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  >  In giro per l'Europa   >  Francia   >  Toulouse in 2 giorni: visitare la splendida e vivace città rosa dell’Occitania
Cosa vedere a Tolosa in due giorni. Tutte le attrazioni più importanti e i luoghi più belli e suggestivi di Toulouse in Occitania.

C’è qualcosa di magico nel modo in cui Toulouse – ‘Tolosa’ in occitano – riesce a essere molte città in una. Ogni quartiere è un microcosmo con la sua anima, una pennellata vibrante che contribuisce al grande affresco di questa città rosa. Si passa dall’eleganza senza tempo di Place du Capitole, la maestosa piazza neoclassica, alle atmosfere bohémienne del quartiere Saint-Cyprien, dove le facciate sono un trionfo di mattoni rosa. Più in là il quartiere degli artisti – Saint-Aubin – spesso paragonato a una piccola Montmartre, che brulica di botteghe artigiane e stradine in cui risuona una creatività contagiosa. E poi c’è il lato urban e contemporaneo di Tolosa, dove la street art esplode in murales di grandi dimensioni, trasformando le vie in una galleria d’arte a cielo aperto. Ogni angolo di Tolosa brilla di un’energia propria, un caleidoscopio di culture e identità intrecciate.

Tolosa – classificata “Città d’arte e di storia” – si riconosce immediatamente: è la città dei mattoni rosati, che al tramonto si accendono di caldi riflessi aranciati, regalando scorci indimenticabili. Passeggiando per le sue vie, si scoprono eleganti balconi in ferro battuto, decorazioni in stile liberty e una serie infinita di chiese – ben 80 – che svettano con le loro imponenti torri campanarie. Tra tutte, la Basilique Saint-Sernin – capolavoro romanico e Patrimonio dell’Umanità UNESCO – è legata alla spiritualità dei pellegrini medievali diretti a Santiago de Compostela

Nascosto tra i 220 ettari del viale interno di questa città – uno dei più vasti spazi urbani protetti di tutta la Francia – si trova questo antico patrimonio. Qui, nel cuore del centro storico, gli edifici sono costruiti principalmente con il caratteristico mattone “foraine” della regione. Questo materiale ha conferito alla città il soprannome affettuoso di “Ville rose”. La pietra bianca – meno diffusa – aggiunge un tocco di eleganza. Poiché non vi erano cave di pietra vicino a Tolosa, essa veniva importata dai Pirenei attraverso il maestoso fiume Garonna, diventando un simbolo di lusso, uno status symbol. L’accostamento delle due pietre plasma una vivace policromia tra rosso e bianco che oggi contraddistingue il panorama urbano.

Cenni storici su Toulouse

La storia di Toulouse ha inizio quando fu fondata – divenendo capitale – dai Volci Tectosagi, un popolo celtico che nel 280 a.C. si spinse nei Balcani seguendo il richiamo delle conquiste. Furono i Romani a trasformarla. Tra il 120 e il 100 a.C., la conquistarono e la ribattezzarono Tolosa, spostandola dalle colline alla pianura per sfruttare il fiume come arteria commerciale. Sotto l’impero di Augusto divenne un centro fiorente della Pax Romana, tanto che l’imperatore Domiziano la consacrò alla dea Pallade Atena.

Nel 250 d.C. Tolosa fu segnata dal martirio di Saturnino, il primo vescovo della città; per poi divenire nel V secolo il cuore del regno visigoto, finché la sconfitta nella battaglia di Vouillé la riportò sotto il controllo dei Franchi.

Tra le vie di Toulouse | © Serena Annese 
Tra le vie di Toulouse | © Serena Annese 
Tra le vie di Toulouse | © Serena Annese 

Durante l’XI e il XII secolo, Tolosa era una città di raffinata cultura latina. Fu l’epoca d’oro dei trovatori, che celebravano l’amor cortese in lingua occitana, e i conti di Tolosa ne furono i più grandi mecenati. Nel XII secolo la città divenne uno dei centri del catarismo, una visione del cristianesimo in contrasto con la Chiesa di Roma. Questo movimento portò alla Crociata contro gli Albigesi, che si concluse con la sanguinosa annessione della Contea di Tolosa alla Francia nel 1271.

Nel 1215 Tolosa vide nascere un altro importante movimento spirituale: qui Domenico di Guzmán fondò l’Ordine dei Domenicani, con lo scopo di combattere il catarismo con l’intelletto. Nel 1229, fu istituita l’Università di Tolosa, una delle più antiche d’Europa.

Il XVI secolo fu l’epoca del guado, il prezioso colorante blu che fece la fortuna della città, trasformandola nel primo centro europeo del commercio tintorio, ma con la Rivoluzione Francese, Tolosa perse gran parte del suo potere. Fu inoltre nel 1666 che un’opera cambiò di nuovo il destino della città: Pierre-Paul Riquet avviò la costruzione del Canal du Midi, che collegava Tolosa al Mediterraneo, aprendo nuove rotte commerciali. Nel XX secolo la città trovò un nuovo slancio con l’avvento dell’industria aeronautica. Durante la Prima Guerra Mondiale, fabbriche come Latécoère e Dewoitine si insediarono qui creando l’Aéropostale, la compagnia aerea resa celebre da scrittori come Antoine de Saint-Exupéry.

