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Cosa vedere in 7 giorni in Cornovaglia. Guida per un coinvolgente road trip alla scoperta delle scogliere e dei pittoreschi villaggi di pescatori nel sud-ovest dell'Inghilterra.

Partiamo alla scoperta della Cornovaglia, situata sulla punta sud-occidentale dell’Inghilterra e nota per la sua costa frastagliata, i villaggi affascinanti e le ricche tradizioni. La Cornovaglia ha un’identità culturale unica e una storia profondamente radicata nel patrimonio celtico. Lungo il suo territorio si possono visitare antichi insediamenti, pittoreschi villaggi di pescatori, antiche fortezze legate a miti e leggende come il castello di Tintagel o St. Michael’s Mount, il castello che sorge su un’isola con una chiesa medievale. Questa sarà un road trip di 7 giorni in Cornovaglia attraverso strade a scorrimento veloce e single track road. Un itinerario che conduce da Polperro fino a Tintagel, rivelando alcuni dei luoghi e delle esperienze più indimenticabili in questa bellissima regione.

PRIMO GIORNO

Polperro: un affascinante villaggio di pescatori in Cornovaglia

Primo giorno e prima tappa del road trip in Cornovaglia. Giungiamo a Polperro, un pittoresco villaggio di pescatori che ha catturato i nostri cuori con il suo fascino, complice anche la calda luce del tramonto che ci ha accolto. Si tratta di un paesino caratterizzato da strade strette e tortuose e da cottage bianchi con vasi ricchi di fiori che donano magici tocchi di colore.

Particolarmente affascinante è la Shell House, un cottage divenuto famoso perché Samuel Puckey – dal 1937 – ha deciso di decorarne la facciata con numerose conchiglie.

Non appena si giunge a Polperro occorre parcheggiare e procedere lungo una strada che conduce al cuore pulsante del villaggio, il suo piccolo molo. L’identità di Polperro è custodita proprio nella sua storia marittima, che scandisce ancora i ritmi quotidiani dei pescatori del paese. Le sue origini sono medievali e sorge in un’insenatura alla foce fiume Pol. Polperro è una destinazione da sogno per chiunque desideri una tranquilla fuga dal trambusto della vita quotidiana.

Il pittoresco molo di Polperro | © Serena Annese
L’aperitivo di mare del Blue Peter Inn | © Serena Annese

Polperro è in realtà una meta molto nota in Cornovaglia ed offre molte alternative per mangiare. Tra questi c’è il pub “Blue Peter Inn” (Quay Rd, Polperro). Il locale è accogliente, offre diverse alternative tra birra e sidro e il personale ci ha fatto sentire a casa fin da subito, benché fossimo gli unici italiani (siamo stati considerati una rarità durante l’intero viaggio). Qui è molto gustoso l’aperitivo di mare con un piccolo assaggio del famoso granchio, specialità della Cornovaglia.

Benvenuti nella pittoresca cittadina di Fowey

Salutiamo a malincuore la graziosa Polperro e raggiungiamo in serata la prossima meta, Fowey. Si tratta di una piccola e incantevole cittadina costiera carica di una bellezza speciale.
Fowey è caratterizzata da un grande fascino medievale, da edifici storici in pietra grigia che vi riporteranno indietro nel tempo e dal suo iconico porto puntellato da barche colorate che ondeggiano dolcemente sull’acqua come macchie di colore e luce su una tela impressionista.

Dal molo di Fowey hanno inizio alcune gite in barca, alcune delle quali vi regaleranno la gioia di avvistare delle giocose foche.

Per gli amanti della letteratura: i paesaggi di Fowey sono quelli che più hanno ispirato Daphne du Maurier nella scrittura dei suoi capolavori letterari. Nel museo del paese potrete visitare un’intera sezione dedicata alla scrittrice inglese.

Il molo di Fowey | © Serena Annese
Le deliziose uova alla Benedict della locanda The Ship Inn | © Serena Annese

Altra sosta imperdibile è il St Catherine’s Castle, un’imponente fortezza che sorveglia l’estuario e il mare dal suo scoglio. Il castello fu probabilmente costruito all’inizio del regno di Enrico VIII per proteggere la cittadina portuale.

Un’ottima soluzione per trascorrere la notte a Fowey è la graziosa e pittoresca locanda “The Ship Inn” di Fowey (Trafalgar Square), che offre anche una deliziosa colazione, tra cui delle uova alla Benedict eccezionali.

SECONDO GIORNO

Scoprite l’incantevole storia dei giardini perduti di Heligan

Il secondo giorno raggiungiamo St. Austell, dove nascosto nel lussureggiante paesaggio della Cornovaglia si trova un angolo magico che aspetta di essere riscoperto: The Lost Gardens of Heligan!

Si tratta di giardini – realizzati nel XVI secolo – che furono coltivati per oltre 300 anni dalla famiglia Tremayne, per poi essere abbandonati e dimenticati. Questo affascinante angolo naturale è stato recuperato nel 1991 e in seguito aperto al pubblico.

Entrare in questi giardini permette di raggiungere un luogo paradisiaco, dove la natura regna sovrana. Antichi boschi, valli strabordanti di felci, piante esotiche e una vasta gamma di fiori colorati come rododendri, campanule e ortensie blu.

