu acquistata da Rignault e arricchita da oggetti e mobili che furono poi lasciati in eredità al Consiglio dipartimentale di Lot. Oggi è un museo provinciale dove si tengono mostre, incontri letterari e workshop.

Indirizzo: Le Bourg, 46330 Saint-Cirq-Lapopie
Orari: aperta da martedì a domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00. Chiuso lunedì.
Biglietto: ingresso gratuito.

Saint-Cirq-Lapopie mi ha dato l’unico incanto che non si dissolve: da allora ho smesso di immaginarmi altrove.” – Si dice che furono queste le dolci parole che André Breton – scrittore e figura di spicco del surrealismo francese – pronunciò per descrivere il suo incontro con il villaggio francese di Saint-Cirq-Lapopie.

Se il Surrealismo è nato altrove, qui ha trovato la sua dimora più autentica; scendendo fino al cuore del villaggio, si arriva al CISCM – Centro Internazionale del Surrealismo e della Cittadinanza Mondiale, la leggendaria Maison André Breton, conosciuta anche come “Auberge des Mariniers”. 

Maison André Breton | © Serena Annese 
Maison André Breton | © Serena Annese 
Maison André Breton | © Serena Annese 

Al suo interno, il percorso di visita è un viaggio nel pensiero del poeta: spazi espositivi, giardini pensili, un caffè letterario, una libreria e un centro di ricerca universitario. In particolare, il giardino è un piccolo angolo di paradiso sospeso sulla valle, che introduce a questo mondo fatto di idee, visioni e ricordi. La colombaia quadrata del XIV secolo, che il poeta lasciò agli uccelli, ospita ora un albero che sembra sfiorare il cielo. Qui, regna la creatività: libri antichi, mobili dal sapore onirico, opere d’arte contemporanea che dialogano tra loro come in una scenografia teatrale. Qui André Breton trascorse quindici estati della sua vita, lasciando oggetti e bauli prima del suo ultimo viaggio, e soprattutto creò un rifugio per il Surrealismo del dopoguerra. Fu tra queste mura che nacquero giochi surrealisti, dibattiti accesi, esperimenti letterari e cinematografici.

Indirizzo: Place du Carol, 46330 Saint-Cirq-Lapopie
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
Biglietto: 5€

Château des Cardaillac

Il viaggio a Saint-Cirq-Lapopie non può che finire salendo alle rovine del castello medievale –  edificato nel X secolo e ricostruito nel XII secolo – che si trovano in cima al villaggio e offrono una incredibile vista panoramica sulla valle e sul fiume, ancora più suggestiva al tramonto. 

A partire dal XIII secolo il forte fu condiviso tra le famiglie di signori che dominarono l’area: i Lapopie, i Cardaillac e i Gourdon; per poi essere abbandonato dal XV secolo, a favore di residenze considerate più “comode”.

Château des Cardaillac | © Serena Annese 
Valle del Lot | © Serena Annese 
Saint-Cirq-Lapopie | © Serena Annese 

Nei pressi dell’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte si trovano i resti di una residenza fortificata con un corpo centrale sorretto da un mastio romanico e contrafforti. Costruita all’interno dell’antico cortile della fortezza, tra l’inizio del XIII e il XIV secolo, è attribuito alla famiglia Cardaillac, signori del luogo. La struttura fu modernizzata nel XV secolo, prima di essere progressivamente abbandonata dai signori in seguito alle numerose distruzioni ordinate da Luigi XI, Carlo VIII e Enrico di Navarra.

Salendo lungo i gradini che portano alla rocca, si può ammirare il borgo medievale e la valle del Lot, con i suoi mulini, le chiuse e l’alzaia.

Indirizzo: Le Bourg, 46330 Saint-Cirq-Lapopie

Cosa mangiare a Saint-Cirq-Lapopie

Il villaggio di Saint-Cirq-Lapopie offre, nonostante le sue piccole dimensioni, alcuni ristoranti accoglienti dove poter assaporare le specialità del sud-ovest della Francia. Da non perdere i piatti a base di foie gras, anatra e la famosa tarte aux noix, una crostata alle noci tipica della zona. Tra i prodotti tipici ci sono anche il tartufo e lo zafferano, ingredienti esaltati alla perfezione nei piatti della tradizione. Inoltre, siamo nella zona del Rocamadour, un formaggio di capra locale, cremoso e saporito, e del Cahors AOC, un vino rosso robusto e aromatico, perfetto per accompagnare i pasti. Infine, un altro dolce tipico della regione è il fouace, simile a un pan brioche, spesso aromatizzato con fiori d’arancio.

Come raggiungere Saint-Cirq-Lapopie

Il mezzo più comodo per raggiungere Saint-Cirq-Lapopie è senza dubbio l’auto. Il borgo dista circa mezz’ora da Cahors. In alternativa, se non si dispone di un auto, si può valutare di partecipare a uno dei tour organizzati, che partono proprio dalla cittadina di Cahors, rivolgendosi all’ufficio turistico.

In estate la folla turistica rompe la quiete di questo favoloso villaggio, così per preservare l’autenticità, i parcheggi sono collocati a debita distanza dal centro abitato, raggiungibile tramite navette o a piedi, ma nel secondo caso prestate attenzione, perché la strada non è pedonale e ci sono diverse curve lungo il tragitto. 

Saint-Cirq-Lapopie | © Serena Annese 
L’eglise Saint-Cirq-et-Sainte-Julitte vista dallo Château des Cardaillac | © Serena Annese 
Saint-Cirq-Lapopie | © Serena Annese 

Quando visitare Saint-Cirq-Lapopie

Le stagioni più indicate per esplorare il villaggio di Saint-Cirq-Lapopie sono la primavera e l’estate, quando il clima è mite, il borgo si anima grazie ad eventi e mercatini, e le malvarose colorano il borgo con sfumature vivaci, intrecciandosi ai portoni di legno e alle mura di pietra. Tuttavia, essendo una delle mete più amate in Francia, attira ogni anno circa 400.000 visitatori.

Se si preferisce un’esperienza più tranquilla, l’autunno è l’opzione perfetta: la valle si colora di sfumature calde, l’atmosfera diventa ancora più suggestiva e il villaggio è meno frequentato da turisti.

Conoscevate già Saint-Cirq-Lapopie? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

post a comment