Oggi Tolosa è la capitale della nuova regione Occitania, un centro vivace, in equilibrio tra tradizione e innovazione.

PRIMO GIORNO

Marché couvert des Carmes: anima gastronomica di Toulouse

Il primo giorno a Toulouse ha inizio. Ci dirigiamo subito al quartiere dei Carmes, uno dei più affascinanti della Città Rosa, un labirinto di vicoli dal fascino antico che si aprono su graziose piazzette brulicanti di vita. Qui, tra facciate color ocra e terrazze accoglienti, si trova il cuore gastronomico e storico della città: il Marché des Carmes.

Fin dal primo mattino, il mercato coperto accoglie residenti e viaggiatori in cerca di sapori autentici. I banchi si riempiono di frutta e verdura dai colori sgargianti, formaggi stagionati dal profumo intenso, salumi artigianali, pani fragranti e dolci che raccontano le tradizioni della regione. Ogni angolo è una celebrazione dell’identità culinaria occitana. 

Il nome deriva dall’antico convento dei Carmelitani, che un tempo sorgeva nel quartiere. La Rivoluzione Francese ne segnò la trasformazione e nel corso dei secoli l’area cambiò volto fino a diventare nel 1963, lo spazio moderno che oggi ospita il mercato, progettato dall’architetto Georges Candilis.

Dopo aver esplorato il mercato, il quartiere circostante invita ad una breve sosta in uno dei suoi caffè, nelle cantine che propongono vini locali o nei ristoranti che reinterpretano i sapori della tradizione con un tocco di modernità.

Indirizzo: 1 Pl. des Carmes, 31000 Toulouse
Orari: aperto dal martedì al sabato dalle 7:00 alle 13:30. Chiuso il lunedì.
Marché couvert des Carmes | © Serena Annese 
Cattedrale di Saint-Étienne | © Serena Annese 
Cattedrale di Saint-Étienne | © Serena Annese 

Tra i vicoli del quartiere di Saint-Étienne e la maestosa cattedrale

A pochi passi dal vivace quartiere di Carmes, si trova l’elegante e borghese quartiere di Saint-Étienne. Qui dietro a portoni massicci, un tempo varcati dai mercanti più influenti e dai Capitoli – governatori della città – si celano cortili segreti. Il quartiere ruota intorno alla Cattedrale di Saint-Étienne, un imponente capolavoro architettonico, la cui costruzione è iniziata nel XIII secolo ed è proseguita fino al XVII secolo. La cattedrale, inizialmente adiacente al Palazzo Vescovile – oggi sede della prefettura – è un monumento che mescola con eccelsa armonia il gotico meridionale con il più elaborato gotico francese.

Entrando nella cattedrale, intitolata a Santo Stefano, si può ammirare la luce filtrata attraverso le vetrate colorate, alcune delle quali risalgono al XIV secolo. La navata centrale – nota come Raimondine – conduce lo sguardo verso un coro gotico. Qui, sotto le volte imponenti, si trova la tomba di Pierre-Paul Riquet, il visionario creatore del Canal du Midi. Ogni cappella laterale, riccamente decorata, custodisce altari, pale e affreschi. Tra le meraviglie custodite all’interno, spicca il celebre organo sospeso – noto come “nido di rondine” – risalente al XVII secolo, il più antico della città.

Ciò che rende la Cattedrale di Santo Stefano così particolare è la sua struttura incompiuta, frutto di secoli di modifiche e piani mai realizzati. Originariamente progettata per rivaleggiare con le grandi cattedrali del nord della Francia – come Reims o Amiens – il progetto di ampliamento del XIII secolo rimase irrealizzato a causa di conflitti politici e difficoltà tecniche.

L’ambizioso vescovo Bertrand de l’Isle Jourdain, desideroso di dotare Tolosa di una cattedrale monumentale, collaborò con il maestro costruttore Jean Deschamps, celebre per le sue opere a Narbonne, Limoges e Clermont-Ferrand. Tuttavia, i lavori vennero interrotti lasciando una cattedrale che oggi appare come un mosaico architettonico: il piedicroce romanico si affianca al coro gotico, mentre dettagli rinascimentali e barocchi si intrecciano nelle cappelle e nei portali. Il rosone – che richiama quello di Notre-Dame de Paris – fu aggiunto nel 1229, mentre il campanile con le sue 17 campane si presenta come un monumento a sé.

Indirizzo: Pl. Saint-Étienne, 31000 Toulouse
Orari: aperta da lunedì a sabato dalle 8:00 alle 19:00, la domenica dalle 9:00 alle 19:00.

Proseguiamo per raggiungere un altro quartiere di Toulouse, quello di Saint-Aubin, soprannominato la “Montmartre di Tolosa”. Come il famoso quartiere di Parigi, l’imperdibile Rue de la Colombette ha ottenuto lo status di libero comune dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Qui artisti e artigiani contribuiscono al coinvolgente dinamismo del quartiere. Un quartiere che ruota anche intorno alla particolare l’Église Saint-Aubin, un’architettura che combina lo stile bizantino, romanico e gotico dando vita a una struttura del tutto insolita.