Lost Gardens of Heligan | © Serena Annese
Lost Gardens of Heligan | © Serena Annese

Ogni angolo sembra custodire antichi segreti che hanno permesso lo sviluppo di un’incredibile biodiversità nel cuore della Cornovaglia. The Lost Gardens of Heligan rappresentano un grande monito a proteggere e preservare l’ambiente che ci circonda per le generazioni che verranno. Perdersi tra i sentieri tortuosi, le siepi imponenti e gli alberi secolari è stato sia esaltante che delizioso!

Il periodo migliore per esplorare Lost Gardens of Heligan è tra aprile e ottobre. Prima di ripartire non dimenticate di fermarvi presso Heligan Kitchen e al Lobbs Farm Shop, dove poter assaporare piatti preparati al momento utilizzando ingredienti di provenienza locale e acquistare alcune prelibatezze per portare un pizzico di quei magnifici prodotti a casa.

Indirizzo: B3273, Pentewan, Saint Austell PL26 6EN, Regno Unito
Orari: è aperto da lunedì a mercoledì dalle 9:00 alle 18:00, giovedì dalle 6:30 alle 18:00 e da venerdì a sabato dalle 10:00 alle 18:00.
Biglietto: 25£ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Avendo più tempo a disposizione, visitate anche l’Eden Project, un altro interessante e particolare giardino nei pressi di St. Austell, che merita indubbiamente una sosta.

Cheers! Scopriamo la St. Austell Brewery

Dopo aver raggiunto il piccolo villaggio di St. Austell, prima di proseguire, non si può non visitare la St. Austell Brewery.

Lo storico marchio di birra fu fondato da Walter Hicks nel 1893 quando il suo piccolo birrificio – che in origine era su East Hill a St. Austell – fu trasferito in Tregonissey. Nel 1999 Roger Tim si unì all’azienda come capo birraio e per celebrare l’eclissi solare creò una birra chiara che divenne subito molto popolare, che fu chiamata “Tribute” a partire dal 2001 – la birra più famosa della St. Austell Brewery.

L’aspetto più interessante è che la St. Austell Brewery è ancora oggi di proprietà della famiglia Hicks, quasi tutti i suoi discendenti partecipano alla sua crescita, come azionisti o anche come dipendenti. Una lunga storia di amore per il luppolo, che è stata la loro fortuna più grande.

Presso lo storico birrificio di famiglia vengono organizzate delle visite e delle esperienze interattive particolarmente coinvolgenti e al termine del tour si tiene anche una degustazione delle loro favolose birre.

St. Austell Brewery | © Serena Annese
Degustazione presso la St. Austell Brewery | © Serena Annese

Inoltre, presso il birrificio St. Austell si trova anche un ristorante, qui potrete trovare pinte di qualità abbinate a piatti preparati con ingredienti locali. La St. Austell Brewery è un autentico assaggio della Cornovaglia!

Indirizzo: 63 Trevarthian Rd, Saint Austell PL25 4BY, Regno Unito
Orari: è aperta da lunedì, martedì e sabato dalle 9:00 alle 17:00, da mercoledì a venerdì dalle 9:00 alle 21:30. Chiusa la domenica.
Biglietto: ingresso al ristorante gratuito / per verificare le diverse opzioni di visita e/o attività, consultare il sito ufficiale.

Alla scoperta di Truro: una gemma moderna nel cuore della Cornovaglia

Salutiamo St. Austell per visitare il capoluogo della Cornovaglia e la città più a sud della Gran Bretagna: Truro.
Truro si trova nel cuore della Cornovaglia, in una posizione privilegiata in un’insenatura non molto distante dalla costa che le ha permesso di essere protetta dalle tempeste e al tempo stesso di rivestire un ruolo di rilievo nel commercio marittimo.

Le sue origini risalgono al XIII secolo in seguito alla costruzione di un castello lungo il fiume, di cui non restano tracce. Il nome “Truro” deriva dall’espressione locale “Tri-veru”, ovvero “tra fiumi”. Ci sono infatti tre fiumi che attraversano la città: il Kenwyn e l’Allen che convergono nel fiume Truro, che a sua volta sfocia sul fiume Fal più a sud. Nel corso dei secoli la sua posizione l’ha resa anche un luogo ideale per la valutazione di stagno e rame, prima di essere venduti in Nord Europa e nel resto del Regno Unito.

Truro | © Serena Annese
Truro | © Serena Annese

Il centro di Truro è ricco di ristoranti e negozietti dove si respira un’atmosfera calda e accogliente e di vivaci mercati locali che rendono il girovagare per le stradine della città un piacere per ogni viaggiatore. Inoltre, durante tutto l’anno il capoluogo della Cornovaglia si anima con numerosi eventi e festival che celebrano le tradizioni locali, la musica e le arti in genere. Unitevi ai festeggiamenti e scoprite le bellezze della città di Truro!

Il fascino costiero di Falmouth

Il secondo giorno volge al termine, quindi raggiungiamo Falmouth, cittadina vivace e molto popolare sulla costa sud-ovest della Cornovaglia.

Il centro di Falmouth è pieno di ristoranti, locali e al nostro arrivo le strade si presentano piene di bandiere colorate che lo vestono a festa. Ciò che rende particolare Falmouth è proprio il luogo dove sorge; la cittadina è adagiata infatti in una baia considerata il terzo porto naturale più grande e più profondo al mondo.
Falmouth è circondata da molti estuari che si aprono in una penisola su cui sorge il magnifico castello di Peudennis edificato per volere di Enrico VIII con lo scopo di proteggere l’ingresso del porto.

