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  >  Mostre   >  “I Dioscuri tornano a Roma”: la simbolica mostra di Gianfranco Meggiato a via Veneto
Via Veneto e Porta Pinciana a Roma si trasformano in un museo a cielo aperto con la proroga fino al 29 febbraio della mostra “open air” delle sculture di Gianfranco Meggiato. Le undici opere dell'artista veneziano, caratterizzate da linee sinuose, sfere dorate e intricati intrecci.

Linee sinuose, sfere dorate e intricati intrecci hanno invaso via Veneto e Porta Pinciana a Roma in occasione di una mostra “open air” che espone undici sculture dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato, prorogata al 29 febbraio.

“L’introscultura” di Gianfranco Meggiato

Gianfranco Meggiato modella le sue opere riproducendo le linee intricate di un labirinto, simbolo del percorso di vita spesso tormentato e teso all’affermazione del proprio essere interiore; una ricerca che ogni uomo intraprende nel corso della propria vita. 

Con Meggiato si parla di “introscultura” per definire quella sensazione profonda che le sue opere sono in grado di generare nel pubblico, quando attraverso l’osservazione si è spinti a comprendere e a percepire quello che l’opera rappresenta e custodisce dentro, superando la sua forma empirica e tattile.

Lo scultore veneziano crea così forme astratte e complicate, lavorando con la tecnica antica della fusione a cera persa e dando vita ad uno stile decisamente riconoscibile.

Questa tensione interiore che porta l’essere umano ad una continua metamorfosi e ricerca della propria identità – prima come individuo e poi come parte di un tutto – è perfettamente rappresentata nelle sculture che l’artista ha esposto a Roma.

L’Attimo Fuggente“, fusione in alluminio, 2019 | © Serena Annese
Fiore d’Oriente“, fusione in alluminio, 2021 | © Serena Annese

Le sculture di Meggiato a Roma

I Dioscuri tornano a Roma” è il titolo di una mostra curata da Dimitri Ozerkov – visitabile fino al 1° febbraio – che ha come protagonisti i figli di Zeus: Castore e Polluce.

Le opere di Meggiato sono monumentali (alcune alte fino a 5 metri), poste su basi in acciaio inox e realizzate in alluminio – utilizzando la tecnica della fusione a staffa – e in bronzo lavorato con l’antica procedura della fusione a cera persa. 

Il percorso espositivo – che può essere seguito scannerizzando un QR Code presente sulle didascalie di ogni scultura – ha inizio presso Porta Pinciana e prosegue lungo via Veneto.

Le prime due sculture verticali e monumentali sono quelle che rappresentano le figure delle due divinità protagoniste. “Il Volo” – alta ben 5 metri – identifica Polluce, il fratello divino e simboleggia la spinta che l’uomo compie per superare i suoi limiti terreni e fisici. “L’Attimo Fuggente” è alta circa 4 metri e rappresenta Castore (il fratello mortale) ed è un invito rivolto agli uomini a godersi la vita, perché tutto ciò che passa non fa più ritorno.

É proprio sulla dicotomia fra i due figli di Zeus e sulla loro unione che Meggiato invita a riflettere, sulla consapevolezza che siamo sì individuali e diversi tra noi, ma è proprio nel nostro far parte di un tutto, di uno stesso insieme, che simbolicamente diventiamo più forti, arricchendoci come comunità.

Cubo con Cubo“, fusione in bronzo a cera persa con cubo in bronzo dorato, 2017 | © Serena Annese
Scorpius“, fusione in alluminio, 2017 | © Serena Annese

Proseguendo lungo via Veneto si possono ammirare le altre sculture dell’artista come “Sfera Quantica” che raffigura la forza da cui si rigenera la materia e il mondo; “Taurus”, che raffigura un toro stilizzato e la componente istintiva tipica dell’essere umano, spesso in contrapposizione con l’essenza interiore e più ponderata, qui rappresentata da una grande sfera dorata al centro dell’opera. 

“Cubo con cubo” simboleggia la nostra inclinazione all’introspezione, che ci spinge a chiuderci in noi stessi, una riflessione interiore che deve essere piuttosto uno stimolo a guardarci attraverso una nuova luce, come il cubo luminoso che si intreccia con la forma più esterna e apparente di noi. 

Un’altra opera di grande impatto è “Scorpius”, un invito a trovare la forza di trasformare anche il negativo in positivo, utilizzando le nostre abilità interiori; capacità racchiuse in noi che devono farci superare ogni aspetto che la vita ci pone davanti come simboleggia anche l’opera “Doppio Totem”.

La serie è chiusa da “Disco Orione” un richiamo alla bellezza e alla luminosità della costellazione di Orione, la più visibile dalla Terra. Siamo spesso così immersi e sopraffatti dai nostri problemi e dalle difficoltà che affrontiamo, che ci dimentichiamo di ammirare le stelle e tutta la bellezza che ci circonda. 

Le sculture di Gianfranco Meggiato sono quindi un lavoro di riflessione sulla vita e su come le negatività vengono affrontate. Ognuno di noi possiede l’energia giusta per raggiungere la felicità e protendere verso la luce e la pace interiore; imparando a stare bene con sé stessi e con gli altri, superando le differenze e le inclinazioni nocive.

Disco Orione“, fusione in bronzo a cera persa, 2016 | © Serena Annese
Doppio Totem“, fusione in bronzo a cera persa, 2008 | © Serena Annese

La mostra “I Dioscuri tornano a Roma” – organizzata dalla “Fondazione di Arte e Cultura Gianfranco Meggiato – è promossa dal Municipio Roma I Centro, dall’Assessorato alla Cultura e dall’Associazione Via Veneto.

Avete già visitato la mostra “I Dioscuri tornano a Roma” di Gianfranco Meggiato o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

Informazioni Utili

Indirizzo: via Vittorio Veneto, 00187, Roma (RM)
Orari: è visitabile fino al 29 febbraio 2024.

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