Indirizzo: 45 Rue Pierre-Paul Riquet, 31000 Toulouse, Francia
Orari: aperta da martedì e da giovedì a venerdì dalle 9:00 alle 11:00 e domenica dalle 9:00 alle 12:00. Chiuso lunedì, mercoledì e sabato. 
Église Saint-Aubin | © Serena Annese 
Église Saint-Aubin | © Serena Annese 
Canal du Midi | © Serena Annese 

Non molto distante dal quartiere di Saint-Aubin, passa un tratto del Canal du Midi Patrimonio dell’Umanità UNESCO – che collega Tolosa a Sète sul Mar Mediterraneo. Realizzato sotto il regno di Luigi XIV da Pierre-Paul Riquet, fu completato nel XIX secolo e collegato al canale laterale della Garonna, facilitando la navigazione verso l’Atlantico.

L’elegante Place du Capitole e Le Capitole di Toulouse

Raggiungiamo ora uno dei luoghi più emblematici della città francese, Place du Capitole. Qui, passeggiando sul suo lastricato in granito rosa, lo sguardo viene catturato dalla maestosa croce occitana che – con le sue dodici sfere – segna il centro della piazza. Simbolo di Tolosa e della sua eredità culturale, la croce rappresenta non solo il cristianesimo, ma anche i dodici mesi dell’anno e i segni dello zodiaco. Sulla piazza, interamente pedonale, si affacciano caffè storici, i ristoranti con le loro terrazze ed eleganti facciate in mattoni rosa. 

A dominare la piazza con la sua imponenza è il celebre Le Capitole – ‘Campidoglio’ – sede del Municipio e del Teatro Capitolino. La sua facciata monumentale – lunga 128 metri – fu costruita nel XVIII secolo su progetto di Guillaume Cammas e si distingue per le otto colonne di marmo rosso di Carrara, un omaggio agli otto capitouls, i magistrati che governavano la città nel Medioevo. Il contrasto tra il rosso acceso del marmo e i mattoni rosa crea un effetto visivo spettacolare, che si accentua alla luce calda del tramonto, quando la pietra si tinge di sfumature dorate.

All’interno del Campidoglio si celano autentici capolavori. La Sala degli Illustri – ispirata alla Galleria Borghese di Roma – ospita affreschi e dipinti realizzati da grandi artisti come Henri Martin, Jean-Paul Laurens e Paul Gervais. Le sue pareti raccontano la storia della città attraverso immagini di battaglie, leggende e momenti gloriosi. Nel cortile si trova una targa commemorativa che indica il luogo in cui fu giustiziato il Duca di Montmorency nel 1632. Sul retro del palazzo, invece, si erge la Torre degli Archivi, un imponente torre fortificata costruita nel 1525 con il doppio scopo di proteggere gli archivi della città e di custodire la polvere da sparo, in un’epoca in cui Tolosa temeva le invasioni spagnole. 

Place du Capitole da secoli è teatro di mercati, celebrazioni e grandi eventi. Qui si sono svolte le esecuzioni durante la Rivoluzione Francese, mentre oggi la piazza si anima nei giorni di mercato e si accende di festa durante concerti e celebrazioni sportive, quando la città si stringe attorno alla sua squadra di rugby, lo Stade Toulousain.

Indirizzo: 19 Rue Léon Gambetta, 31000 Toulouse, Francia
Orari:
il Campidoglio è aperto da lunedì a sabato dalle 8:30 alle 18:30, domenica dalle 10:00 alle 18:30. Spesso le visite però sono possibili solo la domenica mattina.
Biglietto: ingresso gratuito.

Ci fermiamo per il pranzo da Bagel Corner (6 Rue du Taur), nei pressi di Place du Capitole, un piccolo angolo di piacere per chi ama i bagel. L’atmosfera è informale, ma l’accoglienza è impeccabile: i sorrisi del personale ti fanno subito sentire a casa. Il pane si presenta croccante con ripieni generosi che rendono ogni boccone irresistibile. Un plus che non passa inosservato è la presenza di opzioni senza glutine. Nonostante lo spazio un po’ ridotto, il locale è ben arredato e funzionale, perfetto per un pasto veloce ma saporito.

Le Capitole | © Serena Annese 
Le Capitole | © Serena Annese 
Bagel Corner | © Serena Annese 

Couvent des Jacobins: prezioso custode delle reliquie di San Tommaso d’Aquino

Tra Place du Capitole e le sponde placide della Garonna, si trova il convento dei Giacobini, capolavoro del gotico meridionale, che si mostra imponente all’esterno e sorprendentemente leggero all’interno. Costruito a partire dal 1230 dall’Ordine dei Predicatori, il convento si sviluppò per oltre un secolo, ampliandosi con il chiostro, il refettorio, la sala capitolare e la cappella di Sant’Antonin. Al suo interno si custodiscono le reliquie di San Tommaso d’Aquino, ma la vera meraviglia architettonica è il cosiddetto “palmizio“: una colonna alta 23 metri che, aprendosi in 22 costole, si espande come i rami di una palma a sorreggere la volta del coro, creando un effetto di slancio e armonia che lascia senza fiato. In realtà San Tommaso d’Aquino non andò mai a Tolosa, ma quando nel 1323 fu canonizzato, papa Urbano V ne donò le reliquie ai domenicani affinché potessero venerarle a Tolosa a partire dal 1368.