È un vero spettacolo ammirare il castello che domina il porto dalla cima della collina su cui sorge. Falmouth unisce elementi più moderni a quelli più antichi. Qui il fascino dell’Oceano è visibile in ogni angolo che si esplora.

Falmouth | © Serena Annese
Fish Pie | © Serena Annese

A Falmouth si può cenate presso “The Boathouse Pub & Restaurant” (Beacon St, Trevethan Hill). Il locale oltre ad avere una magnifica vista sul porto, gode di un ambiente accogliente con una particolare attenzione agli ingredienti dei piatti serviti. Qui si possono assaggiare la fish pie, un bollente timballo di pesce, formaggio e patate. Una vera delizia!

TERZO GIORNO

Le acque cristalline della Cornovaglia: Kynance Cove

Il terzo giorno in Cornovaglia veniamo svegliati dalla pioggia, che purtroppo non ci ha permesso di restare per molto tempo a Kynance Cove, una località famosa per le sue splendide scogliere e l’acqua azzurra.

Al nostro arrivo la pioggia ci ha concesso solo pochi minuti, il vento era troppo forte ed io non avevo l’attrezzatura adatta per scattare in quelle condizioni.

Kynance Cove si trova sulla penisola di Lizard – a circa 3 km più a nord del Lizard Point – tra scogliere verdi a strapiombo sull’oceano dalle acque turchesi. Una bellezza incontaminata!
L’oceano era in tempesta ed io mi sono sentita invasa da una sensazione di libertà indescrivibile.

Kynance Cove | © Serena Annese
Kynance Cove | © Serena Annese

L’intera costa è caratterizzata da sentieri e incantevoli grotte e gli angoli nascosti di quest’affascinante baia sono di una bellezza tutta da scoprire. Vi auguro di essere più fortunati di me e di godere a pieno dello splendore di quest’angolo di Cornovaglia.

La baia di Kynance Cove è soggetta alle maree, quindi – non fate come noi – informatevi prima di raggiungerla altrimenti potreste rischiare di vederla non al massimo del suo splendore. È interessante il fatto che l’’intera penisola di Lizard è stata una meta turistica molto famosa fino all’epoca Vittoriana.

Scoprite la bellezza costiera e le delizie culinarie: esplorando Porthleven

Salutiamo rapidamente Kynance Cove e raggiungiamo Porthleven dove attendiamo – al riparo in un pub e con un tè caldo – che la pioggia termini.

Porthleven è stata un’altra meravigliosa sorpresa lungo il nostro tragitto. Una piccola cittadina e porto di pescatori – il più a sud della Gran Bretagna – con spiagge dorate a pochi passi dal centro e numerosi negozietti e ristoranti.

Il simbolo di Porthleven è il suo affascinante porto e l’iconica torre dell’orologio che era avvolta al nostro arrivo da una leggera nebbia e dalla tipica pioggia del Regno Unito. Dopo aver bevuto la nostra tazza di tè abbiamo vagato per le stradine del villaggio e siamo rimasti incantati dagli edifici storici e dai pittoreschi e colorati cottage che si affacciano sul piccolo molo, dove sono ormeggiate delle piccole barche. La baia è semplicemente splendida!

Il piccolo porto ha una struttura a doppia parete e conserva ancora molto del fascino marittimo del passato. Sulle mura del porto ci sono ancora i cannoni che venivano utilizzati per difesa del villaggio.

Porthleven | © Serena Annese
Il delizioso Cornish Pasty di Philps a Porthleven | © Serena Annese

Lungo il molo si può leggere anche una targa che commemora due abitanti di Porthleven morti nel disastro del Titanic il 15 aprile del 1912.

Qui si trova inoltre l’unica miniera di stagno sotterranea realizzata in Cornovaglia e patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Porthleven è una meta ideale anche per gli amanti del surf; la costa è infatti una delle migliori destinazioni per le altissime onde che vi si infrangono creando le condizioni perfette per fare surf.

Porthleven è una destinazione ideale anche per gustare piatti tipici, dai deliziosi frutti di mare alle prelibatezze locali. Il mio consiglio è di prendere un delizioso Cornish Pasty da “Philps” (1 Commercial Rd). Il Cornish Pasty è una mezzaluna di pasta sfoglia con diverse farciture, la più tradizionale è quella a base di spezzatino e patate. Una vera leccornia!

Vi lascio una curiosità: il Cornish Pasty in origine veniva farcito solo con verdure miste e costituiva il pasto dei minatori. Secondo la tradizione l’ultimo pezzo di questo delizioso fagottino di sfoglia veniva lasciato agli spiriti della miniera – knockers – per avere in cambio protezione.

Entrate in una favola: scoprite Marazion e St. Michael’s Mount

Raggiungiamo Marazion giusto in tempo per farci una doccia calda e uscire alla ricerca di un ristorante per la cena – non dimenticate che nel Regno Unito i ristoranti chiudono molto presto. In Cornovaglia infatti molto spesso le cucine chiudevano alle 21:30. Per la cena scegliamo “The Cutty Sark Restaurant and Bar” (On The Square) a Marazion, dove assaggiare il fish&chips in Cornovaglia. L’haddock (eglefino) è molto saporito e la frittura croccante e leggera, ma la portata che merita la lode prevedeva dei gamberi grigliati con una gustosa salsina a base di scalogno, aglio e peperoncino e accompagnati da una focaccia calda. Delizioso anche il pesce della Cornovaglia in pastella alla birra e accompagnato da patatine fritte, salsa tartara e piselli.

