Top
  >  Lifestyle   >  Eventi   >  La Vaccheria: Roma celebra la Pop Art con la mostra “Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose” 
La Vaccheria di Roma apre le porte ad un’altra interessante esposizione e dal 13 settembre al 31 marzo accoglie circa 200 opere di Pop Art.

Dal 13 settembre 2024 al 31 marzo 2025, la Vaccheria dell’Eur di Roma si trasforma per la terza volta dalla sua apertura in un vibrante polo culturale, ospitando “Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose”. A due anni dall’apertura, lo spazio espositivo romano propone un percorso che ripercorre quasi otto decenni di Pop Art attraverso 200 opere – 45 artisti italiani e internazionali -provenienti da collezioni private e dalla Collezione Rosini Gutman

Curata da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei, la mostra esplora le evoluzioni e le influenze della Pop Art – dalle origini anglosassoni fino agli esperimenti contemporanei – e rende omaggio ai grandi nomi della scena pop internazionale.

Dalla Londra degli anni ‘50 agli Stati Uniti: l’origine della Pop Art

La Pop Art – che ha conosciuto il suo massimo successo negli anni Sessanta negli Stati Uniti – ha le sue radici in Gran Bretagna, dove nacque a metà degli anni ‘50 grazie all’Independent Group presso l’Institute of Contemporary Art di Londra. Tra i protagonisti figurano critici come Lawrence Alloway e artisti come Richard Hamilton ed Eduardo Paolozzi, che esplorarono il nuovo immaginario della cultura di massa: cinema, musica, pubblicità, moda e design industriale. Fu un fertile terreno di scambio tra arte visiva e cultura popolare, che avrebbe influenzato a lungo il linguaggio artistico, spingendo la Pop Art oltre i confini britannici verso il palcoscenico globale.

Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose” alla Vaccheria di Roma | © Serena Annese
Marco Lodola, Abbey Road | © Serena Annese
Andy Warhol, Il Mattino-Fate Presto, 1985 | © Serena Annese

Le origini iconiche della Pop Art americana in mostra

L’esposizione in corso alla Vaccheria di Roma si sviluppa attraverso tre sezioni. La prima sezione della mostra è dedicata ai grandi esponenti della Pop Art americana, con opere di Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Robert Rauschenberg; ma anche alla New Pop, rappresentata da artisti contemporanei come Marco Lodola e Mark Kostabi. Iconiche e potenti, queste opere riflettono l’influenza della società dei consumi sugli artisti dell’epoca. 

Tra i pezzi di spicco, troviamo “Liza Minnelli” e “Cow” di Warhol, che incarnano il legame dell’artista con l’Italia e l’iconografia popolare. Profondamente evocativo è “Fate Presto”, omaggio in chiave “pop” alla tragedia del terremoto in Irpinia del 1980, che rievoca la prima pagina de “Il Mattino” del 26 novembre 1980, con cui si invitava ad agire in soccorso delle vittime del terremoto in Irpinia. La prima sezione include anche opere di Rauschenberg e Lichtenstein, come “Sky Rite” e “Sunrise”. Il percorso prosegue con Mark Kostabi, che esplora i temi cari a Warhol, quali il rapporto con la musica e i media, utilizzando una varietà di linguaggi, tecniche e materiali in chiave postmoderna. Marco Lodola – fondatore del “Nuovo Futurismo” – è presente con opere come “Jim Morrison” e nella scultura “Abbey Road”. Infine, sono esposte anche due tele firmate da Andy Bluvertigo: “Teatrino Emozionale” e “Recolor“.

Le donne nella Pop Art e la Scuola di Piazza del Popolo

La seconda sezione della mostra è dedicata al contributo femminile nella Pop Art, con le “Nana dansant” di Niki de Saint Phalle –  simboli di sensualità e vitalità – e con opere di artiste come Erika Calesini, Olivia Gozzano, Ludmilla Radchenko e Ilaria Rezzi, che arricchiscono la scena artistica con espressioni uniche di ironia, matericità e creazione.

Il percorso espositivo continua con la terza e ultima sezione che esplora le radici italiane della Pop Art con la “Scuola di Piazza del Popolo”, nata negli anni Sessanta al Caffè Rosati e alla Galleria “La Tartaruga” di Plinio De Martis. I protagonisti in Italia sono Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli, tre artisti che hanno saputo interpretare l’estetica pop in chiave italiana. La mostra include le opere di Angeli come “Olimpico” – e di Festa, di cui è esposto il suo “Manet”. Infine, è presente anche Schifano celebre per le sue contaminazioni tra fotografia e pittura – con un omaggio a De Chirico, “Piazza delle Muse Inquietanti”.

Due opere di Andy Bluvertigo, Teatrino Emozionale e Recolor | © Serena Annese
Marco Lodola, Jim Morrison, 2022 | © Serena Annese
Erika Calesini, Energy love lucky, 2023 | © Serena Annese

Installazioni immersive e un festival dedicato alla cultura pop

Per concludere il percorso espositivo vi sono installazioni immersive ideate dai curatori Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei e realizzate da KIF Italia. “Pop Mirage”, ad esempio, è una video-opera realizzata nella Mirror Room della Vaccheria

Dal 13 al 15 settembre si è tenuta anche la prima edizione del festival “From Pop to Pop” per inaugurare la mostra, che ha proposto una serie di eventi gratuiti legati all’arte, alla musica e al cinema pop.

Con la mostra Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose” – realizzata dal Municipio IX Roma EUR con il supporto di Roma Capitale e Zètema Progetto Culturala Vaccheria continua a proporsi nella Capitale come punto di riferimento per l’arte contemporanea, celebrando l’energia e l’estetica dirompente della Pop Art.

Avete già visto la mostra Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose” alla Vaccheria di Roma o lo farete presto? Fatemelo sapere qui nei commenti, oppure sulla mia pagina Instagram!

Informazioni utili per la visita

Indirizzo: via Giovanni l'Eltore 35/37, Roma Eur
Orari: visitabile dal 13 settembre 2024 al 31 marzo 2025 dal martedì al giovedì dalle 9:00 alle 13:00, dal venerdì alla domenica dalle 9:00 alle 19:00. Chiuso il lunedì. 
Biglietti: ingresso gratuito.

post a comment