L’esterno della chiesa, con il suo campanile ottagonale alto 44 metri, tradisce la vocazione monastica dell’ordine: sobrio, spoglio, senza orpelli. Ma varcata la soglia, la luce diventa protagonista. Le venti sottili vetrate e i due rosoni filtrano il sole in giochi di colori mutevoli: tonalità calde di rosso e arancio nella navata sud, azzurri freddi in quella nord. Le pareti e le colonne, apparentemente in pietra, celano un raffinato trompe-l’œil: mattoni sapientemente dipinti per imitare il marmo, in una sinfonia di rosa, verde e giallo che dona all’ambiente un’inaspettata vivacità cromatica. Dichiarato “Monumento Storico di Francia” nel 1840

Passeggiando nel chiostro, edificato tra il 1306 e il 1309, la frenesia del mondo esterno svanisce. Le colonne in marmo grigio di Saint-Béat, i capitelli scolpiti con motivi floreali e gli archi in mattoni creano un’oasi di silenzio e contemplazione, oggi spesso animata da mostre e concerti. La cappella di Sant’Antonin – affrescata a tempera – racconta visioni dell’Apocalisse con colori ancora vividi nonostante il passare dei secoli. All’inizio del Novecento, le vetrate distrutte durante le devastazioni belliche furono sostituite da opere moderne che conferivano un nuovo respiro alla chiesa. I due rosoni sul retro rimangono le uniche testimonianze indiscusse del passato medievale. 

Nel 2018 l’installazione “Measuring Light dell’artista Sarkis ha portato una nuova dimensione sensoriale nell’architettura, una fusione tra luce e suono che entra in dialogo con le pietre antiche dell’edificio. Quest’opera, realizzata nell’ambito del festival Printemps de Septembre, si ispira alla geometria medievale, in particolare alla “corda a 13 nodi”, uno strumento di misurazione utilizzato dai maestri costruttori dell’epoca. La luce, filtrata attraverso le moderne vetrate colorate, crea un’atmosfera che si intreccia con la musica di Jacopo Baboni Schilingi, dando vita a un’esperienza spirituale molto profonda. 

Indirizzo: Couvent des Jacobins, 10 Pl. des Jacobins, 31000 Toulouse
Orari:
aperto da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00. Chiuso lunedì.
Biglietto: l'entrata alla Chiesa, mentre per visitare il chiostro, la sala capitolare, la cappella di Sant'Antonin e il refettorio il biglietto è di 4€.

Bourse-Daurade: cuore elegante e mistico di Tolosa

Passeggiando tra le vie eleganti del quartiere Bourse-Daurade, è facile lasciarsi sedurre dall’atmosfera sofisticata di questa zona. Nel quartiere, fulcro dello shopping cittadino, si susseguono boutique di stilisti emergenti, negozi vintage e concept store dal fascino bohémien. Qui le banchine della Daurade si aprono offrendo una vista spettacolare sulla Garonna

Couvent des Jacobins | © Serena Annese 
Chiostro del Couvent des Jacobins | © Serena Annese 
Quartiere Bourse-Daurade | © Serena Annese 

A dominare questo affaccio mozzafiato sul fiume si erge la Basilica di Notre-Dame de la Daurade, dichiarata “Monumento Storico di Francia” nel 1963. La sua origine risale al V secolo, quando venne edificata sui resti di un antico tempio pagano, mentre il nome, “Daurade”,  deriva dagli splendidi mosaici dorati che un tempo ne ornavano l’abside e che fungevano da cappella per i re visigoti. Nel IX secolo la basilica divenne parte di un monastero benedettino e fu ampliata con una navata e un chiostro, sul cui sito oggi sorge la Scuola di Belle Arti. La basilica fu demolita e ricostruita nel XVIII secolo, ed oggi si presenta con una maestosa facciata neoclassica, scandita da imponenti colonne corinzie.

Al suo interno si trova una delle reliquie più venerate di Tolosa, la Madonna Nera, simbolo di protezione per le donne incinte e per tutte coloro che desiderano diventare madri. La sua storia affonda le radici nel Medioevo, quando le donne della città si affidavano a lei nei momenti di difficoltà, legando intorno alla vita una cordicella benedetta come segno di protezione. Ancora oggi, ogni sabato mattina, future mamme e fedeli si riuniscono nella basilica per la messa, ricevendo questo antico amuleto. Inoltre, durante il restauro della basilica, si è riscoperta un’antica usanza che un tempo animava la città: la grande processione con le candele in onore della Madonna Nera, che attraversava il centro storico come segno di protezione.

Indirizzo: 1 Pl. de la Daurade, 31000 Toulouse, Francia
Orari:
la basilica è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00.

Place Saint-Pierre: l’anima notturna e giovanile di Tolosa

C’è un angolo di Tolosa che al calar del sole si trasforma nel luogo più vivace della città, riflettendosi nelle luci tremolanti sulla Garonna: Place Saint-Pierre, a soli 700 metri da Place du Capitole. É il punto di ritrovo per eccellenza per studenti, turisti e persone del posto. Per raggiungerla basta attraversare il ponte Saint-Pierre, una struttura moderna che ha preso il posto di un antico ponte sospeso. 

Di giorno, la piazza offre un volto più rilassato, con piccoli caffè e sedie colorate che invitano a una sosta, mentre le rive della Garonna si aprono su scorci pittoreschi. Qui si trova anche l’antica Église Saint-Pierre-des-Cuisines, la più antica chiesa romanica della città, oggi trasformata in un raffinato auditorium per il conservatorio musicale. La piazza un tempo fungeva da porto fluviale e – durante la Rivoluzione Francese – fu persino ribattezzata in onore di Voltaire.