Nel corso del quinto giorno in Cornovaglia il tempo è più clemente, le nuvole lasciano spazio poco a poco ad un cielo sereno e a temperature più miti. Approfittiamo di questo improvviso cambiamento per raggiungere Marazion e per poterci godere questo piccolo villaggio, che abbiamo tentato di vedere il giorno prima ma con scarsi risultati a causa della pioggia intensa e delle forti raffiche di vento. Negli imprevisti c’è sempre un lato positivo e abbiamo quindi avuto modo di vedere la baia sia con la bassa che con l’alta marea.

Marazion è un villaggio molto piccolo e incantevole, caratterizzato da piccole strade costeggiate da graziose case decorate con fiori coloratissimi e piante di ogni tipo. Camminando lungo la costa, abbiamo scoperto dei sentieri affascinanti e panorami che conducono a calette nascoste.

Per chi ama gli sport, Marazion e la sua costa sono una meta ideale. Le sue acque sono perfette per fare kayak, paddleboard o andare in barca a vela.

St. Michael’s Mount a Marazion | © Serena Annese
Marazion | © Serena Annese

Il piccolo villaggio di Marazion è noto perché racchiude un’isola mozzafiato su cui sorge un castello da favola, proprio al largo della costa della Cornovaglia: St. Michael’s Mount.

La fortezza fu edificata nel 1066 come monastero, per volere del re Edoardo il Confessore, per poi divenire un’abbazia benedettina nel XII secolo quando i benedettini ampliarono il complesso. Nel corso dei secoli, St. Michael’s Mount divenne una tappa fondamentale lungo il cammino che dall’Irlanda e dalla Scozia conduceva in Spagna a Santiago de Compostela e alla tomba dell’apostolo Giacomo.

Nel XVI secolo dopo la separazione con la chiesa cattolica, il re Enrico VIII confiscò i monasteri del paese e questo destino toccò anche a St. Michael’s Mount, che fu trasformato in una postazione militare. Nel XVII secolo divenne proprietà di Jonh St. Aubuyn, che trasformò il monastero in una dimora signorile e residenza della famiglia.

Durante la bassa marea, potrete passeggiare lungo la strada rialzata per esplorare questa meraviglia storica, ma anche durante l’alta marea, la vista dalla riva è altrettanto magica! Magnifici sono i lussureggianti giardini terrazzati, meticolosamente realizzati nel corso dei secoli, che adornano le pendici del monte.

Pensate che una leggenda racconta che fu l’arcangelo Michele nel V secolo ad apparire davanti a un gruppo di pescatori, chiedendo loro di innalzare una chiesa in suo onore. Secondo un’altra leggenda si pensa che l’isola potrebbe essere il luogo dove fu combattuta la grande battaglia tra re Artù e un gigante locale. Queste non sono le uniche leggende che avvolgono St. Michael’s Mount, non vi resta che scoprire il suo fascino!

Indirizzo: Harbour View, Marazion TR17 0HS, Regno Unito
Orari: è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 17:00. Chiuso la domenica. Controllate con molta attenzione l'andamento delle maree, consultando il sito.
Biglietto: 15£ per il castello, 11£ per il giardino oppure 26£ per il biglietto combinato / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

QUARTO GIORNO

Esplorando Penzance: dove terra e mare si uniscono

Salutiamo Marazion e il magnifico St. Michael’s Mount e raggiungiamo Penzance, una delle cittadine più grandi della punta sud-occidentale della Cornovaglia. Penzance saprà rubarvi il cuore con le sue numerose stradine incorniciate da negozietti con insegne colorate e vintage e dall’architettura elegante d’epoca Georgiana che rispecchia il suo passato.

Il suo nome deriva da “Pen Sans”, ovvero ”Promontorio Santo” per la presenza di un’antica cappella dedicata a Sant’Antonio, patrono di marinai e pescatori. La cittadina è stata fin dai secoli antichi un importante porto per pesca e commercio, ma la sua fama la deve all’opera teatrale “The Pirates of Penzance”.

Una delle strade più pittoresche di Penzance è quella di Causewayhead, piena di negozi, librerie e boutique vivaci e vintage. Qui si trovano molte botteghe di artisti locali e un cinema dalla facciata dipinta con diverse sfumature di azzurro e blu.

Causewayhead Street a Penzance | © Serena Annese
Penzance | © Serena Annese

Altra strada suggestiva nel centro storico di Penzance è Chapel Street, uno storico viale che collega il centro al porto. Tra i simboli di Chapel Street ci sono l’Egyptian House – edificio storico del 1830 con una facciata dallo stile pittoresco e con busti e linee tipicamente egizie – ma anche il “Turk’s Head” (49 Chapel St), il pub più antico della città – risale al XIII secolo – che racchiude un tunnel che lo collega direttamente alla zona del porto.

Si racconta che proprio davanti al pub “Turk’s Head” fu catturato e decapitato un pirata e la sua testa fu appesa fuori dal pub come monito per gli altri pirati – all’epoca chiamati “turchi” – che tormentavano la città. Chapel Street è nota per essere per questa storia e per molte altre, una delle vie più infestate della Gran Bretagna.