Basilica di Notre-Dame de la Daurade | © Serena Annese 
Place Saint-Pierre | © Serena Annese 
Ponte Saint-Pierre | © Serena Annese 

Al tramonto Place Saint-Pierre svela la sua anima più autentica, quando un’illuminazione scenografica trasforma il ponte Saint-Pierre in una delle immagini più suggestive della città: un arco luminoso che incornicia perfettamente la cupola dell’Hôpital de La Grave, riflessa nelle acque del fiume. 

Le recenti ristrutturazioni hanno reso la piazza ancora più accogliente, con ampi spazi pedonali e una maestosa scalinata che scende dolcemente fino alle rive del fiume, regalando un angolo perfetto per godersi il panorama. Che sia per un caffè al mattino, una passeggiata al tramonto o una notte di festa, Place Saint-Pierre è il luogo dove Tolosa vive, respira e si racconta.

Il primo giorno sta per finire e la conclusione ideale è da Emile (13 Pl. Saint-Georges), un ristorante storico che offre una cucina tradizionale francese in un ambiente rustico e accogliente. É considerato il ristorante migliore per provare il cassoulet.

SECONDO GIORNO

Viaggio tra i sapori e l’atmosfera unica del mercato Victor Hugo

Anche il secondo giorno a Toulouse ha inizio in un mercato. Immerso nel vivace e omonimo quartiere, il mercato coperto Victor Hugo è uno dei mercati più importanti della città. Sin dal 1896, questa storica istituzione accoglie residenti e turisti con un trionfo di colori, profumi e sapori, trasformandosi in un punto di incontro per buongustai e curiosi di ogni angolo del mondo.

Al suo interno sono ospitati oltre 80 espositori, ognuno con il proprio banco colmo di prodotti: le pescherie con ostriche freschissime, i macellai che offrono carni di qualità dalle anatre confit ai pregiati foie gras. Ci sono poi i fruttivendoli, con montagne di verdure di stagione, i fornai, i pasticceri e i casari, con i loro profumi invitanti e i sapori che evocano la campagna circostante. 

Cassoulet di Emile | © Serena Annese 
Marché couvert de Victor Hugo | © Serena Annese 
Marché couvert de Victor Hugo | © Serena Annese 

Fermatevi alla boulangerieCadenet”, una vera e propria istituzione da quasi 50 anni, che propone pane tradizionale – come il caratteristico “Le Cadenet, un pane rustico a lunga durata, la cui ricetta è un segreto di famiglia – o delle focacce e dove poter gustare la deliziosa e fragrante “Pastis Gascon”, una torta sfogliata alle mele, tipica della Guascogna. Qui viene venduta anche in monoporzioni.

Inoltre, la magia del mercato Victor Hugo non si esaurisce al piano terra, ma salendo al primo piano si trovano deliziosi ristoranti che omaggiano i prodotti venduti al piano inferiore. Oltre alla quotidianità del mercato, Victor Hugo si anima con eventi serali che ormai sono una tradizione radicata nella vita della città. Quattro volte all’anno, il mercato prolunga i suoi orari fino a tarda sera, trasformandosi in un vivace salotto gastronomico. Qui, tra degustazioni di salumi, calici di vino rosso e musica dal vivo, si respira un’atmosfera autentica e frizzante, un trionfo della vibrante convivialità di Toulouse

Indirizzo: Pl. Victor Hugo, 31000 Toulouse
Orari: aperto tutti i giorni dalle 6:00 alle 13:30. Chiuso il lunedì. 

La basilica di Saint-Sernin: una delle tappe del Cammino di Santiago

Non molto distante e immersa tra i colori caldi dei mattoni rosa di Tolosa, si trova la Basilica di Saint-Sernin, una delle più imponenti chiese romaniche d’Europa. Patrimonio dell’Umanità UNESCO e tappa fondamentale sul Cammino di Santiago, questo gioiello architettonico fu costruito tra l’XI e il XIV secolo per custodire le reliquie di San Saturnino, primo vescovo della città. Nel corso dei secoli, la basilica ha subito numerosi interventi di restauro, il più significativo dei quali fu eseguito da Viollet-le-Duc nel XIX secolo. Tuttavia, alcuni suoi interventi vennero successivamente rivisti per restituire alla chiesa il suo aspetto originario.

Il suo profilo – con il portale di Miègeville, decorato con rilievi raffiguranti San Giacomo e San Pietro – è dominato da un’imponente torre ottagonale, la cui guglia, ricostruita più volte nel corso dei secoli, si innalza a 65 metri d’altezza. Il grandioso interno, suddiviso in cinque navate, attrae fin da subito lo sguardo con la sua maestosa volta a botte alta 21 metri, sostenuta da pilastri e capitelli finemente scolpiti. Il transetto, lungo 64 metri, ospita preziosi affreschi medievali e conduce al cuore della basilica: il coro e il deambulatorio, dove si trova la famosa “Tour des Corps Saints”, un insieme di reliquiari scolpiti e dorati che custodiscono ossa di santi e frammenti della Vera Croce. L’abside, costruita in mattoni e pietra, si staglia con eleganza, mentre i contrafforti e le monofore scandiscono il ritmo architettonico della struttura.

Pastis Gascon della boulangerie Cadenet | © Serena Annese 
Basilica di Saint-Sernin | © Serena Annese 
Basilica di Saint-Sernin | © Serena Annese 

La cripta accoglie i resti di San Saturnino, il martire che – secondo la leggenda – fu trascinato a morte dai pagani lungo le strade di Tolosa. Qui, tra reliquie e silenzio, la spiritualità diventa palpabile.

Indirizzo: 7 Pl. Saint-Sernin, 31000 Toulouse
Orari: aperta da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 18:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 17:30.

La storia dell’Hôtel d’Assézat

Percorrendo Rue Dominique Baudis e poi Rue des Changes, si giunge all’elegante Hôtel d’Assézat. Quando il commercio del pastello tingeva d’oro le fortune della città, fu costruito l’Hôtel d’Assézat, una dimora privata che incarna il fasto di quell’epoca. La sua architettura, grandiosa ed elegante, si ispira chiaramente al cortile quadrato del Louvre, con un armonioso gioco di proporzioni e un ricco apparato decorativo. Il cortile principale, incorniciato da due maestose facciate, mostra una successione di colonne classiche, mentre una torre delle scale si eleva con raffinata imponenza, collegando i vari ambienti.

Pierre d’Assézat – il ricco mercante che commissionò la costruzione dell’hotel nel 1555 – aveva saputo trarre il massimo vantaggio dalla fiorente industria del pastello, il prezioso pigmento blu che fece la fortuna di Tolosa nel XVI secolo. Originario di Espalion, nel Rouergue, aveva ereditato e ampliato l’impresa dei fratelli, trasformando la propria ascesa economica in un percorso di affermazione sociale. Nominato capitoul nel 1552 e di nuovo nel 1562, sembrava destinato a una carriera illustre. Ma il declino del commercio del pastello, travolto dalla concorrenza dell’indaco e dalle turbolenze delle guerre di religione, segnò il tramonto delle sue ambizioni. Protestante in un’epoca segnata da conflitti confessionali, d’Assézat si vide espropriato della sua residenza e solo con molte difficoltà riuscì a riappropriarsene.

Nel XIX secolo, quando l’espansione urbanistica minacciò di cancellare questo capolavoro, fu la leggenda ad assicurarne la salvezza. Alexandre Dumège, storico e archeologo tanto appassionato quanto discutibile per la sua mancanza di rigore scientifico, sostenne con fervore l’attribuzione dell’opera a Nicolas Bachelier – figura poliedrica del Rinascimento francese, contemporaneamente architetto, scultore e ingegnere – e arrivò persino a dichiarare che questi fosse stato allievo di Michelangelo a Roma. Tuttavia, la paternità del progetto resta avvolta nel mistero e alcuni storici hanno persino suggerito il nome di Pierre Lescot, autore del cortile del Louvre, o addirittura del manierista Primaticcio

Sebbene non vi fossero quindi prove a sostegno della paternità di Bachelier, l’eco del mito fu sufficiente a scongiurare la demolizione quando si aprì la Rue de Metz. Alla fine dell’Ottocento, l’edificio fu donato alla città da Théodore Ozenne, diventando sede di prestigiose società accademiche, tra cui l’Académie des Jeux Floraux, la più antica società letteraria d’Europa, fondata nel 1323. Dopo un lungo restauro negli anni Novanta, il palazzo venne scelto dal collezionista argentino Georges Bemberg come custode della sua straordinaria raccolta d’arte, inaugurando così la Fondazione Bemberg nel 1994.

Hôtel d’Assézat | © Serena Annese 
Hôtel d’Assézat | © Serena Annese 
Hôtel d’Assézat | © Serena Annese 

Oggi l’Hôtel d’Assézat ospita una collezione che spazia dal Medioevo al XX secolo. Al primo piano, le sale arredate in stile borghese rinascimentale accolgono dipinti di Cranach, Clouet, Tintoretto, Pieter de Hooch e Veronese, mentre il secondo piano è dedicato alle avanguardie moderne, con capolavori di Manet, Picasso, Dufy e Vlaminck. Un’intera sala è consacrata all’opera di Pierre Bonnard, di cui si possono ammirare ben trentacinque dipinti. La collezione è sorprendente, non solo per il suo valore artistico, ma anche per la sua ubicazione. Le facciate dell’Hôtel d’Assézat rappresentano un esempio magistrale della sovrapposizione degli ordini classici: dorico, ionico e corinzio si intrecciano con la sapienza compositiva rinascimentale, rivelando l’influenza dei trattati di Sebastiano Serlio, l’architetto italiano alla corte di Francesco I

Indirizzo: Place d'Assezat, 31000 Toulouse
Orari:
aperto da agosto ad aprile dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00. Da maggio a luglio tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Ogni primo martedì del mese dalle 18:00 alle 20:00.
Biglietto: 11€ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

È il momento di farci un dolce regalo, raggiungiamo così La Compagnie du Chocolat (17 Rue des Puits Clos),una piccola cioccolateria artigianale a conduzione familiare vicino a Place du Capitole. Qui la qualità del cioccolato è eccellente e ogni prodotto è preparato con cura, dando vita ad un’opera d’arte. Si può optare per scatole già assortite o creare una selezione personalizzata. Per la qualità, l’attenzione ai dettagli e l’incredibile varietà di cioccolatini – dalle gocce di cioccolato ai pezzi più elaborati – La Compagnie du Chocolat è considerata da molti la miglior cioccolateria di Toulouse.