Passeggiare lungo le sue strade di ciottoli vi regalerà un’esperienza immersiva nella sua storia e nel suo patrimonio artistico. Molte sono le strade custodi di storie lontane che vi permetteranno di ripercorrere leggende, credenze e narrazioni emozionanti. La bellezza e la tranquilla atmosfera di Penzance calmano l’anima; ogni suo angolo invita ad esplorare e a connettersi con il suo interessante passato.

Alla scoperta della pittoresca magia di Mousehole

Dopo Penzance, ci spostiamo a Mousehole. Mentre si esplorano le strade in ciottoli tipiche della cittadina non si può fare a meno di innamorarsi della bellezza dei cottage in pietra ricoperti di licheni che si riflettono nelle acque del piccolo molo. Mousehole è un altro incantevole paesino di pescatori sulla costa occidentale della Cornovaglia a circa 3 miglia a ovest di Penzance.

È considerato uno dei più bei villaggi di pescatori della Cornovaglia e non appena lo si raggiunge il motivo appare subito molto chiaro. Con le sue piccole spiagge sabbiose racchiuse in un abbraccio nelle banchine del porto, Mousehole saprà deliziarvi.

Nel corso della storia Mousehole è stato il porto principale di Mount’s Bay e uno dei più importanti della costa, oltre ad essere considerato il molo più antico della Cornovaglia, risalente al 1266. Benché di piccole dimensioni, Mousehole gode di un fascino sconfinato; il suo patrimonio marittimo appare evidente mentre si esplora il villaggio, con resti di vecchi cantieri navali ed edifici che vi faranno ripercorrere la sua storia.

Il molo di Mousehole | © Serena Annese
Una graziosa foca sulla costa di Mousehole | © Serena Annese

“Fun fact” accaduto a Mousehole per cui devo farvi una premessa: dovete sapere che ad ogni viaggio lamento sempre di non riuscire a vedere granché della fauna locale. Nel corso della nostra sosta a Mousehole avevamo visto tra gli scogli dei “sassi” più strani rispetto agli altri che ho subito fotografato con il mio secondo obiettivo per lo zoom, ma presi dalla fretta di esplorare il resto della cittadina non ho prestato attenzione a quegli scatti. Tornati a casa a Roma, mentre rivedevo le foto ecco la sorpresa: individuo due musetti teneri uscire dall’acqua. Ero vicinissima a delle foche e me ne sono andata senza farci caso. In ogni caso, ho almeno due scatti che custodirò gelosamente quindi aguzzate bene la vista e incrociate le dita per vedere queste magiche creature.

L’oasi incantata di Porthcurno

Continuiamo il nostro road trip in Cornovaglia e dopo Mousehole, raggiungiamo una delle spiagge più belle della costa: Porthcurno Beach.

Un paradiso costiero di incredibile bellezza, dove nonostante le temperature non ho resistito a bagnare almeno i piedi nell’acqua gelida e al tempo stesso piacevole dell’oceano. La spiaggia qui è dorata e perfetta per trascorre dei momenti di relax ammirando il panorama sconfinato che si estende verso l’orizzonte .Porthcurno è inoltre menzionata tra le 10 baie più belle al mondo. Qui assaggiamo il famoso gelato della Cornovaglia, una deliziosa pallina alla vaniglia che sprigiona tutto il sapore del latte locale. Da non perdere!

Porthcurno Beach | © Serena Annese
Cornish ice-cream | © Serena Annese

A Porthcurno si trova anche il Minack Theatre, un teatro magico scavato nella scogliera a picco sul mare, dove poter assistere a diversi spettacoli. Dai classici shakespeariani alle opere contemporanee, il Minack Theatre ospita una vasta gamma di spettacoli che soddisfano tutti i gusti teatrali. Ogni spettacolo è un’esperienza unica in un’atmosfera tanto coinvolgente quanto indimenticabile. Mi raccomando, però, acquistate il biglietto online altrimenti dovrete attendere molto tempo per visitarlo.
Per gli amanti dell’avventura, le onde di Porthcurno sono un parco giochi; surf, kayak e altro vi aspettano nell’abbraccio turchese dell’oceano.

Indirizzo: Porthcurno, Penzance TR19 6JU, Regno Unito
Orari: il teatro è aperto alle visite tutti i giorni dalle 10:00. Tuttavia, l'ultimo ingresso può variare, a seconda del programma delle rappresentazioni. Consultate sempre gli orari di apertura prenotando in anticipo.
Biglietto:
10£ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

La suggestiva Land’s End: visitare il punto più a sud-ovest della Gran Bretagna

Continuiamo a percorrere la costa della Cornovaglia per esplorare una terra in cui il trascorrere reale del tempo e le numerose leggende sembrano fondersi: Land’s End, il luogo più a sud-ovest della Gran Bretagna. Il vero nome è Peal Point, ma ha assunto l’attributo di “Land’s End” perché fin dall’antichità le popolazioni che abitavano queste terre ritenevano che questo fosse il punto in cui la terra finiva.

Si tratta di un’area naturale di straordinaria bellezza ricca di sentieri, scogliere e panorami mozzafiato. L’oceano nelle belle giornate acquista un tono azzurro di indescrivibile bellezza che contrasta con le verdi scogliere ricche di fiori e di erica.

Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio dovrete attraversare un piccolo, costoso e sinceramente molto discutibile parco divertimenti con negozi di souvenir e ristorantini. Il mio consiglio è di attraversarlo e dimenticarlo molto in fretta per potersi godere la bellezza del paesaggio che si ammira una volta oltrepassato il centro turistico.

Land’s End | © Serena Annese
Particolare di Land’s End | © Serena Annese

Inoltre, i sentieri sono tracciati molto bene, ma costeggiano la scogliera e in alcuni tratti sono senza protezione, quindi indossate delle scarpe da trekking, fate attenzione e portate con voi dell’acqua e della protezione solare.

Land’s End ospita una vasta gamma di flora e fauna. Dai fiori colorati agli uccelli marini che si librano nel cielo; la ricchezza della natura qui è semplicemente mozzafiato.
Inoltre, il Land’s End Hotel compare in una scena del film Maledetto il giorno in cui t’ho incontrato” di Carlo Verdone.

Indirizzo: Land's End, Sennen, Penzance TR19 7AA, Regno Unito
Orari: è aperta tutti i giorni dalle 10:00. Consultate il sito ufficiale per verificare le variazioni di orari.
Biglietto: ingresso gratuito.

Persi nel vivace fascino di Saint Ives

Salutiamo le sconfinate scogliere di Land’s End e raggiungiamo una graziosa cittadina non molto distante, Saint Ives. Esplorare le sue strade pittoresche e respirare la brezza salata del mare mentre ci si abbandona ad acquisti nei tanti negozi colorati è davvero un’esperienza unica. Non so voi, ma io non ne ho mai abbastanza dei villaggi e delle cittadine bagnate dalle onde dell’oceano e avvolte dal ritmo lento della vita marinara.

La cittadina di Saint Ives è attraversata dalle tipiche stradine acciottolate e dai vicoli fioriti che si inerpicano fino a raggiungere una zona ricca di cottage, alcuni bianchi e altri colorati. Proprio i suoi numerosi scorci sono stati d’ispirazione per molti artisti e l’intera Saint Ives è ricca di gallerie e botteghe di artigianato locale.

La piccola cittadina portuale di Saint Ives affonda le sue antiche origini nel V secolo, quando vi giunse il santo irlandese Ives, da cui deriva il nome. Dal XVIII secolo assunse il ruolo principale di porto e per la pesca delle sardine.

Saint Ives | © Serena Annese
Saint Ives | © Serena Annese

Saint Ives gode di tre bellissime spiagge: Porthmeor – una spiaggia molto frequentata dai surfisti per le correnti oceaniche – Porthgwidden e Porthminster. Proprio per la sua bellezza è stata nominata nel 2007 “miglior città rivierasca di Inghilterra” dal quotidiano inglese “The Guardian”.
Inoltre, anche Saint Ives è soggetta al fenomeno delle maree, quindi non perdete lo spettacolo della cittadina sia con l’alta che con la bassa marea.

QUINTO GIORNO

Inseguendo la bellezza selvaggia di Godrevy Point

Il quinto giorno sta per terminare e prima di raggiungere l’alloggio a Newquay, torniamo ad esplorare le scogliere. Raggiungiamo Godrevy Point, un angolo costiero di indescrivibile bellezza, con il suo iconico faro omonimo. Ogni visita a questo luogo incantevole lascia interdetti davanti alla grandiosità della natura.

Dalle sue spettacolari scogliere, adornate di fiori di campo si ammira un paesaggio mozzafiato sull’oceano. Qui ci sono sentieri panoramici per gli amanti del trekking e se siete fortunati – in particolare nei mesi invernali – potrete avvistare anche delle adorabili foche giocare con i cuccioli.

Godrevy Point | © Serena Annese
Pesca a Godrevy Point | © Serena Annese

Il faro bianco – sull’isola di Godrevy Island o Godrevy Point – è alto ben 26 metri e fu realizzato nel 1859 per volere della Trinity House, l’autorità responsabile in Gran Bretagna per la costruzione dei fari.

Si dice che il faro di Godrevy Point abbia ispirato la celebre scrittrice inglese Virginia Woolf nella stesura del suo romanzo del 1927 “Gita al faro” e anche il cantante britannico Patrick Wolf per la scrittura del brano “Godrevy Point”.

Newquay e Fistral Beach: tra relax e divertimento

Situata sulla costa atlantica della Cornovaglia, Newquay possiede alcune delle spiagge più belle della regione. La città è la perfetta sintesi tra relax e avventura, dalle strade ricche di negozi e ristoranti, alle ampie spiagge dorate che si estendono a perdita d’occhio fino alle onde altissime che sono un perfetto invito per i surfisti – e non solo – provenienti da ogni parte del mondo.

Che voi siate alla ricerca di un moderno appartamento, un villaggio dove portare il camper, la roulotte o la tenda, un b&b o un hotel con spa di lusso, Newquay vi offrirà di tutto!

Newquay è stata nominata “Una delle città balneari preferite della nazione” nel sondaggio Which Holiday e “Migliore destinazione per le vacanze in famiglia” dai lettori della rivista COAST, oltre ad aver vinto l’oro per “Migliori città di mare per Famiglie” di Days Out with the Kids. Oltre ad essere rinomata per le sue bellezze, Newquay è anche la città natale del premio Nobel per la letteratura William Golding.