Le Jardin Compans-Caffarelli e il suo magico angolo giapponese

Dedichiamo al relax l’ultimo pomeriggio a Toulouse, raggiungendo le Jardin Compans-Caffarelli, un angolo di pace tra il via vai del quartiere amministrativo e il brusio della vita urbana. Qui si cela una magnifica sorpresa: il Giardino Giapponese Pierre Baudis. Varcata la soglia, il rumore della città si dissolve e ogni curva del sentiero invita alla contemplazione. Ispirato ai giardini zen di Kyoto del XIV-XVI secolo, questo spazio è un viaggio simbolico nei paesaggi del Sol Levante

Qui, la natura non è lasciata al caso: ogni pianta, ogni roccia, ogni specchio d’acqua è parte di una composizione raffinata, un’armonia studiata per evocare paesaggi lontani. Il lago centrale si estende come uno specchio che riflette il cielo, mentre le isole della Gru e della Tartaruga emergono dalle acque, omaggiando le leggende giapponesi sulla longevità e la saggezza. Un ponte rosso si inarca elegante sopra l’acqua, collegando il mondo terreno con il regno del simbolico. Vicino, una cascata secca, un fiume di ghiaia scolpito con sapienza, suggerisce il fluire della vita. 

Noir Violette di La Compagnie du Chocolat | © Serena Annese 
Le Jardin Compans-Caffarelli | © Serena Annese 
Le Jardin Compans-Caffarelli | © Serena Annese 

Il padiglione del tè, con le sue linee sobrie e il tetto di scandole di cedro rosso, invita a rallentare il passo, a fermarsi e assaporare la quiete. Inoltre, gli alberi e le piante, selezionati con cura, evocano il paesaggio giapponese in ogni stagione. I ciliegi, protagonisti indiscussi della primavera, esplodono in un tripudio di fiori rosa prima che le foglie si affaccino. Le sfumature infuocate dell’acero giapponese annunciano l’autunno, mentre i bambù e gli arbusti di erica danno struttura e profondità al paesaggio in ogni periodo dell’anno. Questo giardino è un ponte culturale che unisce Tolosa alle sue città gemellate: un busto della Dama di Elche per indicare la cittadina spagnola, una scultura di Picasso per Kiev, una fenice per Atlanta. Persino una figura inaspettata si nasconde tra gli alberi: Carlos Gardel, il leggendario cantante di tango, le cui origini tolosane sono un piccolo segreto cittadino. Creato nel 1981 su iniziativa del sindaco Pierre Baudis, questo spazio verde ha preso il posto di una vecchia caserma abbandonata, trasformando un luogo dimenticato in un’oasi di bellezza e contemplazione. Premiato nel 1993 con il Gran Premio per i profili delle città fiorite, il Giardino Giapponese di Tolosa è oggi uno dei tesori più preziosi della città rosa.

Indirizzo: Bd Lascrosses, 31100 Toulouse
Orari: aperto tutto l'anno dalle 7:45. Per quanto riguarda la chiusura è stagionale: gennaio alle 18:00, febbraio alle 18:30, marzo alle 19:00, aprile alle 20:00, maggio alle 20:30, giugno, luglio e agosto alle 21:00, settembre alle 19:30, ottobre alle 18:30, novembre e dicembre alle 18:00.

Non molto distante dal parco, c’è il Bota (33 Bd Maréchal Leclerc), un pub affascinante che si sviluppa su tre piani, con un’atmosfera vivace e un arredamento che gioca su piccoli dettagli e piante che decorano le pareti. Il cibo è un interessante mix di sapori con tapas servite in porzioni generose. Non solo saporito, ma anche sorprendentemente conveniente per la qualità offerta. Se da un lato l’ambiente può risultare un po’ rumoroso, dall’altro il servizio rapido compensa il possibile disagio.

Cosa vedere a Toulouse in tre giorni

Se si hanno a disposizione tre giorni, invece che due, Toulouse offre moltissime altre attrazioni da visitare. Ci sono altri parchi che offrono un ritiro tranquillo dal frastuono urbano; il Jardin des Plantes, il Grand Rond e il Giardino Reale si estendono per isolati, ospitando il Museo di Storia Naturale e un Giardino Botanico secolare.

Per gli amanti dell’aviazione e dello spazio, la Cité de l’espace celebra l’esplorazione spaziale, mentre Aeroscopia custodisce il patrimonio storico aeronautico, inclusi due aerei Concorde. L’Envol des pionniers racconta l’epica storia dell’Aéropostale, con i suoi leggendari piloti che solcarono i cieli tra la Francia e il Sud America. Infine, La Halle de La Machine ospita una collezione di creature meccaniche tra tecnologia e immaginazione.

Sul fronte astronomico, l’Osservatorio di Tolosa, eretto nel 1733 dall’Accademia Reale delle Scienze, celebra luminari come Félix Tisserand, Henri Joseph Anastase Perrotin e Marie-Henry Andoyer.