Per la cena l’ideale è “Central Inn” (11 Central Square), dove mangiare un ottimo hamburger e una delle bistecche più buone mangiate in Cornovaglia. L’ambiente è quello del tipico pub con arredi in legno, schermi tv che mostrano partite di calcio e gare di golf e i classici tavoli da biliardo.

Newquay | © Serena Annese
Fistral Beach a Newquay | © Serena Annese

Il sesto giorno del road trip in Cornovaglia veniamo svegliati da un forte vento e da un cielo carico di nuvole minacciose. Nonostante ciò ci dirigiamo a Fistral Beach, una delle tre spiagge più grandi di Newquay, particolarmente nota a chi ama fare surf. Qui le onde sono molto alte e il vento regala le condizioni ideali per chi ama cavalcarle. Noi siamo avvolti come gustosi wrap nei nostri giubbotti anti-vento, ma la spiaggia è piena di persone di ogni età che si destreggiano con le loro tavole.

C’è qualcosa di magico nel modo in cui le onde dell’Oceano Atlantico, nonostante il cattivo tempo, si infrangono contro la riva composta in alcuni punti da sassolini colorati.
La spiaggia è enorme, una delle più grandi che mi sia capitato di vedere. Fistral Beach non è come le altre spiagge, vi basterà passeggiare lungo la riva per essere invasi da una straordinaria sensazione di libertà e di connessione con la natura.

La quotidianità della tranquilla e al tempo stesso vivace cittadina di Newquay è scandita proprio dalla ritmica sinfonia delle onde che attirano numerosi viaggiatori e amanti degli sport acquatici, che vi giungono per godere di onde che raggiungono i 2 metri anche con l’oceano calmo.

SESTO GIORNO

Il fascino del faro di Trevose Head: uno storico punto di riferimento della Cornovaglia

Proseguiamo il sesto giorno con una breve sosta in un altro punto di incredibile bellezza, un tratto di scogliere sorvegliato dal faro di Trevose Head.

Si tratta di un importante e storico faro, realizzato nel 1847 su progetto di un ingegnere scozzese – Sir James Walker – per facilitare la navigazione lungo la costa frastagliata nei pressi della cittadina di Padstow.

Il faro di Trevose Head | © Serena Annese
Piatto di frutti di mare del Seafood Restaurant dello chef Rick Stein a Padstow | © Serena Annese

In origine il faro era in pietra, ma nel corso degli anni sia la sua struttura che la tecnologia di illuminazione sono state migliorate e rese più efficaci. Il grande guardiano luminoso è divenuto automatizzato nel 1995, quando il suo ultimo custode andò via. Alto circa 27 metri, il faro di Trevose Head è dipinto interamente di bianco. Non è aperto al pubblico, ma godere della sua bellezza in perfetta sincronia con i panorami mozzafiato circostanti è un’esperienza unica.

Lasciatevi avvolgere dalla serenità di questo luogo e dalla la dolce sinfonia delle onde sottostanti. Il faro di Trevose Head è un punto di riferimento e un pezzo della storia marittima della Cornovaglia.

Il famoso Seafood Restaurant di Rick Stein nella cittadina di Padstow

Può un ristorante divenire più famoso della cittadina che lo ospita? Ebbene sì! Dopo la breve sosta al faro di Trevose Head, raggiungiamo un ristorante così prelibato da dare un soprannome alla città in cui si trova, il “The Seafood Restaurant a Padstow” (Riverside).

La cittadina è soprannominata “PadStein” proprio per il nome del noto chef, scrittore e presentatore televisivo britannico Rick Stein che ha deciso di aprire un ristorante sulla costa nord-occidentale della Cornovaglia.

Decidiamo di prendere come prima portata il “pulpo a la feria” – rivisitato in chiave cornish – e delle favolose capesante scottate su una salsa a base di polpa di granchio Succotash e Jamón Serrano.

Proseguiamo con una rana pescatrice arrostita con patate novelle, erbette selvatiche e un filo d’olio d’oliva. Il piatto forte è però il famoso “Sea platter”, una degustazione di frutti di mare, tra cui una gustosa aragosta e il granchio – prodotto tipico della costa meridionale della Gran Bretagna.

Le ostriche in Cornovaglia sono meno saporite e carnose rispetto a quelle bretoni e senza dubbio avrei apprezzato di più degustare un menù che valorizzasse pienamente la tradizione gastronomica locale, senza tutte le contaminazioni che lo chef ha voluto inserire nella sua proposta.

Queste, però, sono le uniche critiche che mi sento di muovere. La freschezza e la bontà degli ingredienti, la cottura perfetta dei piatti caldi e il perfetto equilibrio tra spezie e prodotto locale hanno creato delle deliziose coccole per le nostre papille. Consiglio a chiunque di farsi questo regalo passando per Padstow, ma mi raccomando “preparate il portafogli”, perché non è di certo un locale economico: €€€/€€€€.

Il Bowood Park Hotel & Golf Club: la perfetta unione tra relax, golf ed eleganza

Anche il sesto giorno sta per finire e manca davvero poco al ritorno a casa, ma prima realizziamo un altro sogno, soggiornare in un golf club britannico. Il Bowood Park Hotel & Golf Club a Camelford è stato uno degli alloggi più particolari nel corso del nostro viaggio in Cornovaglia. Un magnifico golf club nel cuore della Cornovaglia settentrionale che si estende per circa 230 acri tra piccoli boschi e dolci colline segnate di tanto in tanto da buche con le tipiche bandierine rosse.