Tapas di Bota | © Serena Annese 
Tra le vie di Toulouse | © Serena Annese 
Quartiere Bourse-Daurade | © Serena Annese 

Cosa mangiare a Toulouse

Tra i piatti che più di tutti incarnano l’anima della gastronomia di Tolosa, il cassoulet toulousain è il vero e proprio protagonista. Questo stufato ricco e sostanzioso, a base di salsiccia e fagioli, risale ai tempi della Guerra dei Cent’anni. Si narra che fosse il piatto scelto per sfamare i soldati esausti, rifocillandoli con un mix di carni – maiale, montone, anatra e lardo – e legumi, cotti lentamente fino a diventare un concentrato di gusto. Il suo nome deriva dalla cassole, il tegame di terracotta creato dai vasai di Issel, vicino a Castelnaudary. Il segreto? La deliziosa salsiccia di Tolosa

Accanto a questo piatto simbolo, la gastronomia locale offre una serie di altre specialità. Il foie gras, delicato e morbido, si accompagna al confit de canard – l’anatra cotta nel proprio grasso – e alle fritons, croccanti straccetti di pelle d’anatra. I formaggi francesi, in particolare il Roquefort e il Bleu des Causses, sono perfetti per accompagnare i pregiati vini di Gaillac, prodotti nella zona a nord-est della città. 

Per concludere un pasto i dolci tolosani sono un mondo a parte. Il Cachou Lajaunie – un fudge alla violetta – nasce dalla segreta ricetta di un farmacista della città e ancora oggi è molto amato per il suo incredibile sapore. La violetta, fiore tipico di questa regione, è infatti un ingrediente protagonista in molte preparazioni, usato con grande maestria dagli chef locali. La Fénétra è una torta a base di pasta di mandorla, marmellata di albicocche e limoni canditi. Da non perdere anche la Caraque, un pasticcino al cioccolato friabile e dal cuore glassato. Infine, ma non per importanza, il Pavé du Capitole – un confetto cubico dal cuore di pralina all’arancia che racchiude in sé un perfetto equilibrio di dolcezza e freschezza – è il cioccolato artigianale della città, che si fa protagonista in mille forme, tutte da provare.

Marché couvert de Victor Hugo | © Serena Annese 
Vetrina di La Compagnie du Chocolat | © Serena Annese 
Marché couvert de Victor Hugo | © Serena Annese 

Come arrivare a Toulouse

Situata nel cuore dell’Occitania, Tolosa è una città perfettamente collegata al resto della Francia e d’Europa. Che si arrivi in aereo, in treno, in auto o in autobus, le opzioni di viaggio sono numerose e permettono di raggiungere facilmente il centro cittadino e i suoi dintorni.

In aereo: a soli 7 km dal centro, l’aeroporto di Tolosa-Blagnac è uno dei più importanti della Francia, con voli nazionali e internazionali che lo collegano alle principali capitali europee. Air France garantisce frequenti collegamenti con Parigi, mentre compagnie low-cost come Ryanair e EasyJet offrono alternative più economiche da Milano e Roma. 

Per raggiungere la città dall’aeroporto, si può scegliere tra diverse soluzioni: 

Il tram T2: collega direttamente l’aeroporto al centro, con una corsa ogni 20 minuti e impiegando circa 35 minuti. Un biglietto costa circa 1,70€ e permette di accedere anche alla rete metropolitana.

La navetta: effettua corse frequenti verso la stazione di Tolosa Matabiau, con partenze ogni 16 minuti nei giorni feriali e ogni 20 nei weekend. Il viaggio dura dai 20 ai 45 minuti, a seconda del traffico. Il biglietto costa 8,50€ ed è valido anche per metro, tram e autobus urbani.

Taxi: una corsa in taxi fino al centro costa tra i 20€ e i 25€, a seconda dell’orario e del traffico.

In treno: la stazione ferroviaria di Tolosa Matabiau è un importante snodo ferroviario, con treni ad alta velocità e regionali che la collegano al resto della Francia e alla Spagna. Da Parigi i treni ad alta velocità (TGV e Intercités) impiegano tra le 5 e le 7 ore per raggiungere Toulouse eda Marsiglia circa 4 ore.

In auto: Tolosa è ben collegata tramite autostrade ai principali centri francesi e spagnoli. Da Parigi, Bordeaux, Marsiglia o Barcellona, la rete stradale rende il viaggio comodo e scorrevole.

In autobus: l’autobus è l’opzione più economica per raggiungere Tolosa da diverse città europee. La stazione principale degli autobus si trova nei pressi della stazione ferroviaria, fungendo da hub per compagnie come Megabus – con tratte economiche per Barcellona, Londra e Amsterdam (tariffe a partire da 4 € con prenotazione anticipata) – e Alsa, che collega Tolosa a diverse città spagnole, italiane, belghe e portoghesi.

Pont Neuf | © Serena Annese 
Tra le vie di Toulouse | © Serena Annese 
Canal du Midi | © Serena Annese 

Quando visitare Toulouse

In ogni stagione dell’anno, Tolosa svela il suo fascino unico. L’estate, con il suo clima caldo e secco temperato, offre giornate luminose e notti fresche. È durante l’estate che la città si anima con eventi culturali di rilievo: il Rio Loco Festival e La Sieste Electronique, un affascinante manifestazione di musica elettronica con artisti di fama internazionale.

Mentre l’inverno può offrire tariffe più vantaggiose, le mezze stagioni e la prima metà di giugno rappresentano il compromesso perfetto tra clima gradevole e costi contenuti. 

Conoscevate già Toulouse? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

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