L’hotel ha a disposizione 31 camere, ognuna delle quali è arredata in modo confortevole e in perfetta armonia con il luogo in cui si trova. La maggior parte della camere si affacciano sul campo da golf e questa caratteristica crea un’atmosfera molto suggestiva.

Bowood Park Hotel & Golf Club a Camelford | © Serena Annese
Cena al Bowood Park Hotel & Golf Club di Camelford | © Serena Annese

Bowood Park Hotel & Golf Club ha inoltre a disposizione una sala relax con birre fresche, comodi divani, tavolo da biliardo e freccette. L’hotel offre delle abbondanti e gustose colazioni, oltre ad avere anche un ristorante interno, creando così la perfetta oasi di pace per chi desidera trascorrere del tempo tra relax e divertimento.

Passeggiando lungo i viali che costeggiano i campi da golf, fate attenzione ai piccoli cespugli, perché sono la dimora di timidi coniglietti. Noi veniamo sorpresi dalla loro presenza mentre l’intero parco si illumina con la luce calda del tramonto: un sogno ad occhi aperti.

Abbiamo scelto il Bowood Park Hotel & Golf Club a Camelford non solo per la sua particolarità, ma anche per la sua posizione. Si trova a breve distanza da tre delle località più famose della costa settentrionale: Tintagel, Padstow e Port Isaac.

SETTIMO GIORNO

Alla scoperta del Tintagel Castle: il luogo che diede i natali a Re Artù?

Ha inizio l’ultimo giorno del nostro road trip in Cornovaglia e dopo un’abbondante colazione presso il Bowood Park Hotel & Golf Club ci dirigiamo verso il famoso Tintagel Castle, noto per i suoi leggendari legami con Re Artù e arroccato sulle scogliere.

Dopo aver lasciato l’auto in uno dei parcheggi del villaggio di Tintagel, si prosegue lungo un sentiero che conduce a ciò che resta della fortezza medievale e ad un percorso che permette di ammirare i numerosi punti panorami del promontorio roccioso collegato alla terraferma da uno stretto istmo. Dell’antica fortezza situata sulla costa frastagliata non resta ormai molto, ma le leggende che avvolgono le rovine del castello e il panorama mozzafiato in cui sorge sono un’ottima motivazione per visitare il sito.

Ciò che resta dell’antica fortezza sono alcuni frammenti di mura risalenti al XIII secolo, cortili e tracce di edifici. Gli scavi hanno riportato alla luce manufatti, ceramiche e altri oggetti che hanno facilitato la ricostruzione della storia e soprattutto della funzione del castello.

Tintagel Castle | © Serena Annese
La statua in bronzo di Re Artù al Tintagel Castle | © Serena Annese

Oltre al suo valore storico e culturale, il castello di Tintagel si trova in una posizione di straordinaria bellezza, tra aspre scogliere e acque dai riflessi smeraldo che ne fanno una destinazione popolare sia per gli appassionati di storie e leggende che per gli amanti della natura e dei trekking panoramici.

Tintagel Castle, secondo alcune leggende, sarebbe il luogo di nascita di Re Artù. La leggenda sembrerebbe avvalorata dal recente ritrovamento di un frammento in ardesia datato al VII secolo con incisioni latine, greche e celtiche. L’aspetto più interessante è che l’incisione sembrerebbe essere opera di uno scriba professionista familiare alle tecniche di scrittura dei manoscritti e questo secondo molti, sarebbe una prova a sostegno della teoria che vede Tintagel Castle come la dimora dei re della Cornovaglia e quindi di Re Artù.

Tintagel Castle è gestito da English Heritage ed è sul sito ufficiale dell’associazione dove si possono acquistare i biglietti nel giorno e nella fascia oraria desiderata. Data la grande affluenza di turisti, consiglio di acquistare i biglietti con un po’ di anticipo per evitare file o di dover attendere il primo turno disponibile.

Indirizzo: Castle Rd, Tintagel PL34 0HE, Regno Unito
Orari: è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.
Biglietto: 20£ / per verificare le condizioni di riduzione o gratuità, consultare il sito ufficiale.

Le sue bellezze naturali e la sua storia antica – radicata nei suoi paesaggi – rendono la Cornovaglia una destinazione ideale in cui le sue radici si uniscono ad attrazioni moderne e ad un forte senso di comunità e tradizione.
Inoltre, nel corso del viaggio in Cornovaglia abbiamo notato come ogni ristorante, pub e chioschetto – anche quello più piccolo o isolato – avesse una ciotola piena d’acqua e un barattolo pieno di biscotti a forma di osso per tutti i pelosetti che passavano di lì. Un gesto dolcissimo ed esempio di grande rispetto per gli animali.

Questo viaggio di 7 giorni attraverso la Cornovaglia da Polperro a Tintagel vi permetterà di vivere i paesaggi mozzafiato, i siti storici e le affascinanti città costiere della regione. La bellezza unica e il ricco patrimonio della Cornovaglia vi lasceranno ricordi indimenticabili.

Conoscevate già la Cornovaglia? L’avete già visitata